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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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l'ottimo. E, naturalmente, l'uomo avrebbe dovuto conoscere anche il peggio, perché la<br />

scienza del meglio e del peggio è la medesima... Credevo <strong>di</strong> aver trovato in Anassagora il<br />

maestro che mi avrebbe insegnato la causa delle cose che sono... Mi avrebbe insegnato... se<br />

la terra sia piatta o rotonda... la causa per cui è così e la necessità per cui è così,<br />

mostrandomi il meglio... E così anche del sole... della luna e degli altri astri... In effetti, io<br />

non avrei mai creduto che, uno che sosteneva che queste cose fossero or<strong>di</strong>nate<br />

dall'Intelligenza, attribuisse loro altra causa che non fosse questa, ossia il loro meglio era <strong>di</strong><br />

essere così come sono... Vedevo invece che il nostro uomo non si serviva affatto<br />

dell'Intelligenza e non le attribuiva alcun ruolo <strong>di</strong> causa nella spiegazione dell'or<strong>di</strong>namento<br />

delle cose e attribuiva, invece, il ruolo <strong>di</strong> causa all'aria, all'etere, all'acqua e a molte altre<br />

cose estranee all'Intelligenza... Se uno <strong>di</strong>cesse che, se non avessi... ossa, nervi e tutte le altre<br />

parti del corpo che ho, non sarei in grado <strong>di</strong> fare quello che ritengo <strong>di</strong> fare, <strong>di</strong>rebbe bene; ma<br />

se <strong>di</strong>cesse che io faccio le cose che faccio proprio a causa <strong>di</strong> queste, e che, facendo le cose<br />

che faccio, io agisco, sì, con la mia intelligenza, ma non in virtù della scelta del meglio,<br />

costui ragionerebbe con assai grande leggerezza... Altra è la vera causa e altro è il mezzo<br />

senza il quale la causa non potrebbe mai essere causa”. Qui viene ben delineata la nuova<br />

visione platonica della realtà che lascia <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> sé in modo netto la filosofia naturalistica. *In<br />

realtà il passaggio da una concezione ad un'altra, anche se appare drastico, in realtà conserva<br />

parecchi degli atteggiamenti mentali precedenti che vanno tenuti presente se non si vuole<br />

attribuire all'autore concezioni che magari matureranno solo in seguito. Nel nostro caso<br />

pensiamo che si tratti della preminenza del dato, recepito tramite la giusta misura, a<br />

determinare il riferimento ai principi*. “Io mi sarei fatto col più grande piacere <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong><br />

chiunque, per poter apprendere quale sia questa causa; ma, poiché rimasi privo <strong>di</strong> essa e non<br />

mi fu possibile scoprirla da me né apprenderla da altri, ebbene ti espongo, o Cebete, la<br />

seconda navigazione che intrapresi per andare alla ricerca <strong>di</strong> questa causa”. È una metafora<br />

davvero emblematica. Gli antichi chiamavano seconda navigazione quella che, quando la<br />

nave rimaneva senza vento, si poteva fare solo a forza <strong>di</strong> remi. Questa metafora in<strong>di</strong>ca il<br />

punto-car<strong>di</strong>ne della filosofia platonica. *L'inghippo <strong>di</strong> questo approccio, assolutamente<br />

con<strong>di</strong>visibile, sta nel con<strong>di</strong>zionamento della nostra mens filosofica, adusa e piegata alla<br />

riflessione entro lo schema metafisico, basato prima <strong>di</strong> tutto sulla pre<strong>di</strong>cazione dell'essere<br />

all'Uno, per cui la “causa” per noi non può che essere la causa prima, efficiente e finale, così<br />

come stabiliranno Aristotele, la riflessione neoplatonica e patristica, fino alla sistemazione<br />

definitiva tomistica, scolastica e neotomistica. Platone cerca la causa, ma vi si approccia come<br />

ispirazione ed obiettivo <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong> riflessione e me<strong>di</strong>tazione incessante, si <strong>di</strong>rebbe, con<br />

mezzi propri*. 4- La “seconda navigazione” e la scoperta del mondo ideale. “Dopo questo...<br />

mi parve <strong>di</strong> dover star bene attento che non mi capitasse quello che capita a coloro che<br />

osservano e stu<strong>di</strong>ano il sole quando c'è l'eclissi, perché alcuni si rovinano gli occhi, se non<br />

guardano la sua immagine rispecchiata nell'acqua o in qualche altra cosa del genere. A<br />

questo pensai ed ebbi paura che anche l'anima mia si accecasse completamente, guardando<br />

le cose con ciascuno degli altri sensi. Perciò ritenni <strong>di</strong> dovermi rifugiare in certi postulati e<br />

considerare in questi la verità delle cose che sono”. Si tratta del postulato delle Idee. *È un<br />

po' il metodo che seguiamo in questa sintesi dei <strong>di</strong>aloghi platonici, alla ricerca <strong>di</strong> una<br />

conferma o meno dell'interpretazione avanzata in apertura*. “Prendendo per base quel<br />

postulato che mi sembri più solido, giu<strong>di</strong>co vero ciò che concorda con esso, sia rispetto alle<br />

cause sia rispetto alle altre cose e ciò che non concorda giu<strong>di</strong>co non vero... Non <strong>di</strong>co nulla <strong>di</strong><br />

nuovo, ma <strong>di</strong>co quelle cose che sempre, in altre occasioni e anche nel precedente<br />

ragionamento, ho continuato a ripetere... Parto dal postulato che esista un bello in sé e per<br />

sé, un buono in sé e per sé, un grande in sé e per sé e così via... Insisto semplicemente<br />

nell'affermare che tutte le cose belle sono belle per il bello. Questa mi pare la risposta più<br />

sicura da dare a me e agli altri e afferrandomi ad essa, penso <strong>di</strong> non poter mai cadere... Una<br />

cosa è più grande <strong>di</strong> un'altra per nessun'altra ragione se non per la grandezza; e che il più<br />

piccolo per nessun'altra causa è più piccolo se non per la piccolezza... Il <strong>di</strong>eci è più dell'otto..<br />

per la quantità e a causa della quantità... Non sai come possa generarsi alcuna cosa, se non<br />

partecipando della peculiare essenza <strong>di</strong> ciascuna realtà <strong>di</strong> cui essa partecipa... La causa per<br />

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