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R Classica&Christiana _nr7_2_2012_curbe - Facultatea de Istorie ...

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LA FIDUCIA, L’INGANNO, IL TRADIMENTO (NELLE ELLENICHE) 531<br />

è suggerito da una errata interpretazione <strong>de</strong>lle parole <strong>de</strong>l re il quale,<br />

come aveva (oscuramente) annunciato, si dirige contro Sardi (III<br />

4,20-21).<br />

Senofonte carica Tissaferne di tratti negativi – egli inganna,<br />

mente, spergiura allo scopo di far meglio risaltare l’irreprensibilità di<br />

Agesilao, sintetizzata nella concisione di: oÙk yeÚsato. Tissaferne<br />

non capisce il suo avversario, gli attribuisce un comportamento infido<br />

e sleale simile al proprio e, per questo, frainten<strong>de</strong> le parole <strong>de</strong>l re<br />

spartano: egli non è ingannato da Agesilao, si autoinganna. L’esito di<br />

questa vicenda appare scontato. Tissaferne trasferisce le truppe in<br />

Caria, perché ritiene che lì sia diretto Agesilao; il re si dirige, invece,<br />

contro Sardi, nelle cui vicinanze si scontra vittoriosamente con i Persiani.<br />

Tissaferne si trova a Sardi e, di conseguenza, i Persiani lo accusano<br />

di averli traditi (III 4,22-25). La narrazione senofontea esclu<strong>de</strong><br />

che Tissaferne si sia macchiato di tradimento, piuttosto di incapacità<br />

nel valutare il suo avversario e la situazione. Il satrapo, che pratica<br />

l’inganno contro Agesilao e interpreta come inganno le parole pronunciate<br />

dal re spartano, rimane vittima di un analogo modo di ragionare:<br />

è ritenuto responsabile dai Persiani che gli sono vicini <strong>de</strong>ll’inganno<br />

peggiore che si possa perpetrare, il tradimento.<br />

2.2. La contiguità di inganno e tradimento si rintraccia in un<br />

altro episodio, dalle conseguenze politiche più gravi rispetto a quello<br />

che si è esaminato. Convengono a Tegea, per stipulare la pace con<br />

l’Eli<strong>de</strong>, Arcadi da tutte le città 39 . Mentre si svolgono i festeggiamenti,<br />

l'armoste tebano di stanza in città arresta gli Arcadi che ritiene ostili,<br />

ma fra questi pochi Mantinei, obiettivo principale <strong>de</strong>ll’operazione,<br />

perché la maggior parte di loro si è già allontanata dalla città. Appreso<br />

il fatto, i Mantinei allertano le altre città arcadiche e, grazie alla<br />

loro pressione, l’armoste libera tutti i prigionieri e convoca gli Arcadi;<br />

si difen<strong>de</strong> affermando di essere stato ingannato (æj xapathqe…h): gli<br />

era stato riferito che gli Spartani erano in armi ai confini e che alcuni<br />

39 Sulla situazione in Arcadia v. J. Roy, Arcadia and Boeotia in Peloponnesian<br />

Affairs, 370-362 B.C., Historia, 20, 1971, 569-599; W. E. Thompson, Arcadian<br />

Factionalism in the 360’s, Historia, 32, 1983, 149-160; H. Beck, Polis und<br />

Koinon, Stuttgart, 1997, 74-83; J. Roy, Problems of Democracy in the Arcadian<br />

Confe<strong>de</strong>racy 370-362 BC, in Alternatives to Athens, ed. by R. Brock and S. Hodkinson,<br />

Oxford 2000, 308-326; C. Bearzot, op. cit., 127-138.

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