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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE

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2.2.1b - Grapholita molesta: origine e diffusione<br />

La tignola, originaria della Cina settentrionale (Bovey, 1966; Zocchi, 1980),<br />

fu poi segnalata in Giappone (1899) ed in Australia (1909), ma l’esatta<br />

identificazione e descrizione avvenne solo nel 1916, quando raggiunse il continente<br />

americano. In Europa fu rinvenuta per la prima volta in Italia (Liguria) intorno al<br />

1920 (Tremblay, 1990); successivamente si diffuse in Nazioni Europee limitrofe<br />

(Francia, Svizzera, Austria, Germania), in Marocco, Australia, Stati Uniti, Canada ed<br />

America meridionale (Argentina).<br />

2.2.2b - Uovo<br />

Si presenta di forma lenticolare e di colore biancastro opalescente alla<br />

deposizione, successivamente vira verso l’arancio e si evidenzia un anello rossastro.<br />

L’ultima fase nota come “punto nero” è dovuta alla trasparenza del capo torace della<br />

larvetta ormai pronta allo sgusciamento. Le dimensioni dell’uovo sono 1 x 0,9 mm<br />

(Tremblay, 1990).<br />

2.2.3b - Larva<br />

Il colore può essere giallo-rosato o rossastro. Il capo si presenta più scuro con<br />

due ampie macchie brune nell’ambito delle quali si trova una banda centrale più<br />

chiara. Il pronoto è caratterizzato da alcune macchie evanescenti in prossimità del<br />

margine posteriore e sui lati. L’addome porta 4 verruche pilifere dorsali su ciascun<br />

segmento e pseudo zampe con uncini ambulacrali in numero di 45 per quelle<br />

addominali e 40 per le anali (Silvestri, 1943). Il pettine anale è di solito munito di 4-5<br />

denti, alcuni dei quali più piccoli. Le setole dorsali terminali delle zampe toraciche<br />

sono appiattite e lunghe quanto o più delle unghie (Baker, 1963). Le dimensioni della<br />

larva variano dai 12 ai 14 mm di lunghezza (Tremblay, 1990).<br />

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