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216 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 www.gimle.fsm.it dedicata alle Settimane Europee, con informazioni generali sulla campagna, sui materiali in distribuzione e sulle manifestazioni che si svolgeranno in Italia. In particolare, l’iniziativa “Good Practice Awards”, a livello europeo e nazionale, viene organizzata e promossa con successo dall’Ispesl e la propria rete territoriale, e i risultati sono pubblicati sul sito istituzionale. CONCLUSIONI Numerosi sono i fattori che hanno portato al successo delle campagne della Settimana Europea in Italia. Gli obiettivi sono sempre stati raggiunti attraverso un messaggio chiaro e trasmesso in forma pratica. La stampa di settore nazionale ha sempre veicolato efficacemente i contenuti della campagna. Gli strumenti informativi sono sempre stati progettati nell’ottica della trasferibilità agli intermediari e ai lavoratori. Sono state organizzate giornate informative per i lavoratori, workshop e convegni per gli esperti. La premiazione degli esempi di buone pratiche si è rivelata un significativo strumento di promozione, permettendo in particolare alle piccole aziende di essere visibili attraverso le proprie azioni di buona gestione della sicurezza in azienda. La sottoscrizione della Carta della campagna, infine, è stata interpretata come un impegno personale per lavorare in sicurezza rispettando e promuovendo la sicurezza stessa. BIBLIOGRAFIA 1) http.//www.ispesl.it; 2) http://osha.eu.int; 3) http://www.cnacnavb.be; 4) http://wwt.uk.com; 5) http://www.rete.toscana.it/link/link_regioni_it.htm; 6) European Agency for Safety and Health at Work. Health and Safety Campaigning - Getting the message across. Bilbao, OPOCE Luxembourg., 2001. CS-28 LA PERCEZIONE DEL RISCHIO ALCOL NEGLI OPERATORI SANITARI: IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE NELL’ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA SANITARIA E DI PREVENZIONE F. Liotti1 , C. Di Stefano1 , M. Peduto1 , M. Ruberto1 , A. Scotto Di Tella2 , N. Sannolo1 1 Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Medicina del Lavoro- Seconda Università degli Studi di Napoli 2 DU di Medicina Pubblica, clinica e preventiva - Seconda Università degli Studi di Napoli RIASSUNTO. La legge n.125/01, all’art.15 (“Disposizioni per la sicurezza sul lavoro”) comma 1 stabilisce il divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro nelle attività lavorative ad elevato rischio di infortunio sul lavoro. In particolare l’articolo 8, comma 6, legge 5 giugno 2003, n. 131 prevede un elenco di professioni per cui è essenziale l’astinenza da bevande alcoliche, come le professioni sanitarie di qualunque area. Attualmente è in atto un programma nazionale di prevenzione ed identificazione dei rischi correlati al consumo di alcol, con particolare attenzione agli incidenti sul lavoro per anno, supportato dal Ministero della Salute e dalle amministrazioni regionali (capolista la Toscana). In particolare il programma di prevenzione consiste in informazioni complete per gli operatori sanitari ed i loro collaboratori circa la prevenzione e l’identificazione dei rischi alcol-correlati. Per stimare la misura del problema alcol negli operatori sanitari abbiamo arruolato 500 soggetti (200 studenti delle varie branche di scienze infermieristiche, 200 medici iscritti alle scuole di specializzazione di differenti aree, 100 dirigenti medici) afferenti al Dipartimento di Medicina Occupazionale della seconda Università degli Studi di Napoli. Attualmente la nostra popolazione consiste in 160 medici iscritti a differenti scuole di specializzazione (area chirurgica, area clinica ed area dei servizi). Per verificare la percezione del rischio alcol. abbiamo somministrato un questionario originale, non valicato, strutturato in 23 items a risposta chiusa relativi a profilo sociodemografico, curriculum studiorum, stile di vita, percezione e conoscenza sugli effetti dell’alcol. I risultati, pur parziali, mostrano carenza di informazioni circa gli effetti dell’alcol, pure in soggetti con formazione professionale di tipo sanitario. ABSTRACT. PERCEPTION OF ALCOHOLISM RISK IN HEALTH WORKERS: MEDICAL ROLE IN PREVENTION AND SURVEILLANCE. According to Italian laws (legge 125/01, art. 15, comma 1) about safety on workplaces, it’s forbidden alcohol drinking and taking for health workers (art. 8, comma 6, legge 5/06/2003 n° 131) (e.g. anaesthesiology, surgery, radiology, nursing etc.). National alcoholism risk prevention program to assess number for year of accidents in health workplaces, is actually in progress leaded by Health Minister and Regional administration (e.g. Tuscany). Particularly, prevention program acts consist in comprehensive informations for health workers and their co- workers, about prevention and identification of alcoholism- related risks. To assess the size of alcohol problems in health workplaces, Occupational Health Medicine Institute of Second University of Naples is going to enrol 500 subjects (200 nursing students, 200 Specialist Registrars of different areas, 100 Consultants). Actually our population consists in 160 Specialist Registrars of different medical subjects (surgery, clinical and laboratory). To verify the importance of alcoholism risk perception, a not validated questionnaire was administrated. This original assessing instrument consists in 23 items with closed answers about demographic information, university, career, lifestyle, knowledge about rules taking alcoholic drinks. Results show a dangerous lack of information about alcohol health effects, even in Medical Specialist Registrars. INTRODUZIONE La legge n. 125/01, all’art. 15 “Disposizioni per la sicurezza sul lavoro”, comma 1, introduce il concetto innovativo sul divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche nelle attività lavorative ad elevato rischio di infortunio sul lavoro. Lo schema di intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, ha previsto un elenco di lavorazioni per le quali è essenziale l’astinenza dall’assunzione di alcolici, durante l’orario di lavoro. Tra esse le mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di medico specialista in anestesia e rianimazione, medico specialista in chirurgia, medico ed infermiere di bordo, medico comunque preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche, infermiere, operatore socio-sanitario, ostetrica, caposala e ferrista.
G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 217 www.gimle.fsm.it Il comma 2 dell’articolo 15 affida al Medico Competente la possibilità di effettuare controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro, senza tuttavia precisare i tempi e le modalità con cui effettuare gli stessi. Il Ministero della Salute, con alcune Regioni, capofila la regione Toscana, ha attuato un progetto nazionale con l’obiettivo di conoscere la percezione del rischio alcol-correlato, rispetto al verificarsi di infortuni lavorativi, in un campione di lavoratori, con lo scopo di: 1. attuare interventi e produrre strumenti informativi per tecnici della sicurezza, datori di lavoro, lavoratori rispetto alla prevenzione dei rischi alcol-correlati, 2. favorire l’identificazione precoce dei problemi alcolcorrelati negli ambienti di lavoro, 3. valutare il rischio aggiuntivo alcol attribuibile rispetto alle mansioni lavorative che comportano un elevato rischio infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi. A tale scopo, nel presente contributo, gli Autori hanno effettuato una preliminare raccolta di dati relativi alla conoscenza della percezione del rischio alcol in diverse tipologie di lavoratori del settore sanitario Campano, e propongono alla discussione i relativi problemi di sorveglianza sanitaria. MATERIALI E METODI Il contributo prevede, a regime, l’individuazione di 500 lavoratori del settore sanitario, di cui una parte consistente ancora in formazione ed un campione controllo, invece, costituito da personale strutturato: A- 200 iscritti ai corsi di laurea infermieristica; B - 200 iscritti alle scuole di specializzazione (60 dell’area chirurgica, 80 dell’area dei servizi, 60 dell’area clinica); C - 100 dirigenti medici (campione controllo). Nel contributo proposto si riportano i dati relativi alla valutazione di 160 soggetti dei gruppi A e B. Al campione è stato somministrato un questionario originale che, seguendo l’impostazione di quello formulato nel progetto nazionale sopra citato, è stato in parte modificato, in quanto rivolto ad una sola categoria specifica di lavoratori. Il questionario è strutturato in 23 items a risposta chiusa relativi a: profilo socio-demografico, tipo e durata del periodo di formazione universitaria e post-universitaria, abitudini e stili di vita, percezioni riguardanti gli effetti dell’alcol, conoscenze di norme aziendali che regolano il consumo di alcolici. RISULTATI E DISCUSSIONE I 160 questionari valutati si riferiscono agli assistenti in formazione delle Scuole di specializzazione della facoltà di Medicina della Seconda Università degli Studi di Napoli. I risultati ottenuti sono stati differenziati a seconda della tipologia della Scuola,area chirurgica, clinica e dei servizi. I dati raccolti nel primo gruppo oggetto di studio, evidenziano una prevalenza di risposte che ancora indicano una carenza di informazione circa l’alcol e i suoi effetti, pur in soggetti con una formazione culturale e professionale di tipo sanitario. Anche preoccupanti, i dati relativi al numero di infortuni di lavoro direttamente occorsi al campione o di cui il campione è a diretta conoscenza. Il medico competente avrà,quindi, il non facile ruolo di prevedere ed attuare azioni rivolte alla riduzione del danno alcolcorrelato sui luoghi di lavoro, ed in particolare nei luoghi di lavoro a rischio per la salute e la sicurezza di terzi, soprattutto per quanto attiene alla violenza ed agli incidenti. Andranno, a tale scopo, ulteriormente attivate le collaborazioni con il mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche d’intesa con le Amministrazioni regionali del lavoro, per promuovere nei luoghi di lavoro una politica sull’alcol fondata sull’educazione, la prevenzione, la tempestiva identificazione dei soggetti a rischio e la possibilità di intraprendere, nel pieno rispetto della privacy, trattamenti integrati presso le strutture sanitarie. BIBLIOGRAFIA 1) Annovi C et al. Atti Convegno Nazionale “Alcol e Lavoro”, Maranello, Marzo 2004. 2) De Bernardo MA. Washington, Dc, Institute Of Drug-Free Workplace, 2001. 3) Lambert SD. Occup Med State of the art. 17, 2002. 4) Soleo L et al. G Ital Med Lav Erg, 24, 2002. 5) Noventa A. Atti Convegno Nazionale “Le Idoneità Difficili” Abano Terme, Novembre 2002. 6) Scotto di Tella A, Di Palma MD, Peduto M, Liotti F. La percezione del rischio alcol nei luoghi di lavoro: il ruolo del medico competente alla luce della legge n° 125/2001.XIX Congresso Nazionale Società Italiana di Alcologia. Vibo Valentia, Novembre 2005. 7) Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.03.2001, n. 125 - Dati relativi all’anno 2004. CS-29 MODULAZIONE TRA REALTÀ INTERNA CARATTERISTICA ALESSITIMICA (TAS 20) E COPING ESTERNO IN GRUPPI DI LAVORATORI DI COMPARTI ARTIGIANALI L. Martina MMG Alss 10 Veneto, Sp. Medicina del Lavoro RIASSUNTO. L’Autore esamina una casistica di 92 lavoratori (74M e 18F) afferenti in studio. Nel periodo novembre 2005 - aprile 2006 al fine di studiarne la caratteristica espressivo/comunicativa alessitimica con test Tas-20. I risultati danno un punteggio medio di 47.94 punti con DS:15.53 e pertanto l’alessitimia è negativa (65.22%) con buona espressione di sentimenti, emozioni e vissuti. L’età media è giovanile, 38.92 anni con DS:10.45 e i soggetti sono sposati nel 60.86%. L’organizzazione del Lavoro è di tipo modulare,integrato,flessibile e non di tipo Tayloristicoparcellizzata. ABSTRACT. The Author examined a sample of 92 workers (74 M e 18 F) afferent’s in study I in the time November 2005 - April 2006 with the finality of study the caracteristic emotional/communicative with Test Tas-20. The results aren’t with one score middle of 47.94 points with DS:15.53 and therefore the alexithimic caracteristic it’s negative, with good expression of feelings, emotions, life styles. The
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