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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.itMafia al NordLa Perego,la 'ndranghetae un consulenteUn semplice consulentefinanziario, o qualcosadi più?di Ester CastanoStampo antimafiosoRiservato, viso cupo e sguardo offuscato,quasi oppresso: si era abituati avederlo così, al di là delle sbarre, AndreaPavone. Accusato d’essere l’uomoombra dell’imprenditore comasco IvanoPerego, nel corso dell’ultima udienzaPavone prende la parola e si svestedai panni di semplice consulente finanziariodel Gruppo Perego, sottolineandoil suo ruolo primario e fondamentalenella crescita aziendale degli ultimianni.“La Perego General Contractor è fruttodi una mia intuizione”, dichiara AndreaPavone in risposta alle domande del PmAlessandra Dolci. Sempre presente adogni singola udienza, il contabile delGruppo Perego è solito stare in disparte,calmo e appartato, da solo dentro la gabbiadell’aula bunker di piazza Filangieri:un insospettabile dell’imprenditoria lombarda.A prima vista, infatti, nessuno loassocerebbe alle figure di SalvatoreStrangio e Rocco Cristello, capo della localedi Seregno il primo e partecipe aquella di Mariano Comense il secondo,con cui invece Pavone intrattenne esplicitirapporti lavorativi.Tanto che, per il suo modo di fare pacatose confrontato a quello dei suoi‘compagni di sventura’, i quali non disdegnanodi attirare l’attenzione dei giornalistie pubblico presenti in aula conschiamazzi e provocazioni, Pavone stavafinendo quasi per fare la figura del ‘fesso’:troppo tranquillo per essere il bracciodestro dell’imprenditore che permisealla ‘ndrangheta di controllare gli appaltilombardi, sognando i cantieri di Expo2015.“Quell'impresa di movimento terra”Fino a venerdì 8 <strong>giugno</strong>, giorno del suoesame da parte del Pubblico Ministero difronte alla corte presieduta dal giudiceMaria Luisa Balzarotti. “Il mio impegnocon Perego nella sua impresa di movimentoterra nasce nell’agosto 2008. Ivanovoleva fare degli investimenti, ma lasituazione finanziaria era disastrata: isindaci dell’azienda erano sul piede diguerra, il credito in aperto debordo e tuttoil portafoglio presentato nel periodoprecedente non era stato pagato. Così hoavuto l’idea intuitiva di creare una nuovasocietà. Ho pensato: se Perego ha bisognodi liquidità, questa banca fa proprioal caso suo”, spiega Pavone riferendosialla svizzera Arner Bank in cui lavorònel 1997 nel settore investimenti per lavoripubblici.Competenze e conoscenze non glienemancavano di certo: nato in una famigliadi carabinieri, militari e sottoufficiali dimarina, subito dopo il diploma di peritotecnico informatico lavora per multinazionalie banche in Italia e all’estero, frequentandocorsi di marketing e comunicazione.E’ in Germania, Olanda e Francia, infatti,che Pavone accresce la sua esperienzanel campo della finanza, occupandosempre posti di rilievo: “Nell’89 a Lubeccaseguivo il direttore di una grandemultinazionale per il monitoraggio, nel’92 in una banca olandese mi occupavoin prima linea del commercio per il settoreItalia, e nel ’97 diventai ilcollaboratore più esperto del direttore generalelibanese della prima banca almondo per importanza con sede a MonteCarlo”.Un curriculum di tutto rispetto per Pavoneche, dopo aver scalato i piani altidella finanza, si interessa alle sorti commercialidel prosciuttificio RondaniniSrl. Per la longeva azienda di salumi, consede a Busto Garolfo nell’hinterland milanese,Andrea Pavone veste il ruolo didirettore generale dal 1998 al 1999, finquando decide di aprire un ristorante aSan Babila, nel centro di Milano.“Del restosono un buon cuoco, ho sempre avutouna passione per il cibo”.“Ha bisogno di liquidità”“Poi il ristorante fallisce, e ClaudioScotti – ex consulente della Perego Strade,ndr – mi dice che l’impresa di movimentoterra per cui lavora è alla ricercadisperata di soldi, ha bisogno di liquidità.Mi incontro con il titolare nell’ufficio diCarate Brianza e il 25 agosto 2008 inizioa collaborare con Ivano Perego: volevache gli allontanassi il suo commercialista.Non c’era un contratto formale, maprendevo 15mila euro mensili più unaquota del 40 % sugli incassi della società.Oltre a dei benefit come automobili ela casa in cui abitavo, una villa intestataad Elena Perego sorella di Ivano: mi costava70mila euro che venivano detrattiin rate dal mio stipendio annuo 409milaeuro”.I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 38

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