UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE
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2.2a - Introduzione<br />
Molte sostanze volatili emesse dalle piante sono utilizzate dagli insetti<br />
fitofagi come messaggeri chimici (semiochimici) per localizzare i siti di<br />
alimentazione, di accoppiamento e di ovideposizione (Visser, 1986; Agelopulos et<br />
al., 1999). Diversi studi suggeriscono, inoltre, che la localizzazione di tali substrati è<br />
spesso mediata da miscele di sostanze secondo rapporti ben definiti e caratteristici<br />
della pianta ospite (Bruce et al., 2005). L’identificazione dei semiochimici<br />
interspecifici coinvolti nelle interazioni tra fitofagi e piante ospiti riveste non solo<br />
interesse ecologico ma anche pratico; sostanze in grado di modificare il<br />
comportamento degli insetti, infatti, sono potenzialmente utilizzabili per la messa a<br />
punto di strategie innovative ed ecosostenibili di controllo.<br />
Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, 1951 (Hymenoptera, Cynipidae) è tra i<br />
principali fitofagi di Castanea spp. (Abe et al., 2007) e risulta attualmente diffuso nei<br />
principali areali di coltivazione del castagno in Italia. La specie è monovoltina e<br />
caratterizzata da partenogenesi telitoca (Zhu et al., 2007). L’efficacia del controllo<br />
chimico del fitofago è limitata dallo sviluppo endofitico degli stadi preimmaginali,<br />
dal ruolo di serbatoio di infestazione svolto dai castagneti cedui, spesso presenti in<br />
prossimità di quelli da frutto, e dai problemi legati all’esecuzione dei trattamenti su<br />
piante di elevate dimensioni e/o ubicate in terreni acclivi. L’identificazione di<br />
attrattivi specifici per D. kuriphilus potrebbe fornire un valido strumento di<br />
monitoraggio da utilizzare per programmare interventi tempestivi di lotta. A tal fine<br />
la ricerca di semiochimici coinvolti nel processo di localizzazione dell’ospite assume<br />
un ruolo di primaria importanza, in quanto lo sviluppo partenogenetico della specie<br />
esclude l’esistenza di un feromone sessuale. Le interazioni tra cinipidi galligeni e<br />
piante ospiti sono caratterizzate da un elevato grado di specificità (Ronquist e<br />
Liljeblad, 2001; Stone et al., 2002). Le comunità di cinipidi che vivono sulle diverse<br />
specie del genere Quercus variano in modo significativo con le caratteristiche<br />
chimiche della pianta ospite (Abrahamson et al., 2003). Le diverse fasi del processo<br />
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