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28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...

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196 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2<br />

www.gimle.fsm.it<br />

exposure to solvent mixture which were generated during restoration<br />

of archaeological metal handcraft. Exposure to low levels of twelve<br />

organic compounds has been experimented inside a public<br />

restoration laboratory: based on the data presented in this article we<br />

assume that inside restoration workplaces a <strong>di</strong>ffused indoor<br />

contamination can take place. The indoor pollution can generate a<br />

risk of an uncontrolled exposure to volatile mixtures: therefore the<br />

emissions of solvents during restoration practices has to be avoided<br />

even if they cause a low level of exposure.<br />

Key words: restoration practices, volatile organic compounds.<br />

INTRODUZIONE<br />

Il settore del restauro dei beni culturali offre interessanti<br />

spunti <strong>di</strong> riflessione per quanto riguarda il rischio <strong>di</strong><br />

esposizione ad agenti chimici. La numerosità delle tecniche<br />

<strong>di</strong> intervento adottate dai restauratori, dettata da un<br />

lato dalla varietà della natura dei substrati su cui si interviene,<br />

dall’altro dal numero e dalla eterogeneità dei prodotti<br />

chimici utilizzati, conferisce a questo particolare<br />

comparto lavorativo una notazione <strong>di</strong> artigianalità negli<br />

interventi che richiama l’attenzione sulla necessità <strong>di</strong> indagare<br />

a fondo la con<strong>di</strong>zione igienico ambientale dei<br />

luoghi <strong>di</strong> lavoro (1). La carenza <strong>di</strong> procedure operative<br />

standar<strong>di</strong>zzate, soprattutto per quanto concerne le quantità<br />

<strong>di</strong> sostanze impiegate negli interventi <strong>di</strong> restauro,<br />

rende la valutazione preliminare del rischio chimico insufficiente<br />

a quantificare l’entità del rischio stesso. Sebbene<br />

le quantità <strong>di</strong> prodotti chimici siano generalmente<br />

basse, la natura dei contaminanti organici potenzialmente<br />

emessi suggerisce <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il tema della valutazione<br />

del rischio in<strong>di</strong>cando la misura dell’esposizione<br />

quale strategia idonea per una analisi dettagliata del rischio<br />

stesso. Basse concentrazioni <strong>di</strong> miscele <strong>di</strong> solventi,<br />

infatti, possono danneggiare la retina e il nervo ottico<br />

(2) e possono ridurre la sensibilità al contrasto (3). Recentemente,<br />

inoltre, sono stati intrapresi <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong><br />

sperimentali ed epidemiologici che hanno documentato<br />

un effetto ototossico <strong>di</strong> alcuni agenti chimici e <strong>di</strong> loro miscele,<br />

tra cui lo xilene, il toluene, lo stirene, il n-esano e<br />

il tricloroetilene (4). È stato ipotizzato, per esempio, che<br />

i solventi organici possono danneggiare le cellule senso-<br />

riali e il nervo periferico terminale della coclea (5). In<br />

questo lavoro vengono presentati alcuni risultati relativi<br />

alla misura dell’esposizione a solventi organici volatili<br />

nel settore del restauro <strong>di</strong> manufatti in bronzo.<br />

MATERIALI E METODI<br />

La misura dell’esposizione a solventi organici volatili è<br />

stata condotta all’interno <strong>di</strong> un laboratorio <strong>di</strong> restauro durante<br />

alcune lavorazioni tipiche. In totale sono stati monitorati<br />

tre<strong>di</strong>ci restauratori impegnati nell’applicazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />

sostanze su piccoli oggetti in bronzo: l‘analisi preliminare<br />

delle lavorazioni ha permesso <strong>di</strong> recensire e classificare<br />

i prodotti utilizzati dai singoli operatori. La misura<br />

dell’esposizione è stata realizzata me<strong>di</strong>ante campionamenti<br />

personali con <strong>di</strong>ffusori passivi (Ra<strong>di</strong>ello, Fondazione<br />

Salvatore Maugeri). Il desorbimento chimico (solfuro <strong>di</strong><br />

carbonio) dei composti organici adsorbiti sui substrati <strong>di</strong><br />

campionamento, seguito dall’analisi dell’estratto me<strong>di</strong>ante<br />

gascromatografia con rivelatore spettrometria <strong>di</strong> massa, ha<br />

permesso <strong>di</strong> identificare e quantificare do<strong>di</strong>ci composti organici<br />

volatili aero<strong>di</strong>spersi (metodo dello standard interno).<br />

Campionamenti d’area interni ed esterni all’ambiente <strong>di</strong> lavoro<br />

sono stati eseguiti al fine <strong>di</strong> verificare la eventuale<br />

presenza <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> inquinamento esterno.<br />

RISULTATI<br />

I prodotti utilizzati da ciascun operatore durante la<br />

campagna <strong>di</strong> misura, singolarmente o in miscela, sono riportati<br />

nella Tabella I: i simboli <strong>di</strong> pericolo sono stati dedotti<br />

dall’etichetta del prodotto mentre la classificazione<br />

dalle schede <strong>di</strong> sicurezza. I risultati del monitoraggio sono<br />

riassunti nella Tabella II. Essa illustra la composizione<br />

qualitativa e quantitativa dell’esposizione personale<br />

<strong>di</strong> ciascun restauratore. Nella stessa Tabella sono riportati<br />

i risultati dei campionamenti d’area esterni ed interni<br />

insieme ai limiti <strong>di</strong> rilevabilità del metodo per ciascuna<br />

sostanza quantificata. Per i campionamenti personali,<br />

inoltre, sono riportati i valori me<strong>di</strong> e la deviazione standard<br />

relativa per ciascuna sostanza.<br />

Tabella I. Elenco dei prodotti chimici utilizzati (tal quali o in miscela) durante il monitoraggio personale<br />

dei lavoratori impegnati in alcune operazioni <strong>di</strong> intervento tipiche per i manufatti in bronzo<br />

Prodotto Simboli pericolo Classificazione Operatore<br />

Trementina Xn, F Composti pericolosi. Operatori 9 e 10<br />

Nafta <strong>di</strong> petrolio (85-90%);<br />

1,2-Dicloropropano (25-50%))<br />

Solvente nitro Xn, F Composti pericolosi. Operatori 9 e 10<br />

Toluene (25-50%); Alcool butilico (2.5-10%);<br />

Metil etil chetone (M.E.K.) (2.5-10%))<br />

Incralac Xn, F Composti pericolosi. Operatori 9 e 10<br />

Toluene (25%); Xilene (57%); M.E.K. (2%))<br />

Paraloid B72 Non pericoloso, Operatori 9 e 10<br />

contiene Toluene (1% max<br />

Resina epossi<strong>di</strong>ca Xi Componenti pericolosi. Prodotti <strong>di</strong> reazione: Operatori 1, 3, 4, 7, 8, 10, 12<br />

bicomponente Bisfenolo-A-epicloridrina;<br />

Resina epossi<strong>di</strong>ca (70-82%);<br />

Bisfenolo-resina epossi<strong>di</strong>ca (4-10%))<br />

Alcool etilico F Pericoloso Operatori 1, 2, 3, 4, 7, 8, 11, 13

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