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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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non-essere (non-esistente), si deve ammetterne una relativa, per cui "non è" non significa il<br />

non-essere, ma semplicemente qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso. “Anche questo, se non erro, ci è chiaro:<br />

anche il 'qualcosa' ogni volta che lo <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> un ente, perché è impossibile <strong>di</strong>re soltanto<br />

qualche parola, come nuda e isolata da tutti gli enti... È inevitabile che chi <strong>di</strong>ce 'qualcosa' è<br />

segno <strong>di</strong> due cose insieme e 'alcuni' <strong>di</strong> una pluralità... È assolutamente necessario che chi non<br />

<strong>di</strong>ce 'qualcosa' non <strong>di</strong>ca niente del tutto”. 2- Al non essere non si possono attribuire pre<strong>di</strong>cati:<br />

né essere, né uno, né molteplice. “Noi poniamo il numero, nel suo insieme, fra gli enti...<br />

Ebbene non cercheremo neppure <strong>di</strong> attribuire al non-ente né la molteplicità né l'unità<br />

numerica... Non è corretto né possibile pronunciare, <strong>di</strong>re, pensare il non-ente in sé, ma che<br />

esso è impensabile, in<strong>di</strong>cibile, impronunciabile, inesprimibile a parole... Il non-ente mette in<br />

<strong>di</strong>fficoltà anche chi lo confuta, in modo tale che, ogni volta che si cerca <strong>di</strong> confutarlo, si è<br />

costretti a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> lui cose contrad<strong>di</strong>ttorie... Io, infatti, pur presupponendo che il non-ente non<br />

deve partecipare né dell'uno (Uno) né dei molti (Diade)... l'ho detto così, uno. Dico infatti 'il'<br />

non-ente... anche se poco fa <strong>di</strong>cevo che esso è impronunciabile a parole... Tentando <strong>di</strong><br />

attribuirgli l'essere, facevo affermazioni contrad<strong>di</strong>ttorie con le precedenti... Attribuendogli<br />

questo, parlavo al singolare... Costruivo il <strong>di</strong>scorso come se mi riferissi ad una unità, pur<br />

<strong>di</strong>cendo che il non-ente è inesprimibile a parole, in<strong>di</strong>cibile e impronunciabile... Ma se si<br />

vorrà parlare in maniera corretta, non bisogna definirlo né come uno né come molteplice,<br />

anzi non lo si deve nominare affatto”. *Come si vede si tratta dell'equivalenza logica tra la<br />

<strong>di</strong>mostrazione dell'esistenza o non esistenza <strong>di</strong> Dio; ed a questa aporia si può rime<strong>di</strong>are solo<br />

astenendosi dal pre<strong>di</strong>care l'essere all'Uno-Dio. Dunque il non-essere è ineffabile, ma se è<br />

ineffabile non è possibile neppure negarlo, perché già ne starei parlando, cadendo nella<br />

contrad<strong>di</strong>zione enunciata. A questo punto bisogna riconoscere che anche il non-essere è,<br />

commettendo il cosiddetto parrici<strong>di</strong>o, la violazione parmenidea, pur riferendosi soltanto<br />

all'essere definito. Ci soffermiamo su queste argomentazioni perché verranno ripetute tali e<br />

quali a proposito dell'Uno e della Diade e risolte nell'espressione rispettivamente “sopra<br />

l'essere” e “sotto l'essere” definito. Il non-essere non corrisponde al nulla, ma, nell'ambito<br />

dell'essere delimitato, al <strong>di</strong>verso. L'essere assoluto in atto non trova spazio logico nel pensiero<br />

greco*.<br />

3- L'aporia dell'immagine: essa è, insieme, essere e non-essere. “Fino a questo punto<br />

<strong>di</strong>ciamo che il sofista, più ingegnosamente <strong>di</strong> un altro, si è sprofondato in un luogo<br />

inaccessibile... Quando gli parlerai <strong>di</strong> qualcosa negli specchi e negli oggetti modellati, riderà<br />

delle tue parole... Ti interrogherà su ciò che attraversa tutte queste cose... pronunciando la<br />

parola 'immagine'... un oggetto fatto a somiglianza <strong>di</strong> quello vero, <strong>di</strong>verso, ma simile...<br />

Inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che quello vero esiste realmente... quello non vero... il contrario... Dunque... il<br />

somigliante non è realmente, dal momento, almeno, che lo <strong>di</strong>ci 'non vero'”. 4- L'intreccio <strong>di</strong><br />

essere e non-essere impone il superamento dell'Eleatismo. “Il sofista... ci ha costretti a<br />

riconoscere, pur senza volerlo, che il non ente in qualche modo è... Quando affermeremo...<br />

che la sua arte è un'arte dell'inganno... affermeremo che la nostra anima opina il falso per<br />

effetto della sua arte... L'opinione falsa è un opinare i non-enti... che in qualche modo sono<br />

ecc.... Ma il sofista lo negherà... Sarà impossibile catturare il sofista, se le cose stanno così...<br />

Di questo, allora, ti prego... <strong>di</strong> non ritenere che io sia <strong>di</strong>venuto una specie <strong>di</strong> parricida... Per<br />

noi sarà necessario sottoporre a prova il <strong>di</strong>scorso del nostro padre Parmenide e a forzare il<br />

non ente, sotto un certo rispetto, ad essere e l'ente a sua volta, sotto un certo rispetto, a non<br />

essere... Mi trovo come privo <strong>di</strong> forze... Temo che per le cose dette io ti sembri un po' matto<br />

perché ad ogni passo mi rivolto sottosopra ed in particolare ora mi trovo privo <strong>di</strong> forze”.<br />

V- Il problema dell'essere (242B - 248A). 1- Diversità <strong>di</strong> opinioni fra i Presocratici. “Uno<br />

<strong>di</strong>ce che gli enti sono tre... un altro... che sono due, l'umido e il secco, il caldo e il freddo... La<br />

nostra famiglia eleatica... ritiene che siano una cosa sola quelle che sono chiamate 'tutte le<br />

cose'.... Alcune Muse della Ionia ritennero che fosse più sicuro... <strong>di</strong>re che l'essere è insieme<br />

molteplice e uno... e <strong>di</strong>cono: '<strong>di</strong>scordando sempre concorda'... Se uno <strong>di</strong> costoro ha detto tutto<br />

ciò secondo verità, oppure no, è <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>rlo... Hanno però guardato dall'alto in basso...<br />

Mentre riguardo all'ente <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> non trovarci in <strong>di</strong>fficoltà e <strong>di</strong> capire quando uno ne<br />

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