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NOTE SULLA TRADIZIONE DEI GRAECA NELLE NOCTES ATTICAE 595
critici delle diverse edizioni esistenti delle N. A. l’impressione che se
ne ricava è quella di una grande complessità. C. Hosius, curatore dell’opera
gelliana per la Bibliotheca Teubneriana 12 propone la congettura
«ad érxit°ktona […] tum érxit°ktvn»; nell’edizione della Loeb
Classical Library 13 , curata da J. C. Rolfe, viene accolta la congettura
di Capps: «ad magistrum érxitektÒnvn […] tum magister érxitektÒnvn»;
R. Marache, editore delle Noctes Atticae per la Collection Budé 14 ,
accoglie la lezione attestata da parte dei codices recentiores, ossia
«ad magistrum érxit°ktona […] tum magister érxit°ktvn»; nell’edizione
curata da P. K. Marshall per la Bibliotheca Oxoniensis 15 in
1, 13, 11-12 si legge: «ad magistratum […] tum magistratus», secondo
la congettura di Salmasio. Anche solo da questo esempio si può evincere
quale sia stata la portata del lavorio critico sulla poderosa opera
del dotto antiquario del II secolo e, in particolare, sui suoi luoghi greci.
Un’ultima nota: in Noctes Atticae 1, 11, 5 Gellio cita Tucidide 5,
70. Tutti i manoscritti che hanno tramandato le Noctes Atticae portano,
in questo luogo, la lezione pros°lyoien – attestata anche in alcuni
scolii a Tucidide – in contro la lezione pro°lyoien trasmessa da tutti
i codici medievali della tradizione tucididea. Le edizioni critiche dell’opera
di Tucidide accolgono la lezione pros°lyoien tramandata da
Gellio (e dagli scolii) e non quella della tradizione diretta: è, questo, un
significativo esempio di come la tradizione indiretta – e le Noctes Atticae
costituiscono un caso macroscopico di tradizione indiretta –
possa, talvolta, fornire un valido apporto ai fini della constitutio textus.
12 Cfr. A. Gellius, Noctes Atticae recensuit C. Hosius, I, Stutgardiae, 1903.
13 Cfr. The Attic Nights of Aulus Gellius, by J. C. Rolfe, I, London – Cambridge,
Massachusetts, 1961.
14 Cfr. Aulu-Gelle, Les Nuits Attiques, texte établi et traduit par R. Marache,
I, Paris, 1967.
15 Cfr. A. Gellii Noctes Atticae recognovit brevique adnotatione critica instruxit
P. K. Marshall, I, cit.