1- Riproposizione del tema iniziale. “Abbiamo <strong>di</strong>stinto due specie dell'arte della raffigurazione, quella delle immagini e quella delle apparenze... e abbiamo detto che eravamo in dubbio in quale delle due avremmo messo il sofista... Quin<strong>di</strong> ci si obiettava che immagine, raffigurazione e apparenza non sono proprio nulla, per il fatto che il falso non è mai... Poiché è risultato evidente che esistono sia il <strong>di</strong>scorso falso sia l'opinione falsa è possibile che siano imitazioni degli enti e che ci sia, in base a questa <strong>di</strong>sposizione, un'arte dell'inganno e che il sofista fosse una <strong>di</strong> queste due cose... Cerchiamo <strong>di</strong> nuovo, <strong>di</strong>videndo in due il genere che abbiamo davanti, <strong>di</strong> procedere seguendo sempre la parte destra del genere <strong>di</strong>viso... Ora, poiché l'arte dell'imitazione lo (il sofista) abbraccia per intero, è chiaro che va sud<strong>di</strong>visa per prima la stessa arte produttiva, giacché l'imitazione è, in un certo modo, una specie <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> raffigurazione... ma non <strong>di</strong> ciascuna delle stesse cose reali”. 2- Arte produttiva <strong>di</strong>vina e umana. “Poniamo due parti dell'arte produttiva:... quella <strong>di</strong>vina e quella umana... Dicevamo che l'arte produttiva è ogni potenza che <strong>di</strong>venta causa per le cose che ancora non erano che poi si producono... La convinzione... dei più (afferma) che la natura genera (ogni cosa) per opera <strong>di</strong> qualche causa spontanea e lo fa nascere senza un'intelligenza. (Noi però pensiamo) che quelle cose si producano ad opera <strong>di</strong> un <strong>di</strong>o... Porrò dunque, che quelle cose che si <strong>di</strong>cono essere per natura sono prodotte per un'arte <strong>di</strong>vina, mentre quelle che sono costituite ad opera degli uomini sono prodotte da arte umana e che secondo questo ragionamento ci sono due generi dell'arte produttiva: quello umano e quello <strong>di</strong>vino”. 3- Produzione <strong>di</strong> cose reali e <strong>di</strong> apparenze. “Come prima hai tagliato l'intera arte produttiva nel senso della larghezza, ora tagliala <strong>di</strong> nuovo nel senso della lunghezza... Così le sue parti <strong>di</strong>ventano quattro in tutto, due rispetto a noi: umane e due rispetto agli dèi: <strong>di</strong>vine”. L'arte produttiva si <strong>di</strong>stingue così: produzione umana <strong>di</strong> oggetti, produzione umana <strong>di</strong> raffigurazioni, produzione <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> cosa reali; produzione <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> raffigurazioni. Dio crea anche gli elementi: fuoco, acqua, terra, aria. “A ciascuna <strong>di</strong> queste cose si accompagnano delle raffigurazioni, anche queste generate da un artificio <strong>di</strong>vino, ma che in sé e per sé non esistono:... le apparizioni nei sogni... un'ombra che produce quando nel fuoco viene a trovarsi oscurità... luce doppia... sopra superfici lucide e lisce”. Si tratta della dottrina della vista e quella degli specchi. “Anche gli altri prodotti della nostra azione produttiva sono <strong>di</strong> due tipi:... la cosa in sé (esempio la casa)... e la sua raffigurazione (<strong>di</strong>pinto)... Dell'arte <strong>di</strong> comporre raffigurazioni ci doveva essere, da una parte l'arte delle immagini e dall'altra quella delle apparenze, qualora il falso risultasse nella realtà un ente falso, cioè, per sua natura, uno degli enti”. 4- Imitazione con il corpo e la voce. “Distinguiamo <strong>di</strong> nuovo in due la specie delle apparenze... quando... servendosi del proprio corpo, lo fa apparire simile alla sua figura, oppure, fa, con la propria voce, apparire la tua; questa specie dell'arte... si chiama... imitazione... o mimetica”. 5- Imitazione <strong>di</strong> ciò che si conosce o <strong>di</strong> ciò che si ignora. “Anche questa... è giusto considerarla ancora duplice:... quelli che imitano... conoscendo quello che imitano, altri... senza conoscerlo... La figura della giustizia ed in generale della virtù... pur non conoscendola, molti fanno gran<strong>di</strong> e ardenti sforzi per far apparire come in loro presente ciò che a loro sembra virtù... Credo che si debba <strong>di</strong>re... quello che non conosce <strong>di</strong>verso da quello che conosce”. X- Definizione conclusiva del problema dell'essenza del sofista (267D - 268D). “Nei nostri predecessori c'era un'antica e <strong>di</strong>ssennata pigrizia a sud<strong>di</strong>videre i generi in specie... Perciò è inevitabile che non si abbia una gran abbondanza <strong>di</strong> nomi. Tuttavia... chiamiamo pure 'imitazione in base ad opinione' l'imitazione accompagnata da opinione ed invece 'opinione dotta' quella accompagnata da scienza... Il sofista non si trova tra coloro che sanno, ma tra coloro che imitano... L'imitatore in base ad opinione esaminiamolo come un pezzo <strong>di</strong> ferro, per vedere se è sano o se ha ancora qualche incrinatura... Uno <strong>di</strong> loro è un ingenuo che crede <strong>di</strong> sapere ciò <strong>di</strong> cui ha solo un'opinione; la figura dell'altro, invece, per la pratica nei <strong>di</strong>scorsi, ha molto sospetto e molta paura <strong>di</strong> ignorare quello che, <strong>di</strong> fronte agli altri, vuol far la figura <strong>di</strong> sapere... E <strong>di</strong> nuovo... se ne presentano due: scorgo l'uno... capace <strong>di</strong> simulare <strong>di</strong> fronte alle masse (il demagogo), e l'altro (il sofista) che privatamente e con <strong>di</strong>scorsi concisi costringe l'interlocutore a contrad<strong>di</strong>re se medesimo... (Del sofista) sarà l'imitare l'arte che 54
produce contrad<strong>di</strong>zioni, parte simulatrice dell'arte <strong>di</strong> produrre opinioni, del genere che produce apparenze sulla base della capacità <strong>di</strong> produrre immagini, sezione non <strong>di</strong>vina ma umana dell'attività produttiva, cioè quella parte che fa meraviglie nei <strong>di</strong>scorsi: chi <strong>di</strong>rà che '<strong>di</strong> questa stirpe e <strong>di</strong> questo sangue' è il vero sofista, <strong>di</strong>rà, come sembra, la cosa più vera”. 55
- Page 1 and 2:
FAUSTINO NAZZI Platone e il suo pen
- Page 3 and 4: consequenziale. L'acquisizione più
- Page 5 and 6: medesima cosa, ma sono del tutto op
- Page 7 and 8: greche: “ciò che è caro agli d
- Page 9 and 10: IV- Difesa contro il secondo gruppo
- Page 11 and 12: anch'io parenti e figli, o cittadin
- Page 13 and 14: chiamasse e che mi dicesse: 'O Socr
- Page 15 and 16: applicata dagli uomini. Tuttavia, u
- Page 17 and 18: l'udito, né il dolore, quando si r
- Page 19 and 20: dal momento che ci è venuto “spo
- Page 21 and 22: valutazione del corpo e del cosmo o
- Page 23 and 24: perisca... Di quei ragionamenti in
- Page 25 and 26: spiegare il nascere del due... è l
- Page 27 and 28: condiviso, tanto che farne a meno s
- Page 29 and 30: strumenti... E allora, carissimo, a
- Page 31 and 32: conto che l'esercizio intrapreso è
- Page 33 and 34: sono lettere”. Per Platone, tra l
- Page 35 and 36: moltiplicazione di un numero maggio
- Page 37 and 38: cose di cui ho sensazione?... Eracl
- Page 39 and 40: VI- Ripresa della prima definizione
- Page 41 and 42: non consiste nell'opinare il divers
- Page 43 and 44: L'intero che è costituito delle pa
- Page 45 and 46: nozioni. “Qualunque cosa sia il g
- Page 47 and 48: non-essere (non-esistente), si deve
- Page 49 and 50: ancora che l'anima sia in qualche m
- Page 51 and 52: il non-ente con chiarezza, almeno n
- Page 53: quiete, non è il moto, non è l’