Cosenza - Klichè

Cosenza e provincia
selvatico; questo composto si lascia macerare per
qualche settimana e quando si vuole consumare,
si insaporisce con il gustoso olio d’oliva che conferisce
al piatto particolarmente sapido e piccante
tutta la dolcezza dell’olio.
La crema ottenuta si presta a diversi usi; come condimento
per bruschette, per insaporire un piatto di
spaghetti o come ripieno della pitta; in questo caso,
si prepara un impasto di pane con un chilo di farina,
un cubetto di lievito di birra, un pizzico di sale,
mezzo bicchiere di olio, un bicchiere circa di acqua,
la sardella, un po’ di aglio tritato e un po’ di
origano. Dopo avere amalgamato l’impasto del
pane, si lascia lievitare per circa un’ora; quindi si
stende con il matterello, fino ad ottenere una sfoglia
sottile, sulla quale si verserà la sardella, con
Girovaghiamo 2011/2012
l’aglio tritato e l’origano. La sfoglia si taglia a striscioline
e si arrotola a rollini, quindi si sistema in
una teglia unta d’olio e si mette a cuocere in forno.
La pitta si gusta al meglio quando è raffreddata.
E dove tripudiano tante golosità salate non
possono mancare neanche quelle dolci.
Nella cucina cariatese, un caratteristico dessert è
rappresentato dai crustuli, i dolci delle feste natalizie
e dei matrimoni che costituiscono la variante
orientale dei turdilli di origine bruzia.
Le popolazioni autoctone della Calabria Citra, molto
selvatiche e spartane in tutti i loro costumi, anche
per quanto riguarda la cucina erano essenziali
e rustici. I loro dolci erano un semplice impasto di
acqua e farina, addolcito col miele; i crustuli, in sostanza,
sono la risultante dell’incontro fra la tra-
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