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184 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 www.gimle.fsm.it Come si può evidenziare dalle tabelle I e III, sia la check-list OCRA che il metodo SI (Strain Index), pur utilizzando metodi quantitativamente diversi per il calcolo, giungono a conclusioni analoghe per quanto riguarda il rischio da sovraccarico biomeccanico. Il metodo Orege, consentendo di analizzare singolarmente le varie azioni, per quanto riguarda gli aspetti di forza, angolo e ripetitività, mette in evidenza che nel caso esaminato, per l’azione di “prendere il contrappeso” l’indice sintetico assume il valore di 17, quindi rientra nella fascia “da evitare”. CONCLUSIONI Come punto di partenza si è deciso di testare i modelli attualmente disponibili, su una postazione particolarmente importante del ciclo tecnologico di produzione di lavatrici. L’esperienza condotta ha messo in evidenza che l’utilizzo di più metodi differenti, considerando fattori di natura diversa, rappresenta l’unica strada attualmente percorribile per un’adeguata analisi dell’esposizione a tale tipologia di rischio. Lo studio è stato svolto nell’ambito di un progetto denominato ERRP (Ergonomic Risk Reduction Process) finalizzato a stabilire le fasi di un intervento organico di implementazione delle condizioni ergonomiche dell’ambiente di lavoro considerato. Il progetto prevede l’individuazione delle mansioni e delle operazioni del sito che hanno un potenziale molto alto di rischio in rapporto al fattore umano, l’identificazione degli aspetti aspecifici del lavoro ad alto rischio e l’avvio di un processo di controllo, attraverso la definizione delle tipologie di rischio per ogni lavoro analizzato e la relativa quantificazione, la definizione del piano per la riduzione o eliminazione del rischio e l’’attivazione di un piano di controllo delle soluzioni implementate esportabili in tutte le unità produttive del gruppo con problematiche similari. RINGRAZIAMENTI Si ringrazia l’arch. Ingrid Titomanlio per la collaborazione alla redazione della task analysis. BIBLIOGRAFIA 1) Apostoli P, Bovenzi M, Occhipinti E, Romano C, Violante F, Cortesi I, Baracco A, Draicchio F, Mattioli S. Linee guida SIMLII (Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale) per la formazione continua e l’accreditamento del medico del lavoro. Disturbi e patologie muscolo scheletriche dell’arto superiore correlati con il lavoro (Upper Extremity Work-related Musculoskeletal disorders - UE WMSDs), 2003. 2) Schneider S. OSHA’s draft Standard for Prevention of work-related Musculoskeletal Disorders. Applied Occupazional Enviromental Hygiene, 1995; 10-8; 665-667. 3) Colombini D, Occhipinti E, Grieco A. la valutazione e la gestione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti agli arti superiori. F. Angeli edit. Milano, 2000. 4) Apostoli P, Bazzini G, Sala E, Imbriani M. La versione italiana “OREGE” (Outil de Reperage de Gestes9 dell’INRS (Institute National de Recherche et de sècuritè) per la valutazione dei disturbi muscolo-scheletrici dell’arto superiore. G Ital Med Lav Erg 2002; 24; 3-25. 5) Moore JS, Garg A. The strain index: a proposed method to analyse jobs for risk of risk upper extremity disorders. Am Ind Hyg Assoc 1995; 56: 443-458. CS-11 SOVRACCARICO BIOMECCANICO DELL’ARTO SUPERIORE: ESPERIENZA DI PREVENZIONE DEL RISCHIO NELL’INDUSTRIA METALMECCANICA FABRIANESE C. Giampaoletti 1 , V. Pisciottano 2 , A.M. Colao 3 1 Specialista in Medicina del Lavoro, Medico competente 2 Dirigente Medico del Servizio di Prevenzione e Sicurezza in ambienti di lavoro - ASL Roma F.Rignano Flaminio 3 Direttore del Servizio di Prevenzione e Sicurezza in ambienti di lavoro - Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche - Zona territoriale n. 6 Fabriano (AN) RIASSUNTO. Nell’anno 2000, lo S.P.S.A.L. della zona territoriale di Fabriano, a seguito dei numerosi casi di STC segnalati dall’U.O. Ortopedica del locale nosocomio, ha iniziato un programma di studio di tipo conoscitivo e preventivo sul rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore, articolato in quattro fasi. 1 - I studio epidemiologico. A 448 soggetti addetti a linee di montaggio di sette industrie metalmeccaniche è stato eterosomministrato un questionario che indagava l’anamnesi professionale e patologica, i disturbi muscoloscheletrici dell’arto superiore, i fattori di rischio professionali e non (2000-2001). 2 - Seminario con comunicazione dei risultati dello studio alle figure preposte (2001). 3 - Valutazione del trend di malattie professionali denunciate dai medici e accertate dall’INAIL dal 1999 al 2005. 4 - II studio epidemiologico. Il questionario del I studio è stato eterosomministrato a 448 addetti a linee di montaggio delle stesse aziende selezionate per la prima indagine (2005). Nel seminario del dicembre 2001, l’Organo di Vigilanza comunicava i risultati del primo studio individuando i settori lavorativi a rischio ed evidenziando la necessità di collaborazione tra reparti specialistici e medici competenti al fine di una precoce diagnosi di malattia lavoro-correlata. A seguito di ciò le aziende sono state indotte ad adottare misure di prevenzione, metodi scientifici di valutazione del rischio specifico e protocolli specifici di sorveglianza sanitaria. Sia le denunce che le malattie accertate hanno subito un incremento a partire dal 2002. Il confronto tra i due studi ha evidenziato nel secondo campione: una ridotta prevalenza di STC e di altre patologie dell’arto superiore lavorocorrelate, una minore presenza di movimenti ripetitivi, di strumenti vibranti ed uso di forza, un incremento di pause di lavoro, di ricorso alla rotazione ed eventuale cambio di mansione a seguito di comparsa delle patologie. Tuttavia i risultati ottenuti sono disomogenei: migliori nelle grandi industrie, ancora insufficienti nelle piccole aziende. ABSTRACT. In the year 2000, the S.P.S.A.L. of Fabriano territorial zone, after a high number of reported cases of CTS in the Orthopedic Unit of the local hospital, started an informative and preventive study program on the risk of biomechanical overloading of the upper extremities. The study was divided in four main steps: 1. Epidemiological study I. A questionnaire assessing professional and pathological anamnesis, musculoskeletal disorders of the upper extremities as well as the professional and non professional risk factors was administered to 448 assembly line workers in seven metal mechanic factories (2000-2001). 2. Lecture for the proposed institution to communicate the results of study I (2001). 3. Evaluation of the trend on professional diseases reported by medical doctors and verified by INAL during the years 1999-2005. 4. Epidemiological study II. The same questionnaire from the first study has been administered to 448 assembly line workers in the same industries selected for the previous investigation (2005). The first study results, presented in the December 2001 lecture from
G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 185 www.gimle.fsm.it the supervising institution, indicated the departments at risk and showed the necessity of collaboration between specific departments and specialized medical doctors to achieve a rapid diagnosis of work-related diseases. Following our data, the companies have adopted preventative measures, scientific methods of specific risk evaluation as well specific protocols of health survey. Both the reported and the verified diseases showed an increment starting from 2002. The comparison between the two studies demonstrated that the second group had a reduction in the CTS prevalence and in the other work-related upper extremities disorders; a reduction in the repetitive movements, in the use of vibrating instruments and work force; an increment in the number of working pauses and rotation exercises; an increment in the position switch following the appearance of the disorders. However, the results obtained show a fundamental discrepancy: a better trend has been observed in the big companies, but it is still not sufficient in the smaller companies. INTRODUZIONE Le patologie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore sono patologie muscoloscheletriche a genesi multifattoriale la cui insorgenza è correlata a fattori di rischio professionali e non. In letteratura scientifica sono indicate come Upper Limb - Work Related Musculoskeletal Disorders “WRMSDs”. La zona territoriale n. 6 di Fabriano (Regione Marche) con una popolazione media di circa 45.800 residenti è caratterizzata da un’attività industriale di tipo prevalentemente metalmeccanico che vede l’impiego di 8.150 addetti nelle principali attività di produzione di elettrodomestici e cappe aspiranti. Nell’anno 2000, a seguito delle numerose segnalazioni di patologie dell’arto superiore da parte degli ortopedici dell’U.O. dell’Ospedale di Fabriano (AN) e dei numerosi interventi chirurgici di decompressione del tunnel carpale (87 interventi) eseguiti nel locale nosocomio, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL), ha iniziato un programma di studio con finalità di tipo conoscitivo, comunicativo e preventivo. Tale studio si è articolato in quattro fasi successive nel periodo 2000-2005: Prima fase - Individuazione di tipologie di lavoro a rischio di sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore tramite lo studio del fenomeno in un campione di lavoratori del reparto montaggio di sette industrie metalmeccaniche (Aprile 2000-Maggio 2001). Seconda fase - Organizzazione di un seminario con l’obiettivo di comunicare il rischio specifico alle figure preposte (Dicembre 2001). Terza fase - Valutazione del trend del numero di malattie professionali denunciate e accertate nel periodo 2000-2005. Quarta fase - Verifica della prevalenza delle patologie oggetto di studio in un campione di lavoratori del reparto montaggio delle stesse aziende individuate nel primo studio (Giugno-Ottobre 2005). MATERIALI E METODI Prima fase: prima indagine epidemiologia (2). Previo consenso informato, è stato eterosomministrato un questionario anonimo ad un campione di 448 soggetti addetti a linee di montaggio presso industrie di diversa dimensione (da 25 a 500 addetti), produttrici di elettrodomestici e cappe aspiranti. Il questionario era mirato a rac- cogliere informazioni riguardanti l’anamnesi professionale, l’anamnesi patologica, la presenza di sintomi a carico dell’arto superiore con particolare riferimento alla sindrome del tunnel carpale (STC), i fattori di rischio individuali (familiarità, gravidanza, menopausa, diabete, dislipidemie) e professionali (movimenti ripetitivi, strumenti vibranti, pause di riposo, uso di materiali freddi, esercizio di forza fisica), la rotazione delle postazioni di lavoro, il cambio di mansione. Seconda fase: comunicazione del rischio. Nel dicembre 2001 è stato organizzato un seminario, rivolto a Medici Competenti, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e Consulenti della Sicurezza, in cui sono stati comunicati i risultati dello studio svolto con l’obiettivo di invitare tali figure ad una maggior attenzione nella valutazione delle patologie da sovraccarico biomeccanico e relative misure di prevenzione. Terza fase: primo outcome dell’intervento. I dati statistici relativi al numero di malattie professionali denunciate dai medici nel territorio fabrianese e al numero di malattie professionali accertate dall’INAIL nel quadriennio 2002-2005 sono stati messi a confronto con quelli del triennio precedente 1999-2001, con l’obiettivo di evidenziare un eventuale impatto dell’opera di informazione svolta. Quarta fase: seconda indagine epidemiologica. Previo consenso informato, è stato eterosomministrato lo stesso questionario anonimo usato nel primo studio, a 448 lavoratori addetti a linee di montaggio nelle stesse aziende selezionate per la prima indagine. RISULTATI Prima fase. Le caratteristiche del campione e i risultati del primo studio epidemiologico sono illustrati nella tabella I. Seconda fase. In occasione della presentazione dei risultati della prima indagine, l’Organo di Vigilanza individuava i settori lavorativi a rischio presenti nel territorio e evidenziava l’importanza di instaurare una stretta collaborazione con i reparti specialistici ospedalieri e ambulatoriali e con i Medici Competenti al fine di una precoce e corretta diagnosi, individuando, ove possibile, la correlazione con l’attività lavorativa. A seguito di tale evento comunicativo, le Aziende sono state indotte ad effettuare una sempre più mirata valutazione del rischio specifico, istituendo misure adeguate di prevenzione (strumentazione, rotazione, introduzione di pause, cambio di mansione), mentre i Medici Competenti hanno iniziato ad elaborare un protocollo di sorveglianza sanitaria mirato al rischio. Terza fase - A partire dal 2002 le denunce di patologie dell’arto superiore lavoro-correlate hanno subito un incremento evidente rispetto agli anni precedenti così come le malattie accertate dall’INAIL (Tabella II). Quarta fase - I risultati della seconda indagine epidemiologica (anno 2005) sono illustrati nella tabella I. Nel campione del secondo studio la prevalenza dei soggetti sintomatici per STC è diminuita. I soggetti sintomatici sono in prevalenza di sesso femminile e prevalgono nel settore delle cappe come nel primo studio. Nella ridotta
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