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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.itNel nostro cieloGuerra ai sicilianicoi droni di SigonellaUn carosello in cielo,giù c’è Catania, il bludello Ionio, l’Etna neracol cocuzzolo innevato.Due, cinque, dieci interminabiliminuti,l’aereo che oscilla, vibra,scende, risale. Maperché ci sta tanto adatterrare?di Antonio MazzeoE che cavolo! ogni volta la stessa storia.Arrivi in orario ma poi ti fanno girareper mezz’ora su Fontanarossa. Esudi freddo, senti una strana pressionesullo stomaco. Quasi sempre non ti dicononulla. Non ti spiegano perché. Domenicaall’una invece, sul Pisa-Catania, ilcomandante annuncia che straremo inaria un po’ sino a quando la torre dicontrollo non ci autorizzerà all’atterraggio.C’è un intenso traffico aereo militaresullo scalo di Sigonella.Cazzo, ‘sti americani giocano alla guerraperfino all’ora di pranzo e nel giornodel Signore, sdrammatizza il vicino di poltronagià superabbronzato. Beh, sempremeglio di quanto è accaduto a mio zio lascorsa estate. Veniva da Venezia e gli hannodirottato all’ultimo l’aereo a Punta Raisi.Allora c’erano i war games degli yankeese della NATO, gli ultimi fuochi sullaLibia da liberare. Le spregiudicate manovredei famigerati aerei senza pilota, gliUAV-spia Global Hawk e i Predator stracarichidi missili e bombe a guida laser.Da due anni il terzo aeroporto d’Italiacome volume di traffico, oltre sei milioni emezzo di passeggeri l’anno, è asservitoalla dronomania della Marina e dell’Aeronauticamilitare degli Stati Uniti d’America.Atterraggi e decolli ritardati, le attivitàsospese in pista e nelle piattaforme, timetableche per effetto domino impazzisconoin tutto il Continente, gli imprevisti e faticosidirottamenti su Palermo. Volare da osu Catania vuol dire disagi che si sommanoai disagi, nuovi pericoli che si aggiungonoa quelli vecchi. In futuro sarà peggio.Entro il 2015, la grande stazioneaeronavale di Sigonella sarà consacrata capitalemondiale degli aerei senza pilota eospiterà sino a venti Global Hawk e sciamidi droni d’attacco e di morte. E Fontanarossasarà soffocata, asservita alla guerra.“Sì, il traffico civile subisce certe riduzionie interferenze per l’attività militaredel vicino scalo di Sigonella”, ammetteGaetano Mancini, presidente della Sac, lasocietà che gestisce l’aeroporto etneo.“Tutto però è sotto controllo e mai ci sonostati problemi per la sicurezza dei passeggeri.Negli ultimi mesi la situazione si èpoi fatta sicuramente meno pesante”.L’ordine di scuderia è tranquillizzare edevitare allarmismi. Eppure dall’8 marzo diquest’anno a Fontanarossa sono state sospesetutte le procedure strumentali standardnelle fasi di accesso, partenza e arrivodegli aeromobili, “causa attività degliUnmanned Aircraft”, gli aerei senza pilotain dotazione alle forze armate statunitensie alleate, come specificato da una nota aipiloti di aeromobili (NOTAM) delle autoritàpreposte al controllo del traffico. Le limitazionidovevano durare sino al 5 <strong>giugno</strong>,ma un giorno prima della scadenzatre NOTAM distinti dai codici B4048,B4049 e B4050 hanno prorogato la sospensionedelle procedure standard sino alprimo settembre.Anche stavolta il transito dei voli civili,in piena estate, sarà subordinato ai droni.Semaforo giallo anche per i cacciabombardierie gli aerei radar e da trasporto uominie mezzi delle forze armate. Un altro avviso,codice M3066/12, ha ordinato infatti lasospensione di tutte le strumentazionistandard al decollo e all’atterraggio nelSigonella Airport, dal 4 <strong>giugno</strong> all’1 settembre,anche stavolta per le attività degliUnmanned Aircraft.La Sicilia trampolino bellico si trasformain laboratorio del piano di iper-liberalizzarelo spazio aereo alle scorribande degliaerei senza pilota. La sicurezza dellepopolazioni e dei passeggeri sacrificataagli interessi del complesso militare industrialeUSA. In Europa e oltreatlantico governie organismi internazionali sembranoimpotenti di fronte all’intollerabile pressingdei produttori di droni.Il business è enorme: secondo gli analistieconomici, nei prossimi dieci anni laspesa annua per i sistemi senza pilota cresceràda 6,6 ad 11,4 miliardi di dollari e cisarà pure un’ampia espansione anche inambito civile. Solo in riferimento allatipologia degli UAV ospitati pure a Sigonella(gli RQ-4 Global Hawk, gli MQ-9Reaper e gli MQ-1 Predator), il Pentagonovuole portarli dagli attuali 340 a 650 nel2021. Ognuno di essi ha costi insostenibili.Ogni falco globale di US Air Force,quello più vecchio, costa 50 milioni didollari (in Sicilia ce ne saranno presto cinque).Gli altri cinque UAV previsti per Sigonellacon il programma Allied GroundSurveillance (AGS) di sorveglianza terrestredella NATO, costeranno complessivamente1,7 miliardi di dollari.Spesa record di 233 milioni a drone perla versione Global Hawk acquistata dallaMarina USA nell’ambito del programmaBroad Area Maritime Surveillance(BAMS) che vedrà ancora la Siciliapiattaforma avanzata per i raid in Africa,Medio Oriente e sud-est asiatico.Due anni fa, senza che sia stato ancoradisciplinato l’impiego degli aeromobili apilotaggio remoto nel sistema del trafficoaereo europeo, l’Aeronautica militare el’Ente nazionale per l’aviazione civile(Enac) hanno siglato un accordo tecnicoper consentire l’impiego dei Global Hawkdi Sigonella nell’ambito di spazi aerei “determinati”(terminologia del tutto nuova rispettoa quella in uso nei NOTAM dovegli spazi sono proibiti, pericolosi o limitati).I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 32

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