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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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swww.isiciliani.itPantelleriaIn mezzoal mare...Fatto sta che è certa la volontà di riorganizzarsida parte della criminalità organizzatalocale. Vogliamo dire a questipezzi di merda di stare attenti, perché anchedall'altra parte qualcosa si sta muovendo.Dalla parte della legalità l'impresasana, la società civile, le istituzioni el'informazione libera stanno facendofronte comune per portare avanti una decisaoffensiva antimafia.Nel territorio di Partinico e Borgetto sista coagulando uno zoccolo duro di imprenditoripronti a denunciare che hannoaderito al consumo critico di Addio Pizzo.Si tratta di un risultato storico che noidi TeleJato stiamo sponsorizzando in primapersona e che difenderemo fino allamorte dalla violenza mafiosa.Difendersi dalla violenza mafiosaVoi mafiosi vi volete riorganizzare?Bene, noi cittadini onesti ci siamo organizzandoa nostra volta per contrastarvicon le armi della democrazia, della legalitàe della partecipazione. Voi sietepronti a sparate con le armi da fuoco enoi saremo pronti a rispondere con lenostre, ovvero le denunce e le idee diprogresso civile e sociale.Statene certi, le forze dell'ordine sonopronte ad agire affiancate da una cittadinanzaattiva ed onesta, non vi permetteremodi far ripiombare il territorionell'oblìo, questa è una promessa. A Partinico,terra di frontiera e cerniera con lavicina Palermo, parlare di The End ècome vedere le serie dei film di oggidove ci dobbiamo aspettare le repliche“The End due” “ il Ritorno” e pericolosamenteanche “La Vendetta”.Un mare di guai. AlbertoDi Marzo, sindacodi Pantelleria, si èdimesso dopo esserefinito agli arresti domiciliari,lo scorso 22maggio. L’accusa è diquelle pesanti. Corruzionedi Francesco Appari eGiacomo Di Girolamowww.marsala.itAlberto Di Marzo è stato eletto sindacodell’Isola nel 2010 con la lista civica“Pantelleria Libera”. Per lui è statoun felice ritorno. Perché la carical’aveva già ricoperta anni prima. Finoal 2002. E anche allora tutto si fermòbruscamente.Venne arrestato con l’accusa di avercompiuto estorsioni a danno di imprenditoriin un contesto dove – secondo laSquadra Mobile di Trapani - “un gruppodi potere usava metodologie di tipo mafioso”per gestire l’isola di Pantelleria.Assieme a lui furono arrestati due imprenditori,Antonio e Antonino Messina,e l’ex consigliere comunale di Paceco,Pietro Leo.In tasca, il giorno dell’arresto, Di Marzoaveva foglietti di carta con cifre enomi. Per gli inquirenti era il libro mastrodelle sue estorsioni.Poi ci sono testimoni e intercettazionimolto compromettenti. Il sindaco e glialtri finiscono sotto processo. In primogrado “u galeotto” viene condannato a 3anni e 6 mesi, cade però l’aggravantemafiosa. In appello la sentenza viene ribaltata:assolto perché “non ha commessoil fatto”. Per i giudici quindi non eraassolutamente un estorsore, ma si prestavaal gioco per salvaguardare l’ordinepubblico nell’isola ed evitare guai peggioriagli imprenditori. Gli viene riconosciutal'ingiusta detenzione, e quindi unrisarcimento da parte dello StatoSe a Di Marzo finisce sostanzialmentebene, il Comune di Pantelleria attraversauna delle sue fasi più tristi. Perché vienesciolto nel 2003 per “ripristinare la legalità”.Poi, tutto come prima. Di Marzonel 2010 diventa di nuovo sindaco. Riescea parlare alla pancia delle persone.Promette tanto. E’ energico. E doponeanche due settimane dalla sua elezioneprende la prima mazzetta. Questo escedall’inchiesta della Procura di Marsala.Non è il classico caso di mazzette“Una vicenda inquietante, rivelatrice diun malaffare localmente diffuso”, sintetizzanocosì gli inquirenti. Ma non è ilclassico caso di mazzette. Anche la Procurasi sorprende.C’è un imprenditore edile di Alcamo,Ernesto Emmolo. Con il sindaco di Pantelleriasono in ottimi rapporti. Si conosconoda tempo. Le imprese di Emmolohanno lavorato parecchio sull’isola durantela precedente sindacatura di DiMarzo. L’inchiesta parte proprio da lui.Un giorno Emmolo va in Procura e raccontatutto. Racconta che il sindaco prendevale mazzette. Lo definisce un uomo“vorace e privo di scrupoli”. Si accusa dasolo Emmolo. Racconta che per un lavoroda 3 miliardi delle vecchie lire fattosull’isola, diede a Di Marzo mazzette per120 milioni.Ma i fatti che lo portano a parlare sonoaltri. Più recenti. Più familiari. QuandoDi Marzo si ricandida, due anni fa, Emmoloaccorre. Gli propone di aiutarlo conla campagna elettorale, in cambio peròI <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 47

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