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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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strumenti... E allora, carissimo, anche il nome, che per natura s'ad<strong>di</strong>ce ad ogni oggetto, quel<br />

legislatore deve saperlo comporre con i suoni e con le sillabe e, fissando ciò che è nome in sé,<br />

deve creare e <strong>di</strong>sporre tutti i nomi”. *In questo senso i nomi devono in<strong>di</strong>care la forma o<br />

essenza della cosa. Nessuno potrà in<strong>di</strong>care una se<strong>di</strong>a con il nome <strong>di</strong> tavolo*. 6- La valutazione<br />

dell'opera del legislatore dei nomi spetta al <strong>di</strong>alettico. “Saprà <strong>di</strong>rigere meglio l'opera del<br />

legislatore e giu<strong>di</strong>care l'oggetto... domandare... e rispondere... il <strong>di</strong>alettico... Allora opera del<br />

legislatore, a quanto pare, è fare un nome, sotto la <strong>di</strong>rezione del <strong>di</strong>alettico, se i nomi devono<br />

essere adeguati”. *Non si tratta <strong>di</strong> sparare nomi a caso, ma <strong>di</strong> usare il nome secondo la sua<br />

natura in<strong>di</strong>cativa della sostanza della cosa*. 7- Conclusione della <strong>di</strong>scussione sulla correttezza<br />

per natura dei nomi. “Ti crederei <strong>di</strong> più, se mi riuscissi a mostrare quale sia la correttezza<br />

naturale del nome a cui ti riferisci. Ma, io caro Ermogene, non ne parlo assolutamente... Ho<br />

detto poco fa... che non so nulla, ma avrei cercato con te. Ora però... appare ormai evidente...<br />

che il nome ha una certa correttezza per natura e che non è da ognuno saperlo attribuire<br />

convenientemente a qualsiasi oggetto”. *Siamo <strong>di</strong> nuovo ad uno stop sul punto più delicato<br />

dell'intera procedura <strong>di</strong>alettica. Questa essenza, questa natura, l'Idea insomma, come si “<strong>di</strong>mostra”?<br />

Si rimanda a tempi migliori*.<br />

III- Parte seconda. Correlazione tra nome e significato universale (391B - 396D). 1- Secondo<br />

i poeti, nomi <strong>di</strong>versi vengono assegnati in proporzione alla sapienza <strong>di</strong> chi li attribuisce. “I<br />

nomi vengono assegnati più correttamente da chi è più saggio... Nelle Città più saggi non<br />

sono le donne... ma gli uomini”. *La saggezza corrisponde alla capacità <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong>visione<br />

fino a giungere alla forma-idea-essenza della cosa*. 2- Il nome dell'in<strong>di</strong>viduo si conforma a<br />

quello dell'Idea (eidos). “Intendo quello per cui ciò che nasce sia per natura della stessa<br />

razza... Così penso che se da un uomo nascesse un figlio non umano bensì qualcosa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verso, questo non dovrebbe essere chiamato uomo”. 3- Differenze <strong>di</strong> suono nel nome non<br />

ne mutano l'identità <strong>di</strong> significato... 4- Anche l'attribuzione dei nomi propri <strong>di</strong> persona è<br />

determinata da natura e eidos. “Agli esseri che nascono secondo natura si devono assegnare<br />

gli stessi nomi... All'empio, nato da un uomo pio, si deve assegnare il nome del suo genere...<br />

Non Teofilo... o Mnesiteo (memore del <strong>di</strong>o)... bensì uno che abbia un significato opposto, se i<br />

nomi devono essere corretti... Non potrei mai smettere <strong>di</strong> spiegare come i nomi vengano loro<br />

attribuiti correttamente, finché non avessi constatato che cosa riesca a fare, e se venga meno<br />

oppure no questa sapienza, che ora così all'improvviso mi è caduta addosso, non so da<br />

dove”.<br />

IV. Parte terza. Spiegazione etimologica dei nomi da parte <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong> (396D - 421C). 1-<br />

Collegamento con la <strong>di</strong>scussione precedente. Cioè “che la causa per cui questa sapienza mi è<br />

piombata addosso sia soprattutto <strong>Eutifrone</strong> <strong>di</strong> Prosalpa”. <strong>Socrate</strong> ha un atteggiamento<br />

ironico verso la cosiddetta sapienza <strong>di</strong> <strong>Eutifrone</strong>, che in questo caso, viene ad<strong>di</strong>rittura<br />

presentata come “sapienza demoniaca”. <strong>Socrate</strong> mette in evidenza una svolta importante del<br />

<strong>di</strong>alogo: è una nuova partenza sistematica, in cui <strong>Socrate</strong> presenta, come se stesse dando<br />

oracoli, una grande serie <strong>di</strong> etimologie, <strong>di</strong> cui “oggi” intende servirsi, per purificarsene<br />

“domani”. Si tratta <strong>di</strong> un rimando <strong>di</strong> Platone allo sfondo dei suoi <strong>di</strong>aloghi, le Dottrine non<br />

scritte, in cui è tracciata fino in fondo la via <strong>di</strong> purificazione della <strong>di</strong>alettica. Il metodo sicuro<br />

per esaminare l'ipotesi trasmessa nel gioco entusiastico è la <strong>di</strong>alettica filosofica. “Forse, i<br />

nomi assegnati agli eroi ed agli uomini ci potrebbero ingannare: molti <strong>di</strong> essi, infatti, sono<br />

stati stabiliti secondo la denominazione degli antenati, senza essere per nulla adatti ad<br />

alcuni... Molti vengono dati per augurio... Nomi <strong>di</strong> tale tipo, mi sembra, sono da tralasciare;<br />

invece è probabile che troviamo un'attribuzione corretta soprattutto riguardo agli esseri che<br />

permangono sempre per natura”. *Tratta i nomi come tratta le idee*. 2- Theòs (<strong>di</strong>o). Tra i<br />

concetti generali, viene presentata innanzi tutto la scala <strong>di</strong>o-dèmone-eroe-uomo, poi le due<br />

<strong>di</strong>verse componenti dell'uomo, ossia l'anima ed il corpo; attraverso questi concetti viene<br />

delineata in anticipo la sfera del mondo e della vita analizzata in seguito. “Θεοί sono quelli<br />

che vengono considerati tali da molti barbari: sole, luna, terra, stelle e cielo. Poiché li<br />

vedevano andare tutti <strong>di</strong> corsa e θέοντα (theonta-correndo), da questa natura del θειν (theîn-<br />

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