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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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dopo segue anche l'altro... Qui nella gamba c'era il dolore prodotto dalla catena, ora ecco<br />

che a quello vien <strong>di</strong>etro il piacere'”. *L'osservazione dovrebbe confermare come gli estremi<br />

si patteggiano nella giusta misura, in un misto che costituisce l'armonia degli stati d'animo.<br />

Assolutizzare l'uno o l'altro significa perseguire il proprio danno*. 2- Il messaggio <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>:<br />

il filosofo desidera morire. “Nella mia vita passata, mi capitò, spesso, <strong>di</strong> sognare il medesimo<br />

sogno... che mi ripeteva:... '<strong>Socrate</strong> componi e pratica la musica!... E così io credevo che il<br />

sogno mi volesse incoraggiare a fare quello che facevo, cioè fare quella musica che già<br />

facevo, in quanto la filosofia è la musica più grande... E così per prima cosa composi un<br />

carme al <strong>di</strong>o <strong>di</strong> cui ricorreva la festa... e non essendo io un creatore <strong>di</strong> miti, per questo misi in<br />

versi i racconti <strong>di</strong> Esopo... È la cosa più conveniente <strong>di</strong> tutte, per chi è sul punto <strong>di</strong><br />

intraprendere il viaggio vero l'altro mondo, indagare con la ragione e <strong>di</strong>scorrere con miti su<br />

questo viaggio verso l'altro mondo e <strong>di</strong>re come cre<strong>di</strong>amo che sia”. Platone costruisce il<br />

<strong>Fedone</strong> sfruttando in modo sistematico la feconda tensione fra mito e logos, poesia e<br />

<strong>di</strong>alettica, musica <strong>di</strong> immagini e musica <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi. In un certo senso, l'impianto del <strong>Fedone</strong> è<br />

ad<strong>di</strong>rittura para<strong>di</strong>gmatico. I due gran<strong>di</strong> blocchi <strong>di</strong> ragionamento <strong>di</strong>alettico sono seguiti da due<br />

gran<strong>di</strong> miti. *Il ricorso al mito conferma come l'obiettivo del ragionamento platonico sia<br />

l'Uno come contemplazione-ispirazione*. “Quello che viene espresso a questo proposito nei<br />

misteri, che noi uomini siamo come chiusi in una custo<strong>di</strong>a, e che, perciò non dobbiamo<br />

liberarcene e fuggire, mi sembra un profondo pensiero non facile da penetrare”. Questa<br />

puntualizzazione potrebbe corrispondere all'esempio della barca sopra accennato*. “Noi<br />

siamo un possesso degli dèi... Non è cosa irragionevole che nessuno debba uccidere se stesso<br />

prima che il <strong>di</strong>o non gli man<strong>di</strong> un necessario comando, come ha fatto ora con noi”. 3- La<br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> <strong>Socrate</strong>: la speranza sulla sorte de buoni. “Io spero <strong>di</strong> andare presso uomini buoni...<br />

È proprio per questo che io non mi rattristo come gli altri, ma ho ferma speranza che per i<br />

morti ci sia qualcosa e che questo, come si <strong>di</strong>ce già dai tempi antichi, sia qualcosa <strong>di</strong> molto<br />

migliore per i buoni che non per i cattivi... A me sembra verosimile che un uomo che abbia<br />

passato veramente tutta la vita nella filosofia, debba aver fiducia, allorché si trovi sul punto<br />

<strong>di</strong> morire e debba nutrire salda speranza che, una volta morto, riceverà nell'al<strong>di</strong>là beni<br />

gran<strong>di</strong>ssimi”. *Lo scetticismo, il materialismo, il nichilismo e tutti gli atteggiamenti<br />

drasticamente negativi sono opzioni gratuite <strong>di</strong> una mente che abusa <strong>di</strong> se stessa: una<br />

patologia più che una variabile logica*.<br />

4- In che senso la filosofia è un esercizio <strong>di</strong> morte. “Tutti coloro che praticano la filosofia<br />

in modo retto rischiano che passi inosservato agli altri che la loro autentica occupazione non<br />

è altra se non quella <strong>di</strong> morire e <strong>di</strong> essere morti. E se questo è vero, sarebbe veramente<br />

assurdo per tutta la vita non curarsi d'altro che della morte, e poi, quando arriva la morte,<br />

addolorarsi <strong>di</strong> ciò che da tanto tempo si desiderava e <strong>di</strong> cui ci si dava tanta cura... Riteniamo<br />

che la morte... non è altro che una separazione dell'anima dal corpo... La preoccupazione del<br />

filosofo non è rivolta la corpo... Il filosofo, <strong>di</strong>versamente degli altri uomini... cerca <strong>di</strong> liberare<br />

l'anima dal corpo, quanto più gli è possibile”. *L'occupazione filosofica non è altro che la<br />

ricerca costante del giusto e del santo ed in questo senso corrisponde alle buone opere del<br />

cristiano credente in vista della salvezza eterna. Heidegger, quando teorizza che l'essere-perla-morte<br />

significa procedere al <strong>di</strong> là delle illusioni dell'esistenza anonima e, tramite un atto <strong>di</strong><br />

libertà, accettare la possibilità più propria del nostro destino, non fa che capovolgere<br />

l'impegno socratico nell'accettazione cosciente <strong>di</strong> un destino fatale. La necessità <strong>di</strong> passare<br />

dall'esistenza inautentica a quella autentica tramite l'essere-per-la-morte è richiamata dalla<br />

"voce della coscienza", ponte ideale gettato tra i due momenti. L'uomo come progetto-gettato<br />

non è fondamento del proprio fondamento, nullo in quanto progetto. Alla ricerca <strong>di</strong> un<br />

fondamento "pulito" non ha trovato altro che il solito buco nero e vi si è ficcato dentro,<br />

mangiandosi una coda supposta. La vittima metafisica è il suo becchino. Non c'è <strong>di</strong>fferenza<br />

tra la volontà <strong>di</strong> potenza e la "coscienza" del nulla, due estremi che d'or<strong>di</strong>nario e senza<br />

nessuna fatica, convertuntur. La giusta misura doveva ovviare a tanto dramma logicoesistenziale*.<br />

5- L'anima coglie l'essere quando si libera dal corpo. “Quando l'anima... tenta<br />

<strong>di</strong> indagare qualcosa insieme con il corpo, è evidente che è tratta in inganno da esso...<br />

L'anima ragiona nel modo migliore quando nessuno <strong>di</strong> questi sensi la turbi, né la vista, né<br />

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