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Libri antichi tra Savona e Albenga

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INTRODUZIONE

Il dipinto era nascosto […] ma anche se potevo guardarlo

solo di rado mi piaceva pensare che fosse lì, per via

della profondità e concretezza che infondeva alle cose.

Era come se rinforzasse le fondamenta della mia vita, e

mi rassicurava, così come mi rassicurava sapere che, lontano

da lì, le balene nuotavano indisturbate nelle acque

del Mar Baltico e che, in remoti angoli della Terra, schiere

di monaci cantavano senza sosta per la salvezza del

mondo.

Donna Tartt, Il cardellino,

Milano, BUR Rizzoli, 2017, p. 352

Vista l’attuale affermazione di cataloghi librari di tipo digitale (comunemente

poi resi disponibili on line ad accesso libero), la pubblicazione di un catalogo

di libri antichi in formato cartaceo richiede necessariamente una qualche

spiegazione. Si può iniziare con alcune considerazioni sulle diverse modalità

di consultazione di queste due tipologie catalografiche. Se la fruizione del

catalogo online permette ricerche incrociate, svolte in momenti diversi, da

luoghi diversi, con un accesso gratuito al materiale, l’utilizzo del catalogo

cartaceo (con la sua forte percentuale di autorialità, derivante dal lavoro di

uno o più autori che per un tempo più o meno lungo si sono dedicati in prima

persona alla scrittura del repertorio) costituisce un’esperienza assai differente.

Il catalogo cartaceo in forma libraria, infatti, oltre a essere dotato di

indici di varia natura che ne permettono la consultazione secondo diverse

categorie di ricerca, si configura come una vera e propria opera di studio: si

presta alla lettura continua o quantomeno a una fruizione distesa, prevede

un’osservazione, anche comparativa, di ampie porzioni di descrizioni bibliografiche,

con il risultato di un incremento conoscitivo. In effetti, il catalogo

digitale ha in qualche modo assunto il ruolo, prima svolto dal catalogo a

schede, di ausilio al lavoro in biblioteca: permette infatti di rintracciare il

materiale che descrive, proprio come il suo predecessore a schede, che, in

quanto punto di accesso alla massa documentaria della biblioteca, è sempre

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