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Libri antichi tra Savona e Albenga

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34 CAPITOLO I

Nelle nostre liste figurano pochissime opere in volgare. Per quanto riguarda

questo tipo di produzione, è opportuno notare come negli anni successivi al

Concilio di Trento viene ripetuto dalle autorità ecclesiastiche savonesi con insistenza

il divieto dell’uso della lingua vulgare o materna nell’ufficiatura 39 .

Come si sa, il Concilio di Trento, con i decreti della IV sessione, approvati

in data 8 aprile 1546, proibì le edizioni in volgare della Bibbia e le interpretazioni

non autorizzate dei passi della Sacra Scrittura. Demandò poi il compito

di applicare tali norme alla Congregazione del Santo Ufficio e quindi al Tribunale

della Sacra Inquisizione. Quest’ultimo incluse tra le cose proibite anche le

preghiere in volgare e le laudi sacre, in quanto si prestavano ad interpretazioni

personali della Bibbia che potevano sconfinare nell’eterodossia 40 .

La documentazione che ci è pervenuta ci permette di affermare che i vescovi

di Savona furono molto preoccupati di abolire laudi e preghiere in volgare.

Il primo decreto in tal senso fu promulgato da mons. Giovanni Ambrogio

Fieschi il 22 aprile 1567 per le confraternite della diocesi. Il prelato, visis libris

orationum et deprecationum ordina che vengano proibite le orationes, deprecationes

seu sermones in dictis libris descriptis… qui lingua vernacula seu materna

proferentur 41 .

Sempre Giovanni Ambrogio Fieschi, durante la visita pastorale del 1575

nelle parrocchie di San Lorenzo di Feglino e di Vene, ordina che per l’avvenire

non debbano leggere né cantare cosa alcuna in volgare in deta casatia, sotto pena

di scuti doi 42 .

39

R. Saggini, Laudi sacre e preghiere in volgare ligure antico, in Miscellanea di Storia Savonese,

Genova 1974, pp. 40-70: p. 65, nota n. 26. È interessante notare che in molti decreti

e visite pastorali dei vescovi, nei trent’anni successivi al Concilio di Trento, viene sempre

ripetuto con insistenza il divieto dell’uso della lingua vulgare e materna nell’ufficiatura dei

confratelli (ASDS, fondo Vescovi di Savona, Visite pastorali di mons. Giovanni Ambrogio

Fieschi; Visite pastorali di mons. Cesare Ferrero; Decreti di mons. Giovanni Ambrogio Fieschi,

sala 1, scaff. 3).

40

Nell’ASDS troviamo custodito il Sacro Arsenale, ovvero prattica dell’officio della Sacra

Inquisizione, di fra Eliseo Masini da Bologna, edito per Gioseffo Longhi nel 1679 a Bologna,

che riporta in appendice bolle e decreti della Santa Sede e del Santo Ufficio. In esso si

enucleano le regole per discernere le opere da epurare, sono così proibite tutte l’opere in

versi, così vulgari come latini, della Sacra Scrittura… sono generalmente prohibiti et riprovati

tutti gli ufficii vulgari et parimente tutte le orationi vulgari anchorchè inserte in uffici latini…

e tutte le rubriche poste alle orationi… che parlano di indulgenze incerte o remissione dei

peccati o di osservationi vane o superstitiose… sono da levare et incancellare.

41

ASDS, fondo Vescovi di Savona, faldone Vescovi 1, fascicolo Gio Ambrogio Fieschi, sottofascicolo

Gio Ambrogio Fieschi Editti, sala 1 scaff. 3.

42

ASDS, fondo Vescovi di Savona, faldone Vescovi 1, fascicolo Gio Ambrogio Fieschi, sottofascicolo

1565-1575, sala 1, scaff. 3.

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