28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...

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192 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 www.gimle.fsm.it feriscono prevalentemente a mansioni valutate dal medico competente come compatibili con la meiopragia d’organo del lavoratore, ma comunque meritevoli (soprattutto per motivi di cautela legale) di valutazione di un ente pubblico. Generalmente, il giudizio di idoneità ha escluso le attività svolte precedentemente o in concomitanza con l’esordio della malattia e questi casi sono compresi tra i 15 soggetti per i quali è stato espresso un giudizio di non idoneità permanente alla mansione indicata (Tab. II). In 2 casi di STC è stato espresso un giudizio di inidoneità temporanea a fronte del trattamento chirurgico d’elezione eseguito entro 3 mesi precedenti la visita di idoneità. In attesa della stabilizzazione dei postumi, si è definito un profilo di idoneità di estrema cautela, per favorire il massimo recupero funzionale, indicando la necessità di un riesame secondo lo schema di follow-up già ricordato. Ove le mansioni indicate dal datore di lavoro siano state o diverse o composte da più attività, caratterizzate diversità o del grado di impegno biomeccanico dell’arto superiore o dei segmenti articolari sollecitati, è sempre stato possibile identificare attività confacenti. Per 13 soggetti la valutazione delle singole attività fornita dal datore di lavoro ha consentito di identificare tra le mansioni quelle che offrivano il maggior grado di tutela del lavoratore, per le quali è stato espresso un giudizio di idoneità senza prescrizioni (Tab. II). In 28 casi, le caratteristiche ergonomiche riconducevano i compiti elencati alle categorie A e B: è stato adottato il giudizio di idoneità con prescrizione della job rotation, con limitazione a non più di 1 ora consecutiva per le attività di classe B. CONCLUSIONI Sono stati presentati i risultati della valutazione di 99 soggetti portatori di UEWMSDs, inviati in visita di idoneità alla Clinica del Lavoro di Torino. È stato descritto il protocollo di esame critico delle analisi ergonomiche del carico biomeccanico dell’arto superiore, la cui applicazione consente di definire un profilo di idoneità dettagliato e di identificare le misure preventive necessarie per il corretto reinserimento dei lavoratori che, in circa un terzo dei casi sono risultati idonei alla mansione proposta. BIBLIOGRAFIA 1) Linee Guida SIMLII: Prevenzione dei disturbi e delle patologie muscolo scheletriche dell’arto superiore correlati con il lavoro. PI- ME ed. Pavia, 2004. 2) Linee Guida SIMLII: Sorveglianza sanitaria. PI-ME ed. Pavia, 2004. 3) Colombini D, Occhipinti E, Fanti M: Il metodo OCRA. Ed. FrancoAngeli, Milano, 2005. 4) Romano C, Baracco A, Coggiola M, Gullino A, Piolatto PG: Metodo semplificato per l’individuazione del rischio di sovraccarico biomeccanico. GIMLE 2005, 27:3, 346-350 SESSIONE: NUOVI TREND IN TOSSICOLOGIA OCCUPAZIONALE CS-15 ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD ALDEIDE GLUTARICA IN AMBITO OSPEDALIERO R. d’Angelo1 , E. Russo1 , A. Lama2 1 Contarp - INAIL- Direzione Regionale per la Campania 2 ASL -CE2- Servizio di Medicina e Igiene del lavoro RIASSUNTO. La glutaraldeide (GTA) è una sostanza chimica impiegata per la disinfezione ad alto di materiale endoscopico. L’obiettivo dello studio è stato quello di determinare le concentrazioni aerodisperse di aldeide rilasciata dall’impiego routinario della GTA presso le sale operatorie di chirurgia endoscopica e le sezioni di endoscopia di alcune strutture sanitaria della regione Campania. I campioni di aria sono stati analizzati con le tecniche di cromatografia liquida al elevate prestazioni (HPLC) abbinata ad un detector UV. I risultati hanno evidenziato che in alcune sale operatorie di chirurgia endoscopica è stato riscontrato un importante inquinamento da gluteraldeide, ben al di sopra del valore limite di STEL di 0.05 ppm proposto l’ACGIH che risulta essere molto vicino alla soglia olfattiva. ABSTRACT. Glutaraldehyde (GTA) solutions can be used for lowtemperature endoscopes disinfection. The research aim was to evaluate the aldehyde air-contamination in Campania hospitals operating theatres produced by the use of two-percent glutaraldehyde alkaline solution. Air samples were analysed by HPLC-UV (Hight Performance Liquid Chromatography with UV detection). The final results show that some operating theatres have a significant GTA air-contamination with a substance concentration upper limit value (0,05 ppm), due to not-well ventilated workplaces and the presence of not-automatic washing units. INTRODUZIONE La glutaraldeide viene in genere impiegata in ambito ospedaliero in soluzione al 2% in aggiunta a tamponi e tensioattivi (1). Ha un odore molto pungente e le irritazioni al naso e alle vie respiratorie possono iniziare già a concentrazioni ambientali di poco superiori alla soglia olfattiva. Può penetrare per ingestione, inalazione, contatto. Il prodotto deve essere considerato di elevata tossicità sistemica, particolarmente per via orale. Ha un elevato potere irritante sulle mucose dell’apparato respiratorio, dell’occhio e della cute ed un potenziale rischio mutagenico e cancerogeno (2) in carico agli operatori sanitari addetti alla disinfezione. Notevoli sono i danni a carico del SNC. Per contatto la glutaraldeide determina una azione localizzata distruttiva dei tessuti con ustioni e ulcerazioni dei tessuti cutanei e delle mucose (3). Il prodotto viene considerato come dotato di elevato potere sensibilizzante per inalazione e per contatto con la pelle. SCOPO L’obiettivo del lavoro è stato quello di effettuare il monitoraggio ambientale in sale operatorie, in centri di
G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 193 www.gimle.fsm.it chirurgia endoscopica, nei servizi di endoscopia appartenenti a tre strutture sanitarie ubicate in Regione Campania, suddivise in funzione del numero di dipendenti (Azienda 1:50 dipendenti; Azienda 2:100 dipendenti; Azienda 3:> 100 dipendenti). MATERIALI E METODI I sopralluoghi sono stati effettuati nelle sale operatorie di chirurgia generale, nelle sale operatorie dove veniva praticata la chirurgia endoscopica, negli ambulatori di endoscopia, nei locali dove venivano preparate le soluzioni. È stata effettuata la mappatura della distribuzione di glutaraldeide per evidenziare le zone a concentrazione più elevata. Sono stati eseguiti campionamenti in prossimità dei bagni di sterilizzazione e nelle zone dove più frequentemente staziona il personale. Per la raccolta dei campioni ambientali sono state utilizzate fiale campionatici contenenti 200 mg di gel di silice impregnato con 2,4 dinitrofenilidrazina (DNPH). Per le analisi è stato utilizzato un sistema costituito da un cromatografo liquido ad elevate prestazioni (HPLC). Le fiale sono state collegate ad una pompa aspirante regolata ad un flusso di campionamento di 0.5 L/min per circa 4 ore (4). Le curve di calibrazione sono state ottenute depositando 10 µl di soluzioni acquosa contenenti quantità note di GTA (da 0,04 a 60 µg) su fiale DNPH non utilizzate per le analisi. Sono stati allestiti anche dieci “bianchi” per verificare l’assenza di sostanze interferenti nella silice impregnata con DNPH. In nessuno dei bianchi è stato riscontrata la presenza di tracce di sostanze interferenti con l’analisi. L’analisi è stata condotta su una colonna in silice monolitica a fase inversa attraverso eluizione isocratica di una miscela acetonitrile: acqua (62:38, v/v) erogata ad un flusso di 3,2 ml/min e temperatura costante di 31 °C. Il limite di rilevabilità è risultato pari a circa 0.2 µg/m 3 . RISULTATI In tutti gli ambienti esaminati si avvertiva l’odore pungente della glutaraldeide, già di per se indice di inadeguata ventilazione. Nelle aziende sanitarie 2 e 3 è stato riscontrato l’utilizzo di un sistema a ciclo chiuso per la sterilizzazione degli endoscopi e la presenza nella sala preparazione dei bagni di sterilizzazione di un impianto di aspirazione localizzato adeguatamente dimensionato. Per l’azienda 1, il sopralluogo nelle sale operatorie di chirurgia endoscopica, ha messo in evidenza la presenza di una vasca contenente lo strumentario immerso in soluzione di glutaraldeide, vasca tenuta spesso aperta e appoggiata sul ripiano dell’autoclave. Inoltre, il locale adibito alla preparazione dei bagni era angusto e scarsamente ventilato e conteneva contenitori di glutaraldeide concentrata al 50% e bagni di soluzione al 2% già pronti e tenuti aperti, la temperatura era di 23 °C e l’umidità del 60%. Le sale operatore delle tre aziende presentavano un sistema di ricambi d’aria di 10 ÷ 15 /ora, la temperatura di 18 ÷ 23 °C, umidità dell’aria di 50 ÷ 60%. La quasi totalità degli interventi chirurgici veniva effettuato in anestesia locoregionale. Le tabelle I, II e III riportano i risultati del monitoraggio ambientale effettuato durante un turno lavorativo secondo le modalità indicate in precedenza, per ciascuna struttura sanitaria rispettivamente nella sala operatoria di chirurgia endoscopica, di chirurgia generale, nell’ambulatorio di endoscopia, nel locale di preparazione dei bagni. Il monitoraggio effettuato dimostra per l’azienda I un importante inquinamento da glutaraldeide non solo nella sala operatoria di endoscopia, ma anche nella sala operatoria di chirurgia generale, negli ambulatori di endoscopia e nel locale di preparazione bagni sterilizzati. Il TLV-STEL di 0.05 ppm è stato abbondantemente superato in tutti gli ambienti, i valori maggiori sono stati riscontrati nel locale di preparazione bagni sterilizzanti a partire da soluzioni di glutaraldeide al 50%. L’inquinamento della sale operatoria di chirurgia endoscopica e degli ambulatori di endoscopia era legata alla presenza di vaschette contenenti la soluzione sterilizzante, vaschette che lasciavano aperte, praticamente per tutta la seduta operatoria, appoggiate sul bancone della sterilizzatrice e periodicamente agitate. La conseguenza era il rapido inquinamento non solo della sala operatoria interessata ma anche dei locali contigui. Per le aziende 2 e 3, le condizioni di ventilazione, la presenza di aspiratori localizzati durante la preparazione delle soluzioni di glutaraldeide al 2% e l’esecuzione della sterilizzazione degli endoscopi con sistema a ciclo chiuso, hanno consentito di riscontrare valori di concentrazione di GTA inferiori al TLV-STEL. Tabella I. Azienda n. 1 Postazione di misura Glutaraldeide (ppm) Sala di chirurgia endoscopica 5.1 Sala operatoria di chirurgia generale 3.0 Ambulatori di endoscopia 1.5 Locali di preparazione dei bagni 6.5 TLV-STEL (Glutaraldeide): 0.05 ppm Tabella II. Azienda n. 2 Postazione di misura Glutaraldeide (ppm) Sala di chirurgia endoscopica 0.03 Sala operatoria di chirurgia generale 0.01 Ambulatori di endoscopia 0.01 Locali di preparazione dei bagni 0.04 TLV-STEL (Glutaraldeide): 0.05 ppm Tabella III. Azienda n. 3 Postazione di misura Glutaraldeide (ppm) Sala di chirurgia endoscopica 0.02 Sala operatoria di chirurgia generale n.d. Ambulatori di endoscopia 0.01 Locali di preparazione dei bagni 0.03 TLV-STEL (Glutaraldeide): 0.05 ppm
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