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giugno 2012 - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.itSolidarietà/ 1Perché voglionovogliono chiuderela comunità Dike?Vittoria (Ragusa). Costrettaa chiudere lacomunità alloggio perminori stranieri nonaccompagnati. MarcelloIngrao: “Sono rovinato.E che fine farannoi ragazzi?”di Daniela SammitoIl ClandestinoLa cooperativa sociale “Alfa Onlus”nasce a Vittoria nel 2005 e ha sede incontrada Alcerito, sulla strada provincialeScoglitti - Gela, in un immobileconfiscato alla mafia e concesso in comodatogratuito dal Comune.La cooperativa gestisce al momento ununico servizio di comunità alloggio perminori. Il nome della comunità è “Dike”.Ospiti del centro sono stati, dapprima, ragazzisottoposti a misure alternative alcarcere, per i quali era competente il Ministerodi Grazia e Giustizia.Poi, a novembre dello scorso anno ilservizio è stato sospeso, perché il ministeronon aveva pagato le mensilità ricompresetra luglio e dicembre 2010 e tramaggio e novembre 2011.La comunità haaccolto anche unragazzino allontanato,con un provvedimentocivile amministrativo,dalla famiglia di origine.La competenza, inquesto caso, era delComune di Vittoria, chenon ha mai erogato lesomme dovute. A partireda luglio 2011, periodoin cui si registròl’emergenza deglisbarchi dal nord Africa, la strutturaospita minori stranieri non accompagnati.I contributi previsti per ciascunospite dovrebbero essere corrisposti dalComune di Vittoria, che, a sua volta, liriceve dal Ministero dell’Interno. Bene,anche stavolta alla comunità Dike nonè arrivato un centesimo.Contributi non corrispostiA Marcello Ingrao che chiamava aRoma per avere chiarimenti, qualcunoha risposto che i rimborsi seguono unagraduatoria definita in base all’ottenimentodella convenzione col ministero,a prescindere dal momento in cui è sortoil credito. In altre parole, picche.Dal 2010, la comunità è andata avantigrazie ai prestiti contratti da Marcello,che si è indebitato fino all’inverosimilee che, tra momenti di rabbia e diI <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong>– pag. 64scoraggiamento, ha continuato a gestirlaper amore dei ragazzi.All’inizio del mese di maggio, Marcelloha preso una decisione difficile, indirizzandoal Ministero degli Interni e alComune di Vittoria una lettera in cui fa richiestadi trasferimento dei <strong>giovani</strong> ospitiin altre comunità, descrivendo le enormidifficoltà di natura economica in cui versala cooperativa, ma sottolineando più voltela volontà di mantenere attivo il servizio.Ad oggi, non è arrivata alcuna risposta.“Avrei dovuto cercare l’appoggio dellaChiesa o di un politico importante? Saròcostretto a cercare un altro lavoro per pagarei debiti e i ragazzi che qui, a Vittoria,avrebbero desiderato vivere e lavorare, sisparpaglieranno per l’Italia”, sbotta amaramenteMarcello. E aggiunge: “A trentaseianni esco rovinato da un progetto incui ho creduto e per cui mi sono spesocon enorme passione“.

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