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Libri antichi tra Savona e Albenga

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IL MONDO DEI LIBRI NELLA SAVONA DEL ’500

33

l’esigenza di fornire nuovi strumenti per la sua formazione 33 . Non è un caso che

le opere più diffuse siano il Catechismo, i Canones et decreta del Concilio di

Trento, i manuali come l’Enchiridion sacerdotum seu manipulus curatorum di

Guy de Montrocher o il Manuale sive Enchiridion confessariorum et poenitentium

di Martin de Azpilcueta ed il Breviario.

Siamo, quindi, nel momento del passaggio dagli strumenti tradizionali della

pastorale a una nuova tipologia di libri diffusi dopo il Concilio di Trento. Molti

dei testi che figurano nei nostri elenchi appartengono infatti a quel filone che

riguarda i volumi il cui possesso era stato reso obbligatorio dopo il Concilio e la

cui stampa venne in questi anni febbrilmente incentivata soprattutto a Roma e

a Milano 34 . I vescovi cercavano in questo modo di arginare l’ignoranza del clero,

almeno fino a quando non fossero stati efficacemente organizzati i Seminari.

I testi humanitatis, di argomento non religioso, compaiono negli elenchi dei

parroci, a volte distinti in rubriche separate, mentre risultano in quantità più

limitata nel convento di Finalpia e completamente assenti nel catalogo del convento

di San Giacomo. Non sappiamo se i religiosi leggessero queste opere,

certo è però che, nel momento in cui avessero voluto accrescere la loro cultura,

avrebbero avuto da queste biblioteche gli strumenti per farlo. È molto probabile

che lo studio del latino, indicato dalla presenza di dizionari e di grammatiche,

fosse funzionale alla lettura dei testi liturgici e della Sacra Scrittura.

Nell’insieme, emerge anche una cospicua presenza di testi spagnoli, caratteristica

comune, del resto, ad altre biblioteche del tempo, specie conventuali 35 .

Interessante, per quanto attiene al panorama ligure, è a questo proposito lo

studio sulla circolazione di libri tra Genova e Spagna e sulla presenza di testi

spagnoli nella biblioteca di S. Anna di Genova, dove si rinviene un cospicuo

numero di opere di tale tipo 36 . Vi sono poi notizie di scambi librari inerenti

queste zone: nel 1697, tra le merci venute di terra e spedite fuori dominio per via

mare, figurano anche 101,85 cantare di libri 37 . In tema di edizioni italiane di

testi spagnoli in questo ambito è basilare il lavoro di E. Toda y Güell che pubblica

l’elenco di oltre 6.000 edizioni italiane di opere spagnole, 103 delle quali

sono registrate come stampate a Genova 38 .

33

R. Rusconi, Circolazione del libro religioso, p. 1.

34

Ibidem, pp. 1-7.

35

R. De Maio, I modelli culturali della Controriforma, pp. 27 e segg.

36

G. Ruffini, Circolazione di libri, pp. 577-580.

37

G. Giachero, Il Seicento e le compere di san Giorgio, Genova 1979, p. 603. La citazione

viene effettuata da G. Ruffini, Circolazione di libri, p. 578.

38

E. Toda y Güell, Bibliografia espanyola d’Italia dels origens de la imprenta fins a l’any

1900, Castell de saint Miquel d’Escornalbou, 1927-1931. La segnalazione è data da G.

Ruffini, Circolazione di libri, p. 578.

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