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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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ingiustizia... so che è una cosa cattiva e turpe". 2- Il punto car<strong>di</strong>ne del messaggio <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>.<br />

“Se voi mi <strong>di</strong>ceste: 'Ti permetteremo <strong>di</strong> uscire dal carcere... se tu non de<strong>di</strong>chi più il tuo tempo<br />

a un tal tipo <strong>di</strong> indagini e non faccia più filosofia'... vi darei questa risposta: 'Ubbi<strong>di</strong>rò più al<br />

<strong>di</strong>o che non a voi' e finché abbia fiato e sia in grado <strong>di</strong> farlo, non smetterò <strong>di</strong> filosofare <strong>di</strong><br />

esortarvi e <strong>di</strong> farvi capire, sempre chiunque <strong>di</strong> voi incontri, <strong>di</strong>cendogli quel tipo <strong>di</strong> cose che<br />

sono solito <strong>di</strong>re, ossia questo: 'Ottimo uomo dal momento che sei ateniese, citta<strong>di</strong>no della<br />

Città più grande e più famosa per sapienza e potenza, non ti vergogni <strong>di</strong> occuparti delle<br />

ricchezze per guadagnare il più possibile e della fama e dell'onore, e invece non ti occupi e<br />

non ti dai pensiero della saggezza, della verità e della tua anima, in modo che <strong>di</strong>venti il più<br />

possibile buona?... Infatti queste cose me le comanda il <strong>di</strong>o. E io non ritengo che ci sia per<br />

voi, nella Città, un bene maggiore <strong>di</strong> questo mio servizio al <strong>di</strong>o... Non dei corpi dovete<br />

prendervi cura, né delle ricchezze né <strong>di</strong> alcun'altra cosa prima e con maggiore impegno che<br />

dell'anima in modo che <strong>di</strong>venti buona il più possibile. Pertanto, o citta<strong>di</strong>ni ateniesi... io vi<br />

devo <strong>di</strong>re che non farò mai altre cose, neppure se dovessi morire molte volte”. Questa pagina<br />

riassume il messaggio <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> nella sua essenza. *Sorprendente l'identità <strong>di</strong> linguaggio<br />

degli apostoli Pietro e Giovanni davanti al sinedrio: “Obe<strong>di</strong>re oportet Deo magis quam<br />

hominibus” (Atti 5,29). Questo significa che non si può leggere il Nuovo Testamento e molta<br />

parte pure dell'Antico, senza un'attenzione particolare all'insegnamento platonico e perciò alla<br />

sua incidenza sugli scritti esegetici dei padri della chiesa*. 3- La funzione <strong>di</strong> stimolo del<br />

messaggio <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>, come dono <strong>di</strong>vino alla Città. “Se voi condannerete a morte me... non<br />

danneggerete me più <strong>di</strong> voi stessi... perché io non credo che sia possibile che un uomo<br />

migliore riceva danno da uno peggiore... Io sono ben lontano dal pronunciare una <strong>di</strong>fesa a<br />

mio vantaggio... bensì a vostro vantaggio, perché nel condannarmi non ca<strong>di</strong>ate in una colpa<br />

nei confronti del dono che il <strong>di</strong>o vi ha dato... Un altro simile a me non sarà facile che nasca, o<br />

citta<strong>di</strong>ni. Perciò, se mi date retta, dovete assolvermi... E che si <strong>di</strong>a il caso che un tale uomo<br />

dato dal <strong>di</strong>o in dono alla Città sia proprio io, potrete capirlo anche da questo: infatti, non<br />

pare cosa umana che io abbia trascurato tutti... i miei interessi, per occuparmi, invece,<br />

sempre dei vostri... Il testimone atto a provare che io <strong>di</strong>co il vero, ve lo porto invece io: la<br />

mia povertà". *Ancora due testi evangelici fra i tanti: “Si non venissem, et locutus fuissem eis,<br />

peccatum non haberent” (Gv 15,22) e “Filius autem hominis non habet ubi caput reclinet” (Mt<br />

8,20)*. 4- I motivi per cui <strong>Socrate</strong> si è astenuto dalla vita politica. “Questo che si manifesta in<br />

me fin da fanciullo è come una voce che, allorché, si manifesta, mi <strong>di</strong>ssuade sempre dal fare<br />

quello che sono sul punto <strong>di</strong> fare, e invece non mi incita mai a fare qualcosa. È appunto<br />

questo che mi <strong>di</strong>stoglie dall'occuparmi <strong>di</strong> affari politici... E voi non arrabbiatevi con me,<br />

perché <strong>di</strong>co la verità... È necessario che chi combatte veramente a favore <strong>di</strong> ciò che è giusto,<br />

se intende salvare la vita anche per breve tempo, conduca una vita privata e non una vita<br />

pubblica... Io non sono <strong>di</strong>sposto a piegarmi ad alcuno, mettendomi contro la giustizia per<br />

timore della morte e sono <strong>di</strong>sposto anche a morire per non arrendermi... Quello che mi<br />

importa più <strong>di</strong> tutto è <strong>di</strong> non commettere ingiustizia o empietà". *È un'autentica vocazione<br />

cristiana. <strong>Socrate</strong> non è quel che si <strong>di</strong>ce uomo <strong>di</strong> carattere, ma uno che si sente chiamato al<br />

servizio del giusto e per questo <strong>di</strong>aloga con tutti quelli che incontra o lo interpellano, senza<br />

impalcarsi a depositario della verità*. 5- I rapporti avuti da <strong>Socrate</strong> con coloro che lo hanno<br />

frequentato. "Io non sono stato mai maestro <strong>di</strong> nessuno... ma concedo allo stesso modo sia al<br />

ricco che al povero <strong>di</strong> interrogarmi e, se qualcuno lo voglia, <strong>di</strong> starmi a sentire mentre<br />

rispondo... E se qualcuno afferma <strong>di</strong> aver ascoltato o <strong>di</strong> aver imparato da me, in privato,<br />

qualcosa che non abbiano imparato e ascoltato anche tutti gli altri, sappiate bene che non<br />

<strong>di</strong>ce la verità". *Questa puntualizzazione è estremamente importante per le cosiddette<br />

Dottrine non scritte. Può darsi che questo sia lo stile esclusivo <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>, ma si sa che<br />

Platone parla attraverso i personaggi positivi dei suoi <strong>di</strong>aloghi; può darsi pure che il suo<br />

pensiero si sia evoluto nel tempo, ma un'affermazione così perentoria, che appella nientemeno<br />

che alla “verità”, dovrebbe far riflettere chi in<strong>di</strong>vidua la novità platonica sulle cosiddette<br />

Dottrine non scritte e cioè trasmesse solo oralmente nel colloquio privato o accademico*.<br />

VI- Conclusione della <strong>di</strong>fesa: <strong>Socrate</strong> non chiede pietà, ma giustizia (34C - 35D). “Ho<br />

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