28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...

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190 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 www.gimle.fsm.it “imballaggio telai e coprifili” che sono rappresentate in tabella II: in entrambe le postazioni la valutazione ottenuta con il metodo UNI EN 1005-2 indica la presenza di rischio per il sovraccarico del rachide e la necessità di un’adeguata riprogettazione, mentre quella fornita dal metodo Gruppo di Lavoro NIOSH individua situazioni ancora al limite, pur consigliando la formazione e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Tabella II. Confronto dei risultati delle valutazioni del sovraccarico del rachide ottenute con due differenti metodi di analisi CONCLUSIONI I dati dello studio indicano che i metodi più frequentemente utilizzati per la valutazione del rischio di WRM- SDs forniscono risultati non sempre analoghi: talvolta si possono infatti ottenere analisi sovrapponibili per quanto riguarda l’indice sintetico, ma non per quanto riguarda l’ordine dei singoli fattori di rischio, mentre in altri casi ancora le valutazioni risultano completamente discordanti. In particolare per quanto riguarda la valutazione degli arti superiori ciò è legato a differenze nel numero di fattori di rischio presi in esame e nel peso loro attribuito: alcuni metodi non tengono infatti conto di tutti gli elementi previsti nel documento di consenso della International Ergonomic Association (IEA 1999), approvato dall’ICOH. Analizzando invece le singole componenti degli indici è possibile evidenziare eventuali specifici fattori di criticità della postazione, utili per interventi migliorativi mirati dal punto di vista tecnico e/od organizzativo. Al fine di fornire una sorveglianza sanitaria più corretta ed efficace, e per adeguati interventi di informazione e formazione, il Medico competente dovrebbe pertanto conoscere le peculiarità dei singoli metodi per la valutazione del rischio di WRMSDs ed i loro limiti, ed essere in grado di proporre, laddove necessario, le opportune integrazioni. I nostri risultati si propongono di fornire un contributo in questo senso. BIBLIOGRAFIA 1) Servizi di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro, AUSL di Modena. CD ROM “La valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori”, versione aprile 2004 (per informazioni: d.marverti@ausl.mo.it) CS-14 APPLICAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ LAVORATIVA DI SOGGETTI AFFETTI DA UE-WMSDS IN UN CENTRO OSPEDALIERO DI SECONDO LIVELLO: PRIMI RISULTATI F. Perrelli, A. Baracco, M. Coggiola, D. Crusiglia Cabodi, C. Romano Dip. T.O. e Medicina del Lavoro - Università di Torino RIASSUNTO. Viene esaminato un campione di 99 soggetti portatori di quadri clinici riconducibili alla categoria degli UEWMSDs, che sono stati esaminati presso l’Ambulatorio della Clinica del Lavoro di Torino perché ne venisse valutata l’idoneità lavorativa. Viene descritto un protocollo di valutazione standardizzato dei singoli casi e di esame critico delle informazioni ergonomiche fornite dalle aziende invianti attraverso il quale è possibile definire un profilo di idoneità dettagliato e identificare le misure preventive necessarie per il corretto reinserimento dei lavoratori esaminati. Parole chiave: Idoneità, WMSDs, analisi ergonomica, analisi del rischio. ABSTRACT. It’s presented a cluster of 99 workers affected by UEWMSDs examinated in the Occupational Medicine Department - University of Turin. The object of the evaluation is the critical exam of ergonomic informations, the evalution of the fitness to work and the customed return to work. Key words: fitness to work, ergonomic analysis, risk assessment. INTRODUZIONE Viene presentato un campione di 99 casi sugli oltre 800 lavoratori esaminati presso la Clinica del Lavoro di Torino tra il 1999 ed il 2005, affetti da patologie inquadrabili nella categoria dei work-related musculo-skeletal disorders degli arti superiori (UEWMSDs). Di questi, 82 sono stati inviati dal datore di lavoro per verifica dell’idoneità alla mansione e 17 in consulenza dal medico competente. MATERIALI E METODI La richiesta di visita comprende una descrizione della mansione svolta dal lavoratore e delle eventuali mansioni alternative disponibili in azienda integrata da una valutazione ergonomica eseguita con uno dei metodi abitualmente usati (1): in particolare, nel campione in esame, Checklist OCRA, OCRA Index (usati prevalentemente) (3), OSHA, RULA e Checklist di Torino (4). Per confrontare gli indici proposti da ciascun metodo e garantire una omogeneità del processo di valutazione dell’idoneità lavorativa nei singoli casi, viene abitualmente utilizzata nel nostro ambulatorio una griglia di aggregazione degli indici (Tab. I), costruita su base empirica e dimostratasi finora soddisfacente. RISULTATI Nello studio sono inclusi casi di sindrome del tunnel carpale (40), sindrome della cuffia dei rotatori (26), epicondilite (21), tendinite di flessori ed estensori delle dita delle mani (7), III dito a scatto (1), sindrome di De Quervain (2) e sindrome di Guyon (1).
G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 191 www.gimle.fsm.it Nella valutazione dei soggetti in cui viene sospettata (quadro clinico suggestivo e normalità strumentale) o accertata una patologia UE-WMSDs sono determinanti i fattori di rischio occupazionali peculiari della mansione per la quale è richiesta l’idoneità, ai fini dell’espressione del giudizio di idoneità lavorativa e dell’assolvimento degli obblighi medico-legali insististenti sul medico del lavoro. In generale, mentre viene esclusa la possibilità di reinserimento del soggetto meiopragico in postazioni riconducibili a condizioni rischio di sovraccarico biomeccanico degli arti superiori corrispondenti alla classe C “rosso” (Tab. I), diverso approccio valutativo richiedono le attività considerate nelle classi A “verde” o B “giallo”. La maggior difficoltà razionale risiede nel trasferire alla tutela di soggetti portatori di meiopragia dell’organo bersaglio concetti valutativi progettati per proteggere la salute dei soggetti sani, anche considerando che i metodi ad indice sintetico considerano il carico biomeccanico complessivamente insistente sugli arti superiori dei lavoratori, piuttosto che sui singoli segmenti articolari. In altri termini, anche nei casi in cui la valutazione del rischio abbia rilevato una classe “verde”, non è automatico riconoscere l’idoneità del soggetto meiopragico, dovendosi considerare gli specifici aspetti ergonomici coinvolgenti il segmento articolare colpito dalla patologia che ha motivato la richiesta di visita. A questo proposito si ricorda che gli Autori del metodo OCRA hanno recentemente proposto un’ulteriore suddivisione dell’area verde in due sub-aree - quella del rischio “assente” (o “area ottimale”) e quella del rischio “accettabile” - che può aiutare il medico del lavoro ad esprimere il giudizio di idoneità, giacché è da ritenersi che attività classificate nella “area ottimale” siano sicuramente confacenti anche per soggetti meiopragici. Diverso è il caso delle attività in cui il rischio sia basso ma non assente (classe B). Il contesto ambulatoriale pubblico (estraneo alle aziende) in cui è stato esaminato il campione qui presentato non ha titolo per procedere direttamente a interventi sul posto di lavoro. Pertanto, è prassi definire un profilo di idoneità nel quale siano descritte con precisione le caratteristiche ergonomiche che devono essere escluse nella identificazione di un posto di lavoro adatto al lavoratore in esame. A queste, qualora effettivamente applicabili nel contesto lavorativo specifico, il datore di lavoro si potrà riferire nella predisposizione degli interventi correttivi necessari per ricondurre il rischio specifico ad un livel- Tabella I. Fasce di rischio secondo i principali metodi di valutazione del sovraccarico biomeccanico degli arti superiori suddivise per classe (A, B, C) lo accettabile per il soggetto meiopragico o per identificare una mansione alternativa. La prescrizione di misure organizzative viene frequentemente adottata in quanto più facilmente attuabile in diversi contesti operativi nei quali, come detto, non è possibile proporre interventi di modifica strutturale. In particolare, vengono prevalentemente utilizzate la prescrizione della job-rotation (con rotazione su postazioni riconducibili a classi di rischio A o B, queste ultime per tempi non superiori all’ora di adibizione continuativa) e la prescrizione di una diversa o maggiore distribuzione delle pause di recupero funzionale, misura indicata in letteratura come idonea a ridurre il rischio di sovraccarico biomeccanico. In molti casi viene prescritto un follow-up del lavoratore, che si richiede venga nuovamente inviato in ambulatorio per controlli programmati a 3, 6 o 12 mesi. In generale, non si esegue un follow-up superiore a 3 controlli, considerando un tale protocollo sanitario sufficiente per stabilizzare il profilo di idoneità, rinviando poi il lavoratore al medico competente nell’ambito della sorveglianza sanitaria ordinaria (2). Per quanto riguarda le mansioni per cui è richiesta l’idoneità, si possono profilare due condizioni: una prima, verificatasi in 58 casi, nella quale il datore di lavoro indica un’unica mansione (che può essere quella già svolta dal lavoratore o una a cui si intenderebbe assegnarlo); una seconda (41 casi), nella quale vengono sottoposte a valutazione diverse mansioni o più postazioni costituenti una mansione complessa. Per quanto riguarda i casi in cui il datore di lavoro ha indicato una sola mansione, per 31 soggetti la mansione è stata valutata confacente (Tab. II). Questi giudizi si ri- Tabella II. Giudizi di idoneità di soggetti affetti da differenti patologie dell’arto superiore per lavorazioni a mansione unica o mansione complessa
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