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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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con<strong>di</strong>viso, tanto che farne a meno significa giocare al pessimismo*. 2- La terra e le parti <strong>di</strong><br />

essa che noi abitiamo. “La terra sta nel mezzo del cielo ed è rotonda... Noi abitiamo una<br />

piccola parte... La terra in se stessa è pura e si trova nel cielo puro... Pur abitando nelle<br />

cavità della terra, noi non ce ne accorgiamo e siamo convinti <strong>di</strong> abitare sulla superficie della<br />

terra... Abitando giù in una cavità della terra, cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> abitare sopra la terra e<br />

chiamiamo l'aria cielo, come se proprio questo fosse il cielo attraverso il quale si muovono<br />

gli astri”. *Nella Storia della Grotta d'Antro (in sito), abbiamo messo in risalto questo aspetto,<br />

cioè la grotta come modello del mondo abitato dagli uomini, immagine che verrà poi ripresa e<br />

illustrata da Platone nel mito della caverna*. “E le bellezze <strong>di</strong> lassù, a loro volta,<br />

apparirebbero assai più belle <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> quaggiù”. 3- Le parti superiori della terra. “Se la<br />

terra si guardasse dall'alto, avrebbe lo stesso aspetto delle palle <strong>di</strong> cuoio fatte <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci<br />

spicchi, variopinta e <strong>di</strong>stinta in colori svariati... Quello che per noi è l'aria per loro è l'etere”.<br />

4- L'interno della terra. “Fra le voragini della terra ce n'è una... che i poeti chiamano<br />

Tartaro. Infatti, tutti i fiumi si inabissano dentro questa voragine e poi <strong>di</strong> nuovo da essa<br />

rifluiscono e ciascuno <strong>di</strong> essi poi <strong>di</strong>venta della stessa natura della regione attraverso la quale<br />

scorre... Ce ne sono alcune correnti d'acqua che, dopo aver percorso in circolo tutta la terra,<br />

una o più volte, attorcigliandosi intorno ad essa come fanno i serpenti, spingendosi in giù<br />

quanto più possono, sprofondano <strong>di</strong> nuovo nel Tartaro... Ci sono molti altri gran<strong>di</strong> fiumi e <strong>di</strong><br />

specie <strong>di</strong>versa, ma fra questi ve ne sono quattro particolari, dei quali il più grande... si<br />

chiama Oceano. Agli antipo<strong>di</strong>... Acheronte... il terzo... Piriflegetone... <strong>di</strong> fronte Stigio”. 5- I<br />

luoghi che le anime occupano dopo la morte e la sorte <strong>di</strong> ciascuna <strong>di</strong> esse. “Coloro che<br />

risultano aver vissuto una vita <strong>di</strong> grande santità, subito liberati da questi luoghi sotterranei e<br />

liberati da essi come da carceri, salgono in alto, in una pura <strong>di</strong>mora e là abitano sulla vera<br />

terra. E tra questi coloro che si sono purificati quanto occorre con l'esercizio della filosofia,<br />

vivono completamente sciolti da ogni legame col corpo per tutto il tempo futuro e vanno in<br />

abitazioni ancora più belle <strong>di</strong> questa, che non è facile descrivere”. 6- Conclusione etica.<br />

“Certamente, sostenere che le cose siano veramente così come io le ho esposte, non si<br />

conviene ad un uomo <strong>di</strong> buon senso; ma sostenere che o questo o qualcosa <strong>di</strong> simile a questo<br />

debba accadere delle nostre anime e delle loro <strong>di</strong>more, dal momento che è risultato che<br />

l'anima è immortale, ebbene questo mi pare si convenga, e che metta conto arrischiarsi a<br />

crederlo, perché il rischio è bello”. Questa è la vera cifra emblematica del pensiero platonico,<br />

*e permetterà a Pascal <strong>di</strong> riprenderlo nei suoi Pensieri*. “L'uomo che durante la sua vita... si<br />

curò delle gioie dell'apprendere e avendo ornato la sua anima... <strong>di</strong> temperanza, giustizia,<br />

fortezza, libertà e verità aspetta l'ora <strong>di</strong> mettersi in viaggio quando verrà il suo giorno”.<br />

XI- Epilogo (115B - 118A). 1- Ultimi momenti della vita <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>. “Se vi prendete cura <strong>di</strong><br />

voi medesimi farete cosa grata a me e ai miei e anche a voi medesimi, qualunque cosa<br />

facciate... Se invece non vi prenderete cura <strong>di</strong> voi stessi... non concluderete nulla... Dopo che<br />

ebbe parlato con loro alla presenza <strong>di</strong> <strong>Critone</strong> ed ebbe date le <strong>di</strong>sposizioni che desiderava,<br />

volle che le donne e i figli andassero via”. 2- <strong>Socrate</strong> beve la cicuta. “<strong>Critone</strong> dobbiamo un<br />

gallo ad Asclepio: dateglielo, non <strong>di</strong>menticatevene”. Era il <strong>di</strong>o della me<strong>di</strong>cina verso cui<br />

<strong>Socrate</strong> è riconoscente perché stava passando alla nuova e vera vita. Queste parole sembrano<br />

venire dall'oltretomba. Platone fa dare a <strong>Socrate</strong>, come ultimo messaggio, la conferma che<br />

quanto aveva sempre sostenuto era esatto, ossia che stava passando alla nuova e vera vita.<br />

Sono parole che riassumono in maniera icastica il significato <strong>di</strong> tutto quanto il <strong>di</strong>alogo. 3- La<br />

morte <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>. “Questa fu la fine dell'amico nostro... il migliore e anche il più sapiente e<br />

più giusto”. *È il dramma della serenità*.<br />

5- Cratilo ♣ Sulla correttezza dei nomi. “Sai, o Ermogene, che il <strong>di</strong>scorso esprime il tutto,<br />

gira e si muove sempre ed è duplice: vero e falso... Perciò, la parte vera <strong>di</strong> esso è levigata e<br />

<strong>di</strong>vina e <strong>di</strong>mora in alto, tra gli dèi, mentre quella falsa abita in basso, tra la moltitu<strong>di</strong>ne degli<br />

uomini ed è ruvida e caprina: qui, nella vita tragica, si trova infatti la maggior parte dei miti<br />

e delle menzogne... Correttamente allora colui che esprime tutto e che si muove sempre sarà<br />

Pan capraio, figlio della duplice natura <strong>di</strong> Ermete, liscio nella parte superiore, ruvido e<br />

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