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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.itStorieVergineagainCerto, i suoi anni li avrà, ma non li dimostra.Almeno così pensa lei. Si sente ancora giovanedentro.di Jack Danieldajackdaniel.blogspot.it/Ma che meravigliosa giornata. Come sifa a non rinascere con un sole così? Misento nuova, ancora, dopo quasivent’anni. Tanti… Ma non voglio pensareal passato, in una mattinata come questa.Nuova, questo è l’importante, e vergine.E un po’ mi dispiace, sì, per tutti glischiavi del passato, nostalgici di altreepoche e altre storie. Il futuro, bisognaguardare al futuro, bisogna costruirlo. Echi può farlo se non persone nuove,come me? Il futuro ha bisogno di me, ilpaese ha bisogno di me. E non è la primavolta.Anche allora ero nuova e vergine, inun mondo uscito sfiancato da una guerramondiale, la prima. Ero circondata datanti ragazzi ardimentosi che cantavanola giovinezza e le faccette nere combattendola barbarie del comunismo. Eranobelli, tutti vestiti di nero, e volevano ricostruirela Patria che i vecchi politicantiavevano svenduto. Si doveva far risorgerel’Impero, quell’Impero che ci spettavaper storia e diritto, quel diritto che noiavevamo inventato. Erano anni bellissimi.Solo che poi sono un po’ invecchiata.E credo anche di essermi data a qualcuno.Ma non importava perché poi, in unabella mattina di sole come questa, appenafinita la seconda guerra, mi risvegliaiancora nuova e vergine.Quanto erano belli e moderni quegliamericani, coi loro attori alti e interessanti.Come si faceva a non sentirsi rinascere?Promettevano la luna, e mantennerola promessa. E ci hanno aiutati asconfiggere quei comunisti che volevanofarci divorziare a forza, e chiudere le nostreChiese e deportare il Papa in Siberia.“Poi sono un po' invecchiata”Erano anni spirituali, le messe la domenicamattina e il bucato con la nuovalavatrice il pomeriggio. E la televisione,prima bianco e nero e poi a colori. Chissà?,forse furono proprio quei colori che,a poco a poco mi fecero capire che erapassato un po’ di tempo. Quelle facceche, in bianco e nero, mi sembravanotanto austere e importanti, a colori parevanoun po’ noiosette. E di cose da vedere, a colori, ce n’erano ormai tante, e divertenti.La vita in fondo è una sola, vavissuta, in allegria.Mi sentivo un po’ invecchiata, un po’annoiata. Mi ero sposata, nel frattempo?Sì, forse, in Chiesa, ma un bel giorno, luminosoe colorato, ritornai ancora nuovae vergine, pronta, come solo le personenuove possono fare, a ricostruire il Paese.E lui era proprio colorato, azzurro, esimpatico. Sorrideva e tutte le cose noiosediventavano una risata, una barzelletta.Quanto mi faceva ridere, si vedevache era l’ uomo delle cose importanti, latelevisione, il calcio, le belle donne, lebelle case, lo shopping (si scrive così?). Ipotenti di prima erano grigi, ma lui no,lui combatteva il comunismo godendosila vita come ogni persona dovrebbe fare,al mare, in villa.Sono stati anni spensierati e molto divertenti.Ma poi cominciai ad avere lasensazione che anche lui stesse invecchiandoe che, forse, la vita se la godessesolo lui. Ero stata con qualcuno? Contanti, in effetti… D’altra parte, bisognapur far carriera.E oggi, che meravigliosa giornata.Sono nuova, ancora, e vergine. C’è chiparla ancora di sinistra o destra… Chetristezza: sono vecchi, finiti. Ora bisognacostruire il futuro, e sono le persone nuovecome me che ricostruiranno questoPaese distrutto. Che bel sole.I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 53

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