Cosenza - Klichè

Cosenza e provincia Girovaghiamo 2011/2012
cola Amarelli decide di portare una ventata di novità
e dota l’azienda di due caldaie a vapore per
la preparazione della pasta della radice e per
l’estrazione del succo. Questo salto tecnologico
vale all’azienda Amarelli una menzione sulla Rivista
Agraria di Napoli. La grande crisi del 1929, gli
eventi bellici dei decenni successivi, la “amministrazione”
americana alla fine del secondo do-
poguerra causano, nel Meridione più che altrove,
condizioni economiche alquanto negative. Sono
molte le aziende che devono cessare l’attività. Col
rispetto dovuto alla tradizione e uno sguardo attento
anche all’innovazione tecnologica, i vari capitani
succedutisi nel tempo sono riusciti a determinare
sorti molto diverse per l’azienda di famiglia.
Il successo per le esportazioni in tutto il mondo e
la notorietà che ha acquisito l’azienda culmina con
l’istituzione di un museo - intitolato a Giorgio Amarelli
(figlio di Giuseppe, scomparso giovanissimo
nel 1986) - che è anche testimonianza dell’amore
che gli Amarelli nutrono per la “loro” Rossano.
Le teche, oltre alla storia di famiglia, raccontano
la storia di un’azienda. Gli attrezzi di lavoro dei
vecchi maestri liquiriziai narrano vicende, tradizioni
e risorse locali. Nei documenti e nei reperti stori-
ci del museo s’incrociano storia dell’agricoltura e
storia d’impresa. Universale e particolare si confondono
nella narrazione della storia del commercio
e delle forme di trasporto della liquirizia
Amarelli, inviata ovunque con carri trainati da buoi,
con bastimenti, treni, aerei fino ad arrivare alle strade
telematiche di Internet. La ricostruzione di un
punto vendita tipico dell’Ottocento - in cui spiccano
miriadi di scatoline finemente decorate, attrezzi
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