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Libri antichi tra Savona e Albenga

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INCUNABOLI E CINQUECENTINE DELLE DIOCESI DI SAVONA E DI ALBENGA

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ponticello su vico Saponiere, quello verso piazza Monticello, era composto da

piano terra e due piani… Al secondo piano un corridoio, un dormitorio, lo

studio, la scuola, la biblioteca ed una camera per una superficie di 239,75 metri

quadrati” 3 .

Il Seminario trovò quindi, nel 1891, la nuova e definitiva sistemazione nella

zona della “Villetta”. Nell’attuale maestosa costruzione la sala riservata alla

Biblioteca del Seminario fu stabilita in base ad una scelta simbolica e collocata

al centro della Loggia, tra due ampi locali adibiti ad aule scolastiche: quello a

ponente per l’insegnamento della teologia (detto “dei teologi”), e quello a levante

per l’insegnamento liceale (detto “dei filosofi”).

Nel 1940 don Mario Genta, vice rettore del Seminario e prefetto della Camerata

Teologi, aprì le porte del Seminario ai ragazzi della città con l’Oratorio festivo.

Questi poterono usufruire a pianterreno di alcune aule scolastiche, in passato

usate dal Seminario minore (i primi tre anni delle medie, allora ginnasiali),

esposte a nord, lungo l’ampio e maestoso corridoio che porta all’esterno verso i

numerosi ed ampi campi da gioco. Verso sud, all’inizio del corridoio, davanti

alla rampa di scale, si trovava l’accesso (oggi scomparso) della Sala che conteneva

la Biblioteca Ecclesiastica, nota in Seminario come Biblioteca dei Canonici (da

non confondersi con l’archivio della Curia). Questa, sotto il porticato del chiostro

d’ingresso, faceva parte del corpo, parallelo al refettorio, costituito da due

ampi locali: Biblioteca Ecclesiastica e Sala dei Superiori.

Nel 1947 don Genta, con l’aumento del numero dei ragazzi, sentì la necessità

di usufruire per l’Oratorio festivo di un locale da adibire a cinema e a teatro.

Decise perciò di demolire la tramezza che separava le due sale. I libri della

Biblioteca ecclesiastica vennero portati all’ultimo piano, accatastati, senza alcun

ordine, in uno stanzone libero, a fianco del corridoio, in cui oggi è sistemata

la “Quadreria del Seminario”, accanto alla Cappellina del Seminario Inferiore

(la Cappellina dei piccoli): zona che i seminaristi, per i rigori invernali, chiamavano

la Siberia. L’Oratorio festivo ebbe in tal modo la sua sala che inaugurò

nel carnevale del 1948.

Il lungo sonno e l’umidità avevano lasciato i loro segni e molti libri della

Biblioteca Ecclesiastica erano consumati dalle tarme. Il can. Leonardo Botta,

professore in Seminario di Storia Ecclesiastica dal 1948-49 al 1966-67, li esaminò

attentamente. Parecchi i volumi del tutto irrecuperabili; altri, nonostante

le loro cattive condizioni, si ritenne opportuno non inviarli al macero, e si lasciarono

ancora nel deposito iniziale; infine, quelli in discrete condizioni furono

inseriti nella Biblioteca del Seminario, che, a questo proposito, dovette es-

3

G. Gallotti, Il prolungamento di via Paleocapa e il Seminario Vescovile al Monticello, in

La quadreria del Seminario di Savona, p. 26.

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