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638 RECENZII / RECENSIONI
Pratiche magiche e religiose e la veterinaria medievale (p. 225-530). Ad
esse si aggiunge in Appendice il contributo di Paola Radici Colace, La Veterinaria
nel Progetto «Dizionario della Scienza e della Tecnica in Grecia e a
Roma. Autori e testi, Realien, saperi alle radici della cultura europea» (p.
533-543), una sinottica rassegna delle dieci sottosezioni nelle quali viene
articolata la disciplina veterinaria nel Dizionario delle Scienze e delle Tecniche
di Grecia e Roma. Complessivamente il volume consta di venti contributi,
qui di sèguito esposti sinteticamente nel loro ordine di successione.
A. Zumbo, Sulla polisemia di hippomanes (p. 17-26) distingue due
significati nel termine hippomanes, quello di „caruncola” nella prosa scientifica
di Aristotele ed Eliano e quello di secrezione vaginale delle cavalle in
calore, Verg. georg. 3, 280-283. Da qui il riferimento poetico di hippomanes
a liquido dal magico potere di indurre sfrenatezza erotica. La polisemia
del termine, testimoniata già da Aristotele, vede hippomanes svincolarsi
dall’iniziale accezione scientifica in favore di quella poetica, divenuta maggioritaria
«probabilmente grazie all'alone di magia ricamatavi sopra e alla
sua vis evocativa di mania erotica» (p. 26).
I. Garofalo, Galeno, gli animali e la veterinaria (p. 27-35), sottolinea
come l’interesse di Galeno per gli animali più che veterinario fosse speculativo
e medico, in rapporto alla loro dissezione, vivisezione e fornitura di
cibo e di rimedi curativi. Secondo l’A., questi interessi sarebbero scaturiti
dalla medicina empirica nonché da Aristotele, con il quale Galeno condivise
anche l'approccio filosofico alla zoologia e l’idea della superiorità dell’uomo
sugli altri animali.
Anne Mccabe, The Hippiatrica Parisina (M Recension) (p. 39-53),
tratta degli Hippiatrica Parisina che costituiscono lo stadio più vicino alla
compilazione tardoantica degli Hippiatrica e che sono tràditi dal Par. gr.
2322, manoscritto che deve gran parte della sua importanza alle annotazioni
marginali, riconducibili alla mano dell’umanista Giano Lascari. L’A. propone
di presentare il testo degli Hippiatrica così come appare in Par. gr. 2322 e
di rimediare all’assenza di Indici nell'edizione Teubneriana degli Hippiatrica,
magari con l’allestimento di una versione digitalizzata.
Anne-Marie Doyen-Higuet, Un manuscrit hippiatrique grec récalcitrant:
de la difficulté d’identifier les fragments du Parisinus Graecus 2244
(p. 55-90), prende in esame due sezioni del Par. gr. 2244, entrambe con
estratti di Apsirto, la seconda con aggiunta pure di testi anonimi che potrebbero
essere ricondotti proprio ad Apsirto in virtù delle numerose affinità
lessicali e non solo con i suoi estratti. Pur volendo mantenere la cautela
in una sicura attribuzione di questi testi anonimi, L’A. ribadisce comunque
l'importanza di Apsirto nella tradizione ippiatrica greca e latina.
Valérie Gitton-Ripoll, Traductions ou sources latines d'Apsyrtus contenues
dans Pélagonius (p. 91-112), esamina i più significativi loci similes di
Apsirto e Pelagonio e i tre diversi tipi di traduzione latina di Apsirto pre-