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Libri antichi tra Savona e Albenga

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IL MONDO DEI LIBRI NELLA SAVONA DEL ’500

29

2.1. La fondazione del Seminario Vescovile di Savona

Abbiamo visto come san Carlo si sia adoperato per formare i sacerdoti, ma,

nella realtà, a quel tempo si poteva diventare preti senza aver effettuato studi

particolari. Il chierico, dopo aver affiancato per un certo periodo un parroco

ed aver appreso da lui ad attendere al ministero sacerdotale, si presentava al

vescovo o, in sua assenza, al vicario generale, per ottenere la facultas promovendi

a quocumque antistite catholico, dopo di che avveniva l’ordinazione 20 . Nei

documenti del tempo non si trovano cenni in merito alla preparazione dei

chierici e a Savona non risulta che ci siano state per loro scuole di formazione

fino a quando il vescovo G. Ambrogio Fieschi non istituì il Seminario presso la

Cattedrale. Nel suo secondo sinodo, il 17 dicembre 1566, egli nominò sette

deputati per la tassa per la costruzione del Seminario, considerando di quanta

necessità sia havere in questa nostra diocesi sacerdoti di santa et bona vita, ottima

doctrina e boni costumi, per poter e saper insegnare la parola di Dio al grege a noi

comesso, e anche per ubedire per quanto si possano extendere le forze nostre al

sacro Concilio tridentino, è parso expediente proponere di fare il seminario di

tutti quelli putti che per le facoltà de li nostri beneficii, ancor che conosciamo sian

debole, se potrà… 21 .

Subito cominciarono le liti tra il vescovo e gli enti che dovevano pagare la

tassa per il Seminario. In particolare, Giovanni Ambrogio Fieschi sembrava

molto determinato a riscuotere contributi anche dall’Ospedale Grande della

Misericordia, che al tempo contribuiva al mantenimento dei monasteri poveri

femminili. In questo contesto trapela un particolare interessante: il vescovo

ottenne dalla Congregazione del Concilio l’autorizzazione a devolvere al Seminario

il grosso lascito annuale, che Taddeo di Pisa aveva disposto, affinché

fosse pagato un maestro di grammatica, che facesse gratuitamente scuola ai

fanciulli poveri. G.A. Fieschi raggirò l’ostacolo, stabilendo che il maestro di

grammatica, in Seminario, avrebbe dovuto insegnare anche a questi ultimi 22 .

Tale notizia è di singolare interesse per la definizione del quadro generale della

20

Nel concedere la facultas promovendi non si faceva nessun cenno alla preparazione del

candidato, anzi si diceva espressamente e semplicemente che era compito del vescovo accertarsi

delle qualità dell’aspirante. Nel 1565 il vicario Granella attesta che un chierico è

idoneo al sacerdozio con questa motivazione: per nos repertum castis moribus, doctrina praeditum,

fideliter per biennium in diaconatus ordine te gessisse, ad populum docendum ac sacramenta

administrandum idoneum, habitis informationibus a tuo parocho nec non a vicinis

de bona educatione et te scientem legere, fidei rudimenta prout in Sacro Concilio Tridentino

continentur (cfr. ASDS, Actorum, 1565, sala 1, scaffale 11).

21

L. Botta, La Riforma tridentina nella Diocesi di Savona, Savona 1965, pp. 232-233.

22

Ibidem, p. 237.

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