AREA FORESTALE: MONFERRATO ... - Sistema Piemonte
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collinare (fronte appenninico sepolto). Altri fattori condizionanti sono stati le periodiche variazioni<br />
di portata liquida e solida dei corsi d’acqua, le variazioni climatiche a lungo, medio e breve periodo<br />
e l’erodibilità delle formazioni geologiche via, via esumate dall’erosione.<br />
In particolare, il settore del Bacino <strong>Piemonte</strong>se Settentrionale, posto a Nord dei rilievi del<br />
Monferrato era drenato, dal Pleistocene inferiore, da un collettore fluviale diverso dall’attuale F. Po<br />
che scorreva invece in quel periodo a sud della Collina di Torino. Tale colletore, proveniente dal<br />
quadrante N-NO, aveva un tracciato solo in parte sovrapponibile a quello dell’attuale F. Po: antiche<br />
testimonianze di tale tracciato sono oggi, infatti, riscontrabili a Sud del Po all’interno del settore<br />
collinare. Un esempio eclatante è quello della Val Cerrina che si estende pressoché parallela al<br />
corso del F. Po, tra Crescentino e Casale M. E’, infatti, emerso, da recenti lavori, come essa non sia<br />
stata modellata dal T. Stura, che attualmente la drena, ma da un corso d’acqua con portata maggiore<br />
che aveva il proprio bacino d’alimentazione nell’arco alpino occidentale. Tale ipotesi è stata<br />
confermata, oltre che dalla presenza di una valle sovradimensionata rispetto alle dimensioni<br />
dell’attuale corso d’acqua, dall’analisi dei ciottoli fluviali che mostrano una chiara derivazione<br />
petrografica dal settore alpino settentrionale. L’assetto idrografico attuale del F. Po, nel settore<br />
considerato da questo studio, si è impostato da un non meglio precisato momento della parte alta<br />
del Pleistocene superiore. In questo periodo, in seguito ad un fenomeno di diversione<br />
(cambiamento di percorso per cause tettoniche) in prossimità della soglia di Moncalieri (TO), esso<br />
ha assunto una nuova direttrice di deflusso verso NO (ad Ovest della Collina di Torino e a Nord del<br />
basso Monferrato), divenendo il principale collettore del Bacino <strong>Piemonte</strong>se Settentrionale (Carraro<br />
et al.,1995).<br />
Il reticolato idrografico secondario, localizzato essenzialmente in corrispondenza del settore<br />
collinare, è caratterizzato invece dalla presenza di un elevato numero di piccoli bacini idrografici,<br />
solcati da corsi d’acqua alcuni a portata perenne ma, nella maggioranza dei casi, stagionale.<br />
Per quanto riguarda la morfometria dell’alveo del F. Po, nel tratto in esame, questa è in parte<br />
riconducibile al naturale processo evolutivo di un corso d’acqua di pianura, condizionato<br />
localmente dalla presenza del margine collinare; tuttavia a tale processo naturale si è sovrimposto,<br />
dal dopoguerra, un evidente condizionamento di natura antropica. la tendenza evolutiva naturale del<br />
corso d’acqua è stata fortemente influenzata, in destra orografica, dalla presenza del margine<br />
collinare contro il quale spesso si adagia. In sinistra orografica, invece, è stata condizionata dalla<br />
progressiva sottrazione, per cause antropiche, degli spazi di pertinenza fluviale. Ciò si è verificato,<br />
soprattutto, tramite la costruzione d’argini artificiali, costruiti a protezione dei centri abitati siti in<br />
prossimità dell’alveo medesimo e di protezioni spondali a difesa dei terreni agrari.<br />
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