28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...
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G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 227<br />
www.gimle.fsm.it<br />
ABSTRACT. Accidental aspiration of fuel in fire eaters can cause<br />
an acute chemical pneumonitis known as “fire-eater’s pneumonia”.<br />
We report a case in a 29 year-old fire-eater. Six hours after<br />
aspiration of kerosene, he developed fever up to 39,5°C, dyspnea,<br />
cough and chest pain. Chest ra<strong>di</strong>ograph showed infiltrates in the<br />
middle and lower parts of the lungs and left pleural effusion. He<br />
was treated with an antibiotic and antipiretic therapy and then with<br />
corticosteroids. The acute stage lasted four weeks and the patient<br />
recovered without sequelae within 3 months. Hazard related to main<br />
fuels used for fire eating is <strong>di</strong>scussed.<br />
Key words: fire-eater’s pneumonia, kerosene.<br />
INTRODUZIONE<br />
L’aspirazione accidentale <strong>di</strong> derivati del petrolio, da<br />
parte <strong>di</strong> artisti che si esibiscono nel numero <strong>di</strong> “mangiafuoco”,<br />
può determinare l’insorgenza <strong>di</strong> una polmonite<br />
acuta nota come “fire eater’s pneumonia”(1-4). Presentiamo<br />
<strong>di</strong> seguito un caso giunto alla nostra osservazione.<br />
CASO CLINICO<br />
Un artista <strong>di</strong> strada italiano <strong>di</strong> 29 anni ha aspirato accidentalmente<br />
del cherosene (10 ml) durante un’esibizione<br />
come “mangiafuoco” tenutasi in Grecia.<br />
Dopo circa 6 ore ha accusato febbre associata a <strong>di</strong>spnea,<br />
tosse e dolori toracici; il giorno seguente si è reso<br />
necessario ricovero presso un centro pneumologico<br />
locale. L’esame obiettivo ha evidenziato tachicar<strong>di</strong>a e<br />
tachipnea con temperatura corporea <strong>di</strong> 39,5 °C. La ra<strong>di</strong>ografia<br />
e l’esame TC del torace hanno attestato la ricorrenza<br />
<strong>di</strong> un processo broncopneumonico con infiltrazione<br />
del lobo me<strong>di</strong>o e inferiore <strong>di</strong> destra e del lobo inferiore<br />
<strong>di</strong> sinistra con consensuale versamento pleurico.<br />
Gli esami <strong>di</strong> laboratorio hanno evidenziato leucocitosi<br />
neutrofila con innalzamento della VES, mentre sono risultati<br />
nella norma gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> funzionalità epatica<br />
e renale, gli elettroliti serici e l’emogasanalisi arteriosa.<br />
Il paziente è stato trattato con terapia antibiotica, antipiretica<br />
e con drenaggio pleurico. Dopo un graduale miglioramento<br />
del quadro clinico, è stato <strong>di</strong>messo a <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> circa un mese.<br />
Rientrato in Italia, si è reso necessario ulteriore ricovero<br />
presso la Clinica Me<strong>di</strong>ca “A. Murri” dell’Università<br />
degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari. Al momento del ricovero ha presentato<br />
tosse secca, dolori toracici e temperatura corporea <strong>di</strong><br />
37,7 °C. La ra<strong>di</strong>ografia del torace ha rilevato un generale<br />
miglioramento del quadro precedentemente evidenziato,<br />
con persistenza <strong>di</strong> un opacamento al lobo polmonare<br />
me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> destra. Sottoposto a terapia antibiotica (levofloxacina)<br />
e cortisonica (prednisolone) ha presentato un<br />
graduale miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni generali fino ad<br />
una completa risoluzione del quadro anatomo-funzionale,<br />
raggiunta a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa due mesi dal ricovero.<br />
L’accertamento presso la Clinica “A. Murri”, ove i<br />
sanitari hanno richiesto consulenza specialistica <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />
del Lavoro, ha consentito <strong>di</strong> evidenziare le caratteristiche<br />
e le modalità <strong>di</strong> utilizzo del combustibile.<br />
DISCUSSIONE<br />
Per eseguire il numero <strong>di</strong> sputafuoco gli artisti espellono<br />
una boccata <strong>di</strong> combustibile su <strong>di</strong> un bastoncino ardente,<br />
allo scopo <strong>di</strong> creare una grande fiammata che sembri<br />
uscire dalla loro bocca.<br />
Può accadere che del combustibile residuo rimanga<br />
nel cavo orale e che, a seguito della profonda inspirazione<br />
che segue l’essufflazione, venga aspirato. Molto più<br />
raramente il combustibile viene aspirato infiammato, provocando<br />
ustioni del cavo orale e delle prime vie aeree.<br />
Il rischio <strong>di</strong> aspirazione e il grado <strong>di</strong> tossicità per il<br />
parenchima polmonare <strong>di</strong>pendono dalla tensione superficiale<br />
e dalla viscosità della miscela <strong>di</strong> idrocarburi impiegata.<br />
Infatti bassa viscosità e tensione superficiale sono<br />
caratteristiche che favoriscono l’aspirazione della miscela<br />
idrocarburica e la sua rapida <strong>di</strong>ffusione su <strong>di</strong> un’ampia<br />
superficie polmonare. Ne consegue una <strong>di</strong>struzione del<br />
surfattante alveolare e conseguente danno degli alveoli e<br />
dei capillari polmonari, con possibile insorgenza <strong>di</strong> edema<br />
polmonare (5, 6).<br />
I mangiafuoco impiegano, in funzione delle necessità<br />
dello spettacolo, vari tipi <strong>di</strong> combustibili che presentano<br />
<strong>di</strong>verse caratteristiche chimico-fisiche e gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> tossicità.<br />
Risultano particolarmente utilizzati il cherosene, l’alcool<br />
etilico (anche in miscela), la nafta e combustibili soli<strong>di</strong><br />
quali la polvere <strong>di</strong> spore <strong>di</strong> Lycopo<strong>di</strong>um clavatum.<br />
Nel caso da noi osservato il paziente ha utilizzato un<br />
prodotto, appositamente preparato per questo tipo <strong>di</strong><br />
spettacoli, costituito da cherosene commerciale “puro”.<br />
Il cherosene è una miscela <strong>di</strong> idrocarburi C 9 -C 16 che deriva<br />
dalla <strong>di</strong>stillazione del petrolio (7).<br />
Per gli spettacoli al chiuso molti artisti preferiscono<br />
invece utilizzare la nafta, che ha il vantaggio <strong>di</strong> produrre<br />
meno fumo e cattivo odore del cherosene. La nafta, al pari<br />
del cherosene, presenta bassa viscosità e tensione superficiale.<br />
L’alcool etilico, usato esclusivamente negli spettacoli<br />
serali per via della scarsa luminosità della fiamma generata,<br />
si presenta come il combustibile più sicuro per quanto<br />
riguarda il rischio <strong>di</strong> aspirazione ma, a causa della sua<br />
elevata infiammabilità e volatilità, presenta un elevato rischio<br />
<strong>di</strong> ustioni a carico delle labbra e del cavo orale.<br />
Miscele <strong>di</strong> etanolo e cherosene, da taluni utilizzate,<br />
non sembrano presentare un minore rischio <strong>di</strong> aspirazione<br />
(8, 9).<br />
Per quanto riguarda il rischio legato all’utilizzo <strong>di</strong><br />
spore <strong>di</strong> Lycopo<strong>di</strong>um clavatum, sono stati descritti in letteratura<br />
numerosi casi <strong>di</strong> sensibilizzazione in lavoratori<br />
dell’industria della gomma.<br />
CONCLUSIONI<br />
Il caso da noi osservato presentava polmonite acuta<br />
da aspirazione <strong>di</strong> idrocarburi con manifestazioni cliniche<br />
classiche e risoluzione del quadro anatomo-funzionale a<br />
<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa tre mesi dall’inizio del trattamento terapeutico.<br />
L’andamento clinico da noi osservato è in accordo<br />
con quanto riportato da altri Autori (3, 4), anche se<br />
sono stati descritti casi che hanno richiesto l’occorrenza<br />
<strong>di</strong> più importanti presi<strong>di</strong> terapeutici (3, 10). Alla luce della<br />
frequenza <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> infortuni nei mangiafuoco,<br />
probabilmente sottostimata, sarebbe opportuna una specifica<br />
informazione sui rischi derivanti da tale attività<br />
nonché una maggiore osservanza <strong>di</strong> norme comportamentali<br />
tese a scongiurare il più possibile l’eventuale<br />
infortunio sul lavoro.