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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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il non-ente con chiarezza, almeno non restiamo senza spiegazione al loro riguardo, per<br />

quanto il proce<strong>di</strong>mento dell'attuale ricerca lo permetta, se, in qualche modo, a noi che<br />

<strong>di</strong>ciamo che il non-ente è realmente non-ente, riesca possibile cavarcela senza danno...<br />

Importantissimi tra i generi sono... l'ente in sé, quiete e movimento... e due <strong>di</strong> essi non sono<br />

mescolabili tra loro... ma l'ente, almeno, è mescolabile con entrambi... Ciascuno <strong>di</strong> essi è<br />

<strong>di</strong>verso dagli altri due, ma identico a se stesso... L'identico e il <strong>di</strong>verso sono due generi<br />

determinati, altri da quei tre, sempre necessariamente mescolati a quelli... cinque e non tre...<br />

Movimento e quiete non sono né un che <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso né un che che <strong>di</strong> identico... Qualsiasi cosa<br />

noi pre<strong>di</strong>chiamo in comune <strong>di</strong> movimento e <strong>di</strong> quiete, questa non è possibile che sia né l'uno<br />

né l'altra dei due:... il movimento starebbe fermo e la quiete sarebbe in movimento... Eppure<br />

entrambi partecipano <strong>di</strong> identico e <strong>di</strong>verso... Non dobbiamo <strong>di</strong>re che il movimento è l'identico<br />

o il <strong>di</strong>verso, né che lo è, dal canto suo, la quiete... L'ente e l'identico... non sono una identica<br />

cosa;... è impossibile che... siano una unità... Dobbiamo porre l'identico come quarta Forma<br />

oltre le tre precedenti... Dobbiamo <strong>di</strong>re che il <strong>di</strong>verso è una quinta Forma?... Alcuni enti sono<br />

sempre per sé, altri sono sempre in relazione ad altre cose... Ma il <strong>di</strong>verso è sempre in<br />

relazione a un <strong>di</strong>verso... Non lo sarebbe se l'ente e il <strong>di</strong>verso fossero assolutamente<br />

<strong>di</strong>fferenti... Ma qualunque cosa sia <strong>di</strong>versa, necessariamente è quello che è, cioè <strong>di</strong>versa da<br />

una <strong>di</strong>versa... Dunque... la natura del <strong>di</strong>verso è quinta tra le Forme nell'ambito delle quali<br />

abbiamo fatto la scelta... E <strong>di</strong>remo che essa è <strong>di</strong>ffusa attraverso tutte quelle Forme; ciascuna,<br />

infatti, in quanto una, è <strong>di</strong>versa dalle altre, non per la propria natura, ma per il fatto che<br />

partecipa dell'Idea del <strong>di</strong>verso”. *In Platone il concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso è fondamentale, costituisce<br />

il parrici<strong>di</strong>o nei confronti <strong>di</strong> Parmenide stando alla base dell'affermazione che il non-essere è<br />

in quanto, appunto, “<strong>di</strong>verso”*. 7- Rapporti possibili fra i cinque generi sommi fondamentali.<br />

“Il movimento... non è quiete... Ma è, perché partecipa dell'ente... Il movimento è <strong>di</strong>verso<br />

dall'identico... non è identico... Ma, certo, esso era identico, almeno perché tutto partecipa a<br />

sua volta dell'identico... Bisogna, allora riconoscere che il movimento è identico e nonidentico<br />

e non dobbiamo protestare. Infatti... non lo <strong>di</strong>ciamo dallo stesso punto <strong>di</strong> vista, ma<br />

quando lo <strong>di</strong>ciamo identico, <strong>di</strong>ciamo così <strong>di</strong> esso per la sua partecipazione all'identico;<br />

quando invece lo <strong>di</strong>ciamo non-identico, è per la sua comunanza col <strong>di</strong>verso, grazie alla<br />

quale, separato dall'identico, non <strong>di</strong>venta quello, ma un <strong>di</strong>verso, cosicché è <strong>di</strong> nuovo corretto<br />

<strong>di</strong>rlo non-identico... Se il movimento stesso, in qualche modo, partecipasse della quiete, non<br />

sarebbe assurdo <strong>di</strong>re che esso è statico... Alla <strong>di</strong>mostrazione siamo arrivati già prima d'ora,<br />

provando per confutazione che è così per natura... Il movimento poi è <strong>di</strong>verso dal <strong>di</strong>verso,<br />

come prima era altro dall'identico e dalla quiete... Dunque, è non-<strong>di</strong>verso, in un certo senso,<br />

e <strong>di</strong>verso, secondo il <strong>di</strong>scorso attuale... Da una parte, il movimento è <strong>di</strong>verso da quelle tre<br />

Forme, e dobbiamo <strong>di</strong>rlo <strong>di</strong>verso dalla quarta, avendo noi riconosciuto che sono cinque le<br />

Forme, sulle quali e tra le quali ci siamo proposti <strong>di</strong> indagare... Non dobbiamo temere <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

e <strong>di</strong> sostenere che il movimento è <strong>di</strong>verso dall'essere... Il movimento, pur non essendo<br />

realmente, è anche ente, visto che partecipa dell'ente... Dunque, risulta necessariamente che<br />

il non-ente è in relazione al movimento e secondo tutti i generi. Infatti, è secondo tutti i generi<br />

che la natura del <strong>di</strong>verso, rendendo ciascun genere <strong>di</strong>verso dall'ente, fa sì che ciascuno non<br />

sia, e così <strong>di</strong>remo correttamente che tutti questi generi insieme, per se stessi, sono non-enti, e<br />

che, viceversa, poiché partecipano dell'ente, sono anche enti”.<br />

8- Il non-essere come “<strong>di</strong>verso”. “Dunque, per ciascuna delle Forme molto è l'ente ma<br />

infinito, nella sua molteplicità, è il non-ente”. La molteplicità infinita ha il suo principio<br />

primo nella Diade indeterminata, <strong>di</strong> cui Platone ha trattato nell'insegnamento orale, *ma non<br />

meno per riferimenti frequenti più o meno espliciti in tutti i <strong>di</strong>aloghi e nell'espressione<br />

“infinito è il non ente” è in<strong>di</strong>cato la modalità <strong>di</strong> recezione della Diade come “sotto l'essere”*.<br />

“Anche l'ente in sé si deve <strong>di</strong>re che è <strong>di</strong>verso dagli altri generi... L'ente non è, per tante volte<br />

quanti sono gli altri generi. Esso, infatti, non essendo quelli, è in sé uno, ma, d'altro canto,<br />

non è quegli altri, che sono infiniti <strong>di</strong> numero... La natura dei generi ha in sé una comunanza<br />

reciproca dell'uno con l'altro... Quando <strong>di</strong>ciamo il 'non-ente'... non <strong>di</strong>ciamo qualcosa <strong>di</strong><br />

contrario all'ente, ma soltanto qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso... Quando <strong>di</strong>ciamo che una negazione<br />

significa opposizione noi... ammettiamo... che le particelle negative (µή, ού - non), preposte,<br />

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