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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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L'intero che è costituito delle parti è una qualche forma unica, <strong>di</strong>versa dall'insieme <strong>di</strong> tutte le<br />

parti... Dunque c'è <strong>di</strong>fferenza tra l'intero e il tutto... L'intero non è costituito <strong>di</strong> tutte le parti,<br />

perché sarebbe un tutto, se fosse l'insieme <strong>di</strong> tutte le sue parti... È necessario che se la<br />

sillaba... è la medesima cosa che gli elementi, sia conoscibile allo stesso modo <strong>di</strong> quelli... Ma<br />

è proprio perché non capitasse questo abbiamo posto che la sillaba è <strong>di</strong>versa dagli elementi...<br />

Ebbene la sillaba dovrà essere una determinata forma assolutamente una e in<strong>di</strong>visibile”.<br />

Questa sarebbe l'Idea della sillaba. “Poco fa... abbiamo accettato... che delle cose prime <strong>di</strong><br />

cui sono composte le altre, non è possibile una spiegazione, per il fatto che ciascuna in sé e<br />

per sé sarebbe non composta e non sarebbe corretto parlarne né pre<strong>di</strong>candone l''essere', né il<br />

'questo', in quanto esprimerebbero cose <strong>di</strong>verse ed estranee, e che è proprio questa la causa<br />

che la rende in sé priva <strong>di</strong> spiegazione e inconoscibile. Dunque è la stessa la causa del suo<br />

essere semplice e in<strong>di</strong>visibile”. *Parlando dei primi elementi Platone si trova a ragionare<br />

come poi farà nei confronti dell'Uno-Bene, cioè, data la sua semplicità, non se ne potrà parlare<br />

né pre<strong>di</strong>carvi l'essere, dunque privo <strong>di</strong> spiegazione e <strong>di</strong> conoscibilità razionale. Questo sarà il<br />

tratto fondamentale che Aristotele “supererà” col Motore immobile*. “La sillaba è<br />

conoscibile ed esprimibile, ma l'elemento, al contrario, no... Se dunque è da questi elementi e<br />

connessioni, <strong>di</strong> cui noi abbiamo esperienza, che si devono trarre congetture anche per gli<br />

altri, <strong>di</strong>remo che il genere degli elementi ha una conoscibilità molto più chiara e più efficace<br />

<strong>di</strong> quella della connessione, rispetto al cogliere perfettamente ciascun oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o”. 3-<br />

Primo significato <strong>di</strong> 'spiegazione': parlare. “Che cosa mai anche vuol <strong>di</strong>re che la più perfetta<br />

scienza è la spiegazione che accompagna un'opinione vera?... A me sembra che essa voglia<br />

<strong>di</strong>re una <strong>di</strong> queste tre cose: rendere manifesto il proprio pensiero per mezzo della voce, con<br />

verbi e nomi... Ognuno è in grado <strong>di</strong> fare questo, cioè esprimere la sua opinione su ciascuna<br />

cosa”. 4- Secondo significato <strong>di</strong> spiegazione: fornire descrizione analitica. “Esiste<br />

un'opinione retta accompagnata da spiegazione, che non bisogna ancora chiamare<br />

'scienza'”. 5- Terzo significato <strong>di</strong> 'spiegazione': in<strong>di</strong>care la <strong>di</strong>fferenza specifica. “Il poter<br />

esprimere un qualche segno per cui la cosa sulla quale si è interrogati <strong>di</strong>fferisce da tutte le<br />

altre... la <strong>di</strong>fferenza per la quale si <strong>di</strong>stingue da tutte le altre... La scienza... è retta opinione<br />

accompagnata da scienza della <strong>di</strong>fferenza... Dunque, Teeteto, né sensazione, né opinione<br />

vera, né spiegazione aggiunta ad opinione vera potranno essere scienza”.<br />

IX- Conclusione aporetica del <strong>di</strong>alogo. Nessuna delle tre definizioni date <strong>di</strong> “scienza” è<br />

accettabile (210B - D). “Siamo, dunque, ancora gravi<strong>di</strong> e abbiamo le doglie, amico, per quanto<br />

riguarda la scienza... Ma domani mattina, Teodoro, incontriamoci <strong>di</strong> nuovo qui”.<br />

7- Sofista ♣ Sull'essere. “Invece, quanto a ciò che noi ora abbiamo detto, ossia che nonente<br />

è, o qualcuno dovrà cercare <strong>di</strong> persuaderci che non <strong>di</strong>ciamo bene, confutandoci, oppure,<br />

fintanto che non ne sarà capace, bisogna che anche lui <strong>di</strong>ca come <strong>di</strong>ciamo noi, ossia che i<br />

generi si mescolano fra <strong>di</strong> loro e che l'ente ed il <strong>di</strong>verso penetrano attraverso tutti i generi e<br />

l'uno nell'altro e che il <strong>di</strong>verso, partecipando dell'ente, non è però, a motivo <strong>di</strong> questa<br />

partecipazione, ciò <strong>di</strong> cui partecipa, bensì è <strong>di</strong>verso; e poiché è <strong>di</strong>verso dall'ente, è<br />

evidentissimo che è necessario che sia non-ente” (259A). “Per noi dunque anche l'ente non è,<br />

per tante volte quanti sono gli altri generi. Esso infatti non essendo quelli, è in sé uno, ma,<br />

d'altro canto, non è quegli altri, che sono infiniti <strong>di</strong> numero” (257A). Presentazione,<br />

traduzione e note <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Mazzarelli e <strong>di</strong> Diego Fusaro (sito: filosofico.net). Accanto a<br />

<strong>Socrate</strong> ed ai matematici Teodoro e Teeteto viene introdotto anche uno Straniero <strong>di</strong> Elea, della<br />

scuola <strong>di</strong> Parmenide e <strong>di</strong> fatto portavoce <strong>di</strong> Platone, allo scopo <strong>di</strong> collegare la definizione <strong>di</strong><br />

“sofista” a quella <strong>di</strong> “scienza” e <strong>di</strong> procedere alla critica all'Eleatismo che, in quanto condotta<br />

da un <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Parmenide, si configura come un vero parrici<strong>di</strong>o. Il Sofista rappresenta il<br />

traguardo più alto della sua speculazione sul mondo delle idee, cioè il rapporto delle idee fra<br />

loro e non col mondo sensibile.<br />

I- Prologo (216A - 217A). “Ma non è che tu, Teodoro ci porti, senza rendertene conto, non<br />

uno straniero, ma un qualche <strong>di</strong>o?... A me, <strong>Socrate</strong>, quest'uomo non sembra per niente un<br />

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