www.isiciliani.itLibertà di stampaNasce il digitale,muoiono 40 tv,si salva TelejatoTelejato per il momentonon chiuderà. E comunqueè stata un’ecatombe: ben 40emittenti locali hannodovuto dire addio alleloro antenne a seguitodel famigerato “switchoff”.di Salvo VitaleLe altre sono sopravvissute perché,escludendo Antenna Sicilia, proprietàesclusiva del catanese Ciancio, (padronede “La Sicilia”, in accordo con“La Repubblica, di cui pubblica l’edizionepalermitana, che, secondo accordi,non arriva a Catania, e che ha trasmessoin Sicilia la trasmissione diSantoro “Servizio Pubblico”), oppurela berlusconiana Telegiornale di Sicilia,legata al noto quotidiano, Telecolor,Video Regione e poche altre emittenti,sono sopravvissute perché collegatein consorzi, ovvero in gruppi diemittenti ognuna delle quali ha offertoreferenze per far punteggio.Ed è tra queste che Telejato è riuscita atrovare spazio, in un consorzio che lacollega TeleMed1 il Tirreno RTT rete 2,E Radio Monte KronioTV.In pratica la partita si è giocata su 18frequenze da aggiudicare gratuitamentecon una concessione ventennale. Ognifrequenza può disporre di 5 canali, maquesti canali potrebbero essere da 6 anove.Ed è qui che si apre il grande affareall’italiana del rientro delle televisioniescluse, anche se non di tutte: i canalivincenti, secondo l’Agcom, ovverol’agenzia delle Comunicazioni, (le cuinomine sono state appena fatte con il salomonicometodo della spartizione, dueal PDL, due al PD, che ne ha ceduta unaall’UDC e un presidente, che è stato appenanominato da Monti,) dovrebberoospitare una parte delle emittenti chesono rimaste fuori, ma a che condizioniancora non è chiaro: si parla di un canoned’affitto, ma ancora non sono state determinatedall’Agcom le tariffe.Una corsa a chi offre di piùNon ci vuole molta immaginazionenell’intravedere una corsa a chi offre dipiù, oltrepassando i paletti dell’Agcom,con la conseguente formazione di unmercato dove si svilupperà un’offerta diservizi filmati e una compravendita diprodotti , secondo la strategia berlusconiana,strutturati più per fare audienceche per trasmettere informazioni e cultura.Insomma, il progetto di un mercatodell’informazione e della commercializzazionedel prodotto televisivo procedea ritmo sostenuto.In testa a questi “gruppi” c’è Trm, latv del senatore Vizzini . Alla faccia diquelli che parlano di arretratezza culturaledel Meridione, in Sicilia il circuito delletelevisioni private ha trovato grandespazio, al punto che l’isola è la prima inItalia per numero. Di queste 111 ne sonorimaste, alla fine, 71.Telejato ce l’ha fatta, ma i costi perpartire in digitale sono alti per un’emittenteche, al momento, data la sua caratteristicadi tv comunitaria, è riuscita astento a sopravvivere. Non sapendo qualesarebbe stata la sua sorte, la piccola tvdi Partinico ha aspettato, prima di rinnovarele attrezzature. I 13.000 euro datidallo stato ai titolari di emittenti, sonouna parte di una cifra ben più alta, pari a35.000 euro. Non si sa da dove verrannofuori questi soldi.“Che ne faremo di questi canali”Pino Maniaci ha invece idee chiare sulfuturo utilizzo dei suoi cinque canali: ilprimo sarà dedicato alle normali trasmissioni,in perfetta prosecuzione con quantofatto sinora e con gli stessi metodi digestione e conduzione, il secondo saràTeleJunior, ovvero una sorta di scuola diformazione di operatori televisivi, contrasmissione di prodotti realizzati da ragazziche abbiano voglia di orientarsi nelmondo dell’immagine.Il terzo canale dovrebbe riprendere erinnovare in video le esperienze radiofonichedi Peppino Impastato e di DaniloDolci, utilizzando trasmissioni edite edinedite di Radio Aut o di Radio Onda Libera.Il quarto canale servirebbe per la ripresain diretta dei consigli comunali deipaesi nei quali arriva il segnale, mentre ilquinto potrebbe essere disponibile perqualche emittente che non è entrata ingraduatoria. Insomma, Telejato come tvdel futuro è ancora tutta da costruire. Sapremoil 4 luglio se ce l’ha fatta schiacciandoil n.273 del telecomando.I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 22
www.isiciliani.itLibertà di stampaTelejato e le scuoledi Bologna. Unesempio di civiltàGli studenti scrivonoa Napolitano:“Telejato non devechiudere”. E non hachiusodi Maria Viscontistudentessa Liceo Galvani, Bolognae Salvo Ognibenewww.diecieventicinque.itUn’iniziativa <strong>giovani</strong>le che ha in séqualcosa di straordinario: gli studenti dimolti Licei e Istituti d’Italia esprimono,insieme, il proprio parere sulla questioneTelejato, di stringente attualità e digrande rilevanza etica e civile, uniti neivalori condivisi della legalità e dellagiustizia, fondamenti della nostraRepubblica.Telejato è salvaTelejato continuerà a trasmettere e simoltiplica per cinque.- Ma non doveva chiudere? Abbiamo anchemandato una lettera firmata da ventiscuole al Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano!- Perché? Che c’entrate voi diBologna?- Abbiamo conosciuto Pino Maniaci,il conduttore di Telejato, durante unviaggio in Sicilia organizzato daAddioPizzo e siamo stati letteralmentetravolti dalla sua forza, dalla sua ironia,dalla sua lotta convinta per la veritàpubblica. Abbiamo saputo grazie al webche Telejato era in pericolo, i grandigiornali non ne parlavano ed abbiamodeciso di non starcene con le mani inmano provando a dare il nostrocontributo a questa battaglia, chefortunatamente è stata vinta.Si legge nella lettera:“Se verrà salvata Telejato e la suafamiglia, si darà un significato allanostra educazione politica, unica fontedella Nazione stessa. E vedremo fin dovele istituzioni che politiche sono dette,nate per unirci, siano voci della Nazione,e dunque avverse alla mafia.”Hanno scelto la data simbolica del 2<strong>giugno</strong>, studenti inizialmente di Bologna,poi di Milano, Venezia, Brescia, Enna ealtri, ed hanno spedito una lettera al Presidentedella Repubblica in cui chiedevanoche Telejato, la piccola ma combattivatv antimafia che da più di dieci anni trasmetteda Partitico in Sicilia come virtuosoesempio di denuncia giornalistica edi lotta alla mafia in terradi mafia, non venisse spenta a fine <strong>giugno</strong>,dopo lo switch off.L'iniziativa che ha portato alla redazionedella lettera per Napolitano si è diffusatramite il gruppo Facebook “per Telejato,le scuole unite nell’Antimafia” ed ènata da alcuni liceali del Galvani di Bologna.“Se verrà salvata Telejato e la suafamiglia, si darà un significato allanostra educazione politica, unica fontedella Nazione stessa. E vedremo fin dovele istituzioni che politiche sono dette,nate per unirci, siano voci della Nazione,e dunque avverse alla Mafia”.Una lezione di civiltà che viene daBologna, da studenti “superiori” cheguardano oltre e che rappresentano lasperanza di questo paese.Telejato oggi si è moltiplicato, non piùun canale ma cinque, uno dedicato ai<strong>giovani</strong> ai <strong>giovani</strong>. Adesso bisognerà attrezzarsiper il digitale, comprare l’equipaggiamentoe continuare quest’avventuracontinuando a perseguire la verità.I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 23