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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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punizione e questi alla loro. E forse le cose dovevano verificarsi proprio in questo modo.<br />

Credo anzi che si siano verificate nella giusta misura". *Che anche l'esito drammatico rientri<br />

nella giusta misura significa proprio che non c'è valore né quantitativo né qualitativo che<br />

possa o debba prescindere da questo criterio, <strong>di</strong> cui <strong>Socrate</strong>-Platone dà l'estremo avallo con il<br />

sacrificio della propria vita*. 2- Pre<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> a quelli che lo hanno condannato. "Io<br />

mi trovo ormai in quel momento in cui gli uomini hanno soprattutto la capacità <strong>di</strong> fare<br />

pre<strong>di</strong>zioni, ossia quando sono sul punto <strong>di</strong> morire... Subito dopo la mia morte cadrà su <strong>di</strong> voi<br />

una vendetta molto più grave, per Zeus, <strong>di</strong> quella che avete inflitto a me, condannandomi a<br />

morte... Molti saranno quelli che vi metteranno a prova, ossia tutti quelli che io trattenevo...<br />

Invece è bellissimo e facilissimo non quello <strong>di</strong> stroncare la parola degli altri, ma quello <strong>di</strong><br />

cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare buoni il più possibile". *La pre<strong>di</strong>zione non è un augurio, ma una<br />

constatazione. Come la giusta misura è la virtù, così il vizio è l'eccesso ed il volerlo occultare<br />

stroncando la parola che lo denuncia non è altro che rimandare la resa dei conti con esiti<br />

ancora più drammatici*. 3- Messaggio <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> ai giu<strong>di</strong>ci che lo hanno assolto: ciò che sta<br />

per accadere è probabilmente un bene. "Nulla ci impe<strong>di</strong>sce che <strong>di</strong>scorriamo ancora fra <strong>di</strong> noi,<br />

finché è possibile... Mi è accaduto un fatto meraviglioso... Forse questo che mi è capitato è un<br />

bene. E non è possibile che pensino in modo giusto quanti <strong>di</strong> noi ritengono che il morire sia<br />

un male”. 4- Il significato della morte. “Ora se la morte è il non aver più alcuna sensazione...<br />

allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso... Invece se la morte è come un partire <strong>di</strong><br />

qui per andare in un altro luogo, e sono vere le cose che si raccontano, ossia che in quel<br />

luogo ci sono tutti i morti, quale bene, o giu<strong>di</strong>ci, ci potrebbe essere più grande <strong>di</strong> questo?... E<br />

io credo che questo non sarebbe davvero spiacevole... Ma la cosa più bella sarebbe<br />

sottoporre ad esame quelli che stanno <strong>di</strong> là, interrogandoli come facevo con questi che stanno<br />

qui, per vedere chi è sapiente e chi ritiene <strong>di</strong> essere tale ma non lo è". 5- Messaggio<br />

conclusivo <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> e commiato. "Ad un uomo buono non può capitare nessun male, né in<br />

vita né in morte. Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli dèi... Ma è ormai<br />

venuta l'ora <strong>di</strong> andare: io a morire, e voi, invece, a vivere. Ma chi <strong>di</strong> noi vada verso ciò che è<br />

meglio, è oscuro a tutti, tranne che al <strong>di</strong>o". *Si può <strong>di</strong>re che la conclusione lascia sospesa la<br />

quadratura del cerchio: la verità è una gara cui ciascuno deve partecipare a suo rischio e<br />

pericolo e non un dogma da imporre. Il <strong>di</strong>o cui ripetutamente si riferisce <strong>Socrate</strong> è la<br />

concezione <strong>di</strong> un oltre o, come <strong>di</strong>rà Platone, "sopra l'essere", cui ci si affida in nome <strong>di</strong> una<br />

saggezza acquisita con perenne impegno esistenziale. Non dunque il dubbio sistematico e<br />

tanto meno un qualsiasi “pensiero debole”, ma la certezza-saggezza perseguita e maturata con<br />

un impegno riflessivo proseguito per tutta la vita e <strong>di</strong> cui la vita stessa si fa garante. È <strong>di</strong>fficile<br />

non vedere nel personaggio <strong>Socrate</strong>, in tanti se non tutti i suoi atteggiamenti, un riflesso nella<br />

figura <strong>di</strong> Cristo*.<br />

3- <strong>Critone</strong> ♣ Sul dovere. “Non il vivere è da tenere in massimo conto, ma il vivere bene...<br />

E il vivere bene è lo stesso che il vivere con virtù e con giustizia” (48 B). “Neppure se si<br />

subisce ingiustizia si deve rendere ingiustizia, come, invece, crede la gente, perché per<br />

nessuna ragione si deve commettere ingiustizia” (49B). Amico e <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> viene a<br />

visitarlo in carcere per comunicargli che era giunta l'ora dell'esecuzione. Presentazione,<br />

traduzione e note <strong>di</strong> Giovanni Reale.<br />

I- Prelu<strong>di</strong>o (43A - 44B). 1- <strong>Critone</strong> annuncia l'arrivo della nave sacra da Delo. "Da un pezzo<br />

mi stavo meravigliando, sentendo come dormivi placidamente e <strong>di</strong> proposito non ti ho<br />

svegliato... La nave da Delo... non è ancora arrivata, ma credo che arriverà quest'oggi... Da<br />

queste notizie... domani, o <strong>Socrate</strong>, dovrai morire”. Si tenga presente che, siccome ogni anno<br />

gli Ateniesi mandavano questa nave a Delo per un ex voto ad Apollo, dal giorno in cui il<br />

sacerdote incoronava la nave a quello del suo ritorno in Atene non potevano aver luogo<br />

esecuzioni capitali. E la nave a cui si fa riferimento era stata incoronata proprio il giorno<br />

prima della condanna a morte <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>. Fra la partenza della nave e il suo ritorno passò circa<br />

un mese. 2- Il sogno premonitore <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> del ritorno in patria. “Mi pareva che si<br />

avvicinasse a me una una donna bella, <strong>di</strong> maestoso aspetto, vestita <strong>di</strong> bianco, che mi<br />

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