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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.it“Milionidi profughisi miseroin cmmino...”"Noi, popolo kurdo in Italia e amiciitaliani..." Come in un rito sfilarono davantialla bara passandosi il pennarello efirmarono. Alcuni con uno sgorbio, pernon far riconoscere il proprio nome; altriper esteso, come per sfida. Si guardaronoincerti. Mahsun alzò le braccia. Era finita.Il direttore dello scalo merci annuì:l'aereo attendeva in pista.I kurdi si posero le mani giunte sulviso in un gesto di raccoglimento, quasidi preghiera, poi le appoggiarono sullabara. Gli italiani li imitarono. Il funzionariotossicchiò, imbarazzato e impaziente.Uno dopo l'altro staccarono le manidalla bara. Uno degli italiani disse in turco,a voce alta: "Un giorno le tue figlietorneranno nel tuo paese libero, te lo giuriamo".In fila indiana, con un ultimosguardo alla bara, si avviarono versol'uscita.Il moscone saettò verso l'alto, libero...I venti uomini si scossero, come folgoratidalla stessa idea. Si volsero all'unisono.Le loro braccia sollevarono la baracon facilità.Si mossero lentamente, solennemente,verso la pista dove l'aereo per Istanbulscaldava i motori. Gli agenti, sorpresi, lilasciarono passare. Quegli occhi incutevanorispetto.“Quegli occhi incutevano rispetto”Il piccolo corteo raggiunse l'aereo inattesa. A un chilometro di distanza i passeggerisi stavano stipando in un bus navetta.Ma per loro era troppo tardi. Caricaronola bara nella stiva, poi salirono lascaletta. Nessuno mosse un dito per fermarli,neppure quando ordinaronoall'equipaggio di chiudere i portelloni edecollare. Non avevano armi e non cen'era bisogno. Bastarono gli sguardi.Quando l'aereo atterrò sulla vecchiapista dell'aeroporto di Crotone,l'uomo già sapeva che sarebberoarrivati. Non disse una parola, maprese per mano le sue bambine eseguì l'anziano.In cento uscirono dalle roulotte esalirono a bordo. Pochi minuti dopol'aereo lacerò la ragnatela dellenuvole e protese verso il cielo le alibrillanti.All'arrivo a Istanbul una grandefolla lo attendeva. Travolsero icordoni di polizia, guidati e trascinatidalle donne di Gebze. Uscironodall'aeroporto, la bara di Malli Gullùin testa, ed erano già in mille.Quando attraversarono i quartieri diIstanbul e furono centomila, fu chiaroche neanche i blindati li avrebberofermati. La notizia volò. Milioni diprofughi si misero in camminodall'Europa e da tutta la Turchia versooriente.Verso il Kurdistan, verso il sole, ilfieno e il pane.27 ottobre 2001(È tutto vero, tutto... tranne ilfinale: vi prego, facciamo che ungiorno sia vero anche quello...))www.mesopotamiaita.com/dino/0_Pages/081_Senz/wh.htmlIL TESTAMENTO DI DINO“Lascio il mio sorrisoA chi sa ancora sorridere...”Se morissi adesso o fra due giorni o un annoEcco il mio testamento.Il testamento di un comunistaAvido di conoscenza e d’amore, vissuto emorto povero e curioso.Lascio tutto il mio disprezzo a chi mi ha usato.Lascio tutto il mio odioA chi mi ha dato un mondo senza gioia,da attraversare a pugni e denti stretti.Lascio la nostalgia per le moschee diGerusalemme e gli ulivi di PugliaEd ogni roccia pianta finestra stellaChe i miei occhi hanno accarezzato nelcamminoLascio universi di dolcezzaAlle donne che ho amato.Lascio fiumi di parole dette e scritteSpesso con rabbia raramente con saggezzaIn malafede mai,un mare di paroleche già evapora al vento rovente del tempo.Lascio, a chi vorrà raccoglierlo,il testimone del mio entusiasmo,nella folle staffetta mozzafiatovolgendomi indietro dopo vent’anninon so più se ho corso da solo.Lascio il mio sorriso a chi sa ancora sorridereE le mie lacrime a chi sa piangere ancora.Non è poco. In cambio,voglio essere sepolto senza cippi e lapidifra le radici di un albero grandein piena nuda terra rossa e grassaperché il mondo con me respiri ancorae si nutra con me di ogni mia fibra.Con me (non vi sembri retorica)Solo una bandiera rossaE la nave del RitornoIntagliata con le unghie nella pietraDi un prigioniero assetato di vitaNel deserto del Neghev.Dino Frisullo è morto il 5 <strong>giugno</strong> del 2003I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 91

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