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Libri antichi tra Savona e Albenga

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170 CAPITOLO IV

essa, l’espressione del suo amore per la moglie 4 . Una dichiarazione d’amore,

quindi, che si snoda su 24 frontespizi e carte di guardia, in parte con l’uso

di crittogrammi: il nome della moglie, infatti, non viene mai scritto per esteso

5 . Si sa solo che per lui era bellissima e che le loro date importanti erano:

il 25 agosto dell’anno 1583 e il 24 giugno del 1600. Ma sul Primo volume

della scielta di stanze di diversi autori toscani, raccolte da M. Agostino Ferentilli

(n. 286) troviamo finalmente la chiave del mistero: sulla carta di guardia

posteriore, oltre alla solita scritta: Gio Lorenzo Baldano di Savona, w la signora

C.M.S. mia signora l’anno 1583 a 25 agosto, abbiamo tutta una pagina,

fino al fondo, riempita di segni crittografici, che si trovano anche nelle note

di possesso degli altri volumi. Ma, fortunatamente, la chiave per decrittare

la scrittura ci viene da una nota che quasi trecento anni dopo, nel 1854,

appone sulle pagine dello stesso volume Luigi Astengo. Egli, traducendo lo

scritto del Baldano, ci permette di decrittare tutto il suo alfabeto: Io, Gio

Lorenzo Baldano, figlio del sig. Gio Batta Baldano di Savona, dico di non

voler pigliare giamai per mia signora e moglie altro che la signora Clara Maria

Serrata, figlia unica quale legitima de signori Urbano Serrato e Catarinetta

Sallinero 6 .

* * *

Sempre relativamente alle note manoscritte, troviamo una postilla interessante

sul libro Orationum di Cicerone, edito da Paolo Manuzio nel 1550. La nota

manoscritta, datata 1570, riporta una contesa sorta tra il Manuzio e il Lambino,

che figura tra gli autori del libro, circa la grafia di una parola. Il Manuzio si

arrabbiò con il Lambino e gli fracassò il naso con una pietra (n. 182). La nota

così recita: Adnotationes Lambini d(omini) educte fuere ab Esitrine Allera anni

1570 ideoque numero minime plane conferunt. Tra Manuzio Paolo e Lambino

nacque una contesa, se si dovesse scrivere ‘consumptum’ o ‘consumtum’. Paolo

era pel secondo modo, ma avendo trovato una antica pietra ove era scolpita la p,

diede in furia tale che tirò la pietra contro Lambino e gli ruppe il naso.

4

Nn.: 105, 156, 160, 168, 194, 228, 241, 256, 268, 286, 324, 326, 336, 348, 426, 510, 551,

564, 580, 588, 642, 105, 156, 160.

5

Il Badano era avvezzo a scrivere con crittogrammi, cfr. G. Farris: Un canzoniere del Baldano,

in Giovanni Lorenzo Baldano, Libro per scriver l’intavolatura per sonare sopra le sordelline

(Savona 1600), fac simile e studio introduttivo a cura di Maurizio Tarrini, Giovanni

Farris, John Henry van der Meer, Savona 1995, pp. 45-52.

6

N. 286.

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