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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE

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L - Chrysoperla carnea Stephens localizza la melata degli afidi, di cui si nutre, grazie ai<br />

composti (cairomoni) in essa contenuti.<br />

M - Colonia di afidi su una foglia, attratti dagli zuccheri di cui è ricca la pianta.<br />

N - Dittero Tefritide nell’atto di ovideporre. Nel compiere questa operazione, l’insetto marca<br />

il frutto con un feromone, che funge da deterrente per le altre ♀♀ della sua specie e<br />

contemporaneamente da cairomone, segnalando la presenza dell’ospite ai suoi parassitoidi.<br />

2.1a - Interazioni pianta-insetto<br />

Le piante rilasciano una moltitudine di caratteristici composti volatili che<br />

possono essere di ausilio ai fitofagi nella localizzazione della stessa. Il<br />

riconoscimento della pianta da parte di un insetto è mediato dalla presenza di<br />

determinati composti, molto spesso generici, dalla loro concentrazione e dai precisi<br />

rapporti tra le diverse sostanze. La sensibilità olfattiva degli insetti fitofagi si è<br />

comunque evoluta al fine di percepire alcune delle sostanze volatili della pianta. Il<br />

ruolo di questi odori consiste nell’orientare il fitofago verso la pianta adatta per<br />

l’alimentazione e l’ovideposizione.<br />

L’insetto valuta continuamente le informazioni provenienti dall’ambiente<br />

circostante ed in funzione modula i suoi comportamenti. La scelta della pianta ospite<br />

avviene, attraverso la ricezione di informazioni esterne, in diversi stadi:<br />

orientamento, atterraggio, esplorazione, alimentazione ed ovideposizione<br />

(Schoonhoven, 1968; Visser, 1983). In ogni fase relativa alla selezione della pianta<br />

ospite, la composizione della miscela odorosa percepita dall’insetto subisce delle<br />

variazioni, solo in prossimità della pianta il blend si stabilizza assumendo un<br />

carattere definito.<br />

Gli odori emessi dalle piante si dividono in generali e specifici. I primi si<br />

originano per biosintesi con produzione di alcoli, aldeidi e derivati di acidi grassi<br />

insaturi (odori generali della foglia) (Visser, 1979); per fermentazione si può ottenere<br />

etanolo ed etilacetato e per polimerizzazione isopentilpirofosfato e terpeni (Luckner,<br />

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