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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.itTerre bruciate/ 1L'attacco allecooperativeCastelvetrano: incendinelle terre confiscateai Sansone, amici diRiina. E' solo uno deicasi. E intanto c'è chivuyole metterle all'astadi Emanuele MidoloAgoravoxCastedduvitranu, Castelvetrano peri forestieri, è un comune siciliano di30mila anime in provincia di Trapani,situato nel cuore della Valle del Belice.Il suo territorio è ospita le rovine diSelinunte. Per quasi trenta secoli le popolazionidella valle si sono dedicatetenacemente all’agricoltura. Da qualchetempo a questa parte, invece, tradi loro c’è chi preferisce darsi all’artemeno nobile dell’edilizia selvaggia.È così che la famiglia Sansone ha fattouna fortuna. Definiti dalla stampa “costruttori”o “imprenditori edili”, i fratelliGaetano e Giuseppe sono divenuti celebriper esser stati gli anfitrioni di TotòRiina, avendogli dato ospitalità durantegli ultimi anni della sua latitanza. Eraloro la villa in Via Gianlorenzo Berninin.54 a Palermo, dove “U curtu” vennestanato dagli uomini del Generale Mori edal Capitano Ultimo.Quella stessa villa che i carabinieri delRos non perquisirono, permettendo aCosa Nostra di recuperare l’archivio diRiina. Tra i picciotti che ripulironoSchedaLE COOP SOTTO TIRO1 Giugno <strong>2012</strong>: un incendio ha coinvolto20 ettari di oliveti confiscati alla famigliaSansone in località Canalotto aCastelvetrano6 Giugno <strong>2012</strong>: un incendio ha distrutto 6ettari di agrumeti confiscati alla famiglia Rielain contrada Casabianca a Belpasso, Catania11 Giugno <strong>2012</strong>: un incendio ha distrutto 7ettari di grano confiscati alla Sacra CoronaUnita in Contrada Canali a Mesagne, Brindisi12 Giugno <strong>2012</strong>: un incendio ha coinvolto20 ettari di oliveti confiscati alla famigliaSansone in località Seggio Torre aCastelvetrano. Contemporaneamente unincendio ha distrutto circa 20 ettari di olivetiin località Estaglio a Partanna.l’appartamento ci sarebbe stato un altromembro della famiglia Sansone, Giovanni.Secondo quanto riportato dai maxipentitiBrusca e La Barbera, Giovanniera il responsabile della “squadra dellepulizie” che quel 15 gennaio 1993, daidue piani della villa e dalla stanza blindatadove Riina nascondeva chissà qualisegreti, fece sparire tutto.Sostiene Brusca: “Poi Giovanni Sansonemi raccontò che avevano tolto anche ipiù piccoli indizi... Tutto quanto era statobruciato, la casa imbiancata, tolti anche icapelli dei bambini. E così noi ci chiedemmo:perché fanno questa pagliacciata?Visto che lo sapevano già dove era lacasa”Tre Sansone quindi, i proprietaridell’appartamento (del quale Riina pagavapuntualmente l’affitto con assegni circolari)e l’altro, il cugino, l’“addetto allepulizie”. Gli investigatori, alla famigliaSansone, hanno confiscato un po’ di tuttoe a più riprese: cantieri, ville, condominie soprattutto terreni; ma anche un agriturismo,una palestra e persino un oleificio.Un patrimonio di centinaia e centinaia dimiliardi di lire:I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 13L' elenco dei beni confiscati comprende:100 ettari di terreno agricolo; 124 appartamentia Palermo; 21 villette; uncomplesso edilizio costituito da 47 monolocali;31 tra cantine, box, negozi eduffici; 32 automezzi; partecipazioni azionariein 13 societa' , soprattutto edilizie;depositi bancari per centinaia di milioni;crediti nei confronti di varie aziende.Gli olivetiNel settembre ’95 il primo maxisequestroriguarda anche un centinaio diettari di terreni che si estendono tra Castelvetranoe Partanna. Quasi un unicooliveto, che attraversa intere contrade,Casabianca, Sergio Torre, Estaglio, dovesi coltiva la pregiata oliva Nocellara delBelice. Tutte quelle proprietà, frutto delriciclaggio, della speculazione edilizia edel lavoro capillare di estorsione compiutodalla famiglia dell’Uditore di Palermo,sono state confiscate in via definitiva nel2007 ed affidate all’associazione Libera.100 ettari, per chi non lo sapesse, nonsono una cosa da niente: un solo miseroettaro corrisponde a diecimila metri quadri.100 ettari, la cifra a cui ammontano iterritori sequestrati ai Sansone in provinciadi Trapani, è un milione di metri quadri.Il 12 aprile tra Castelvetrano e Partannafa caldo e tira un debole vento di scirocco.La temperatura di prima mattina ègià alta, attorno ai 25 gradi. Quando i ragazzidella cooperativa Placido Rizzottoarrivano sul posto, prima a Seggio Torre,poi a Estaglio, trovano i campi avvolti inuna coltre di fumo cinereo. Le fiamme sisono già quasi spente, ma si può sentireancora il crepitare delle cortecce, loscoppiettare dei rami. Una distesa d’erbabruciata si stende a perdita d’occhio, el’odore, acre e pungente, di piante d’olivoabbrustolite penetra le narici. Al giallodel prato schiarito del sole si mescola ora

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