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Introduzione, Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone ...

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quiete, non è il moto, non è l’identico, non è il <strong>di</strong>verso. Il non-essere in questione,<br />

ovviamente, non è più quello assoluto, a cui si riferiva Parmenide: è invece il non-essere come<br />

essere <strong>di</strong>verso; sicché il non-essere viene ad essere un genere alla pari dell’essere: essere e<br />

non-essere sono ora <strong>di</strong>ventati termini correlativi, per cui è possibile pensare a ciò che non è; si<br />

può pensare e <strong>di</strong>re il falso, dunque si può contrad<strong>di</strong>re. *Dunque per Platone l'essere assoluto<br />

esorbita dalla logica umana e, in ogni caso, risplende oltre l'essere delimitato e definito come<br />

in<strong>di</strong>cato nel Mito della Caverna*.<br />

VIII- Possibilità <strong>di</strong> opinioni e <strong>di</strong>scorsi falsi (259D - 264B). 1- Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> possibilità del<br />

<strong>di</strong>scorso: il reciproco intreccio delle Forme. “Slegare ogni cosa da tutte le altre è il più<br />

completo annientamento <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>scorso: infatti, è dal reciproco intreccio delle Forme che<br />

nasce il nostro <strong>di</strong>scorso”. *Pre<strong>di</strong>care l'essere dell'Uno significa o “slegarlo” del tutto dal<br />

delimitato come Assoluto oppure coinvolgerlo in una totale identità: gli estremi si toccano.<br />

Solo l'affermazione delle Forme-Idee rende possibile una procedura efficace*. “Ogni genere<br />

si mescola con un altro... Per noi il <strong>di</strong>scorso è uno dei generi degli enti. Se fossimo privati <strong>di</strong><br />

esso, saremmo privati - la cosa più grave <strong>di</strong> tutte - della filosofia”. È sbagliato sia sostenere<br />

che nulla si combina con nulla sia che tutto si combina con tutto, altrimenti ci si troverebbe<br />

costretti ad ammettere che la quiete è il moto. Non potendosi combinare tutto con tutto né<br />

nulla con nulla è sempre in agguato l’errore, l’eventualità <strong>di</strong> <strong>di</strong>re il falso. Se nulla<br />

comunicasse con nulla, allora non si potrebbe nemmeno parlare e sarebbe impossibile la<br />

filosofia. Se invece tutto si connettesse con tutto, allora tutto sarebbe vero e non si potrebbe<br />

mai commettere alcun errore. *L'unica via è quella della giusta misura tramite<br />

l'approssimazione ideale della proporzione*. 2- Possibilità <strong>di</strong> intreccio tra essere e non-essere.<br />

“Il non-ente ci si è manifestato come un determinato genere che è tra gli altri, <strong>di</strong>sseminato in<br />

tutti gli enti... Dunque... bisogna indagare se si mescola con l'opinione e insieme con il<br />

<strong>di</strong>scorso... Se il non-ente non si mescolasse con opinione e <strong>di</strong>scorso, tutto sarebbe<br />

necessariamente vero, mentre, se si mescola, nascono opinione falsa e <strong>di</strong>scorso falso. Infatti,<br />

opinare o <strong>di</strong>re non-enti, questo è, credo, il falso che si genera nel pensiero e quin<strong>di</strong> nei<br />

<strong>di</strong>scorsi... Se c'è falso, c'è l'inganno... e se c'è l'inganno, è inevitabile che tutte le cose siano<br />

ormai piene <strong>di</strong> raffigurazioni, <strong>di</strong> immagini, <strong>di</strong> apparenza... Il sofista... nega che esista affatto<br />

il falso. Infatti, il non-ente non si può pensare né <strong>di</strong>re, perché esso non partecipa per niente,<br />

in alcun modo, dell'essere... Ora, è evidente che il non-ente partecipa dell'ente... Bisogna<br />

ricercare... che cosa siano mai <strong>di</strong>scorso e opinione e apparenza... e la loro comunione con il<br />

non-ente... e <strong>di</strong>mostrare che il falso è”. 3- Il <strong>di</strong>scorso è intreccio <strong>di</strong> nomi e verbi. “Di nuovo<br />

indaghiamo... sui nomi... se tutti si accordano l'uno con l'altro, oppure nessuno; se alcuni<br />

ammettono questo accordo, ed altri, invece, no... Noi abbiamo... un duplice genere <strong>di</strong> segni<br />

che con la voce in<strong>di</strong>cano l'essere:... 'nomi' e 'verbi'... Il segno che si riferisce alle azioni lo<br />

chiamiamo 'verbo'... Il segno invece, che si riferisce a coloro stessi che compiono le azioni si<br />

chiama 'nome'... Da soli nomi pronunciati <strong>di</strong> seguito, non deriva mai un <strong>di</strong>scorso e neppure...<br />

da verbi pronunciati senza i nomi”. Solo dall'unione <strong>di</strong> un soggetto (nome) con un pre<strong>di</strong>cato<br />

(verbo) si ottiene un “giu<strong>di</strong>zio”, che è, appunto, il <strong>di</strong>scorso più breve, nel quale possono<br />

risiedere il vero o il falso. “Quando uno <strong>di</strong>ca 'l'uomo impara' riconosci che questo è il più<br />

breve e insieme il primo <strong>di</strong>scorso”. 4- Il <strong>di</strong>scorso si riferisce necessariamente ad un soggetto.<br />

“Il <strong>di</strong>scorso falso... <strong>di</strong>ce cose <strong>di</strong>verse da quelle che sono;... i non-enti li afferma come enti;...<br />

enti, sì, ma <strong>di</strong>versi dagli enti... Il <strong>di</strong>scorso... riguarda qualcuno... (altrimenti) non riguarda<br />

nessuno”. 5- Pensiero, <strong>di</strong>scorso, opinione, apparenza. “Tutte queste cose ci nascono<br />

nell'anima sia vere sia false... Pensiero e <strong>di</strong>scorso sono la stessa cosa tranne che l'uno è un<br />

<strong>di</strong>alogo interno all'anima con se stessa, che avviene senza voce ed è proprio per questo che<br />

noi abbiamo denominato pensiero (opinione)... Invece, il flusso che deriva dall'anima<br />

attraverso la bocca scorrendo insieme alla voce si chiama <strong>di</strong>scorso (apparenza)... Poiché il<br />

<strong>di</strong>scorso... può essere vero e falso... 'apparenza'... mescolanza <strong>di</strong> sensazione e opinione, è<br />

necessario che, essendo queste affini al <strong>di</strong>scorso, alcune <strong>di</strong> esse talvolta siano false”:<br />

IX- Ripresa del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>airetico (sud<strong>di</strong>visione) per definire il sofista (264B - 267D).<br />

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