28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...

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220 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 www.gimle.fsm.it ziato una sensibilità delle IgA salivari verso mutazioni dello stato psicologico del soggetto, evidenziando relazioni tra queste e esposizione cronica a stress psicologico. Tali studi hanno evidenziato soprattutto una riduzione delle s-IgA nella esposizione a stress (per una rewiew si veda Evans et al. (6)) anche se, più recentemente, è stato mostrato che, paradossalmente la risposta acuta ad un cambiamento psicologico, può essere un innalzamento delle s-IgA, seppur transitorio(7). In campo occupazionale, sono stati condotti pochi studi, riportando correlazioni negative tra IgA e stress (8, 9, 10). Lo studio si propone di valutare e confrontare la percezione di situazioni di stress nel settore infermieristico in un Pronto Soccorso ed in un reparto di Medicina generale, e studiarne le relazioni sulla secrezione delle IgA salivari. METODI Hanno aderito allo studio 57 su 93 infermiere operanti nel Pronto Soccorso (PS) e nei reparti medici (ME) degli OO.CC. di Sassari (Italy). Tra queste, la maggior parte (78,8%) avevano età compresa tra 20 e 40 anni. Le infermiere PS presentavano un’età media leggermente inferiore (26.3 anni) rispetto alle infermiere ME (31.1 anni) (p = 0.002), come anche l’esperienza professionale (5.1 anni vs 8,2 anni) (p = 0.001). L’anzianità lavorativa e l’età è stata introdotta come covariata per controllarne possibili effetti. A tutti i soggetti è stato somministrato il NIOSH Job Stress Questionnaire (versione Italiana) ed è stato raccolto al termine del turno lavorativo (ore 13) un campione di saliva per determinare (ELISA) le s-IgA. Nel presente studio vengono analizzati i risultati relativi ad alcune scale. Il confronto dei dati è stato eseguito con test T per campioni indipendenti, mentre GLM è stato utilizzato nell’analisi multivariata per controllare possibili effetti dell’età ed anzianità lavorativa sulla percezione di stress. RISULTATI I punteggi delle scale carico di lavoro e conflitti con i colleghi sono significativamente più alti nelle infermiere PS che ME, anche dopo l’analisi multivariata (vedi tabella I), mentre nessuna differenza emerge per le altre scale. La concentrazione e la secrezione delle s-IgA sono significativamente più basse nelle infermiere PS che ME, anche dopo l’analisi multivariata. La concentrazione delle s-IgA (dopo trasformazione log) presenta una correlazione inversa significativa con le sole scale carico di lavoro e conflitti con i colleghi (rispettivamente r -0.27 e - 0.33, ambedue p < 0.01). DISCUSSIONE Nel nostro studio le infermiere operanti nel settore dell’emergenza hanno mostrato livelli di carico lavorativo e di conflittualità maggiori, e valori di s-IgA significativamente inferiori rispetto alle infermiere operanti negli altri settori medici. Inoltre la secrezione delle IgA è risultata negativamente correlate con le stesse scale. Tali risultati sono il linea con le attese dello studio, e trovano conferma in altri studi condotti (11, 12, 13). È certo che almeno in parte, i livelli di carico lavorativo diversamente percepiti, debbano essere messi in relazione alla organizzazione del lavoro, ed ai processi che vi si svolgono. La riduzione delle s-IgA rilevata deve essere interpretata con prudenza; questo marker di stress, ancora poco studiato, è generalmente associato a condizioni stressanti acute, o comunque recenti nel vissuto del soggetto (ad es. la giornata lavorativa), e meno a condizioni di stress cronico, attese nell’ambito delle infermiere del settore dell’emergenza. La riduzione delle s-IgA significativamente differente nelle infermiere del PS potrebbe essere un indicatore di disagio elettivamente vissuto in questo ambito rispetto agli altri settori indagati. Lo studio, pur con le limitazioni imposte dal suo disegno trasversale (che impedisce di indagare relazioni causali tra stress ed IgA) conferma l∏interesse verso le IgA salivari come marker di stress in ambito occupazionale. BIBLIOGRAFIA 1) Boey KW. Differential relationships of work stress to mental ill health and job dissatisfaction among nursing professionals. Chinese J Psychol 1991; 33: 77-86. 2) Wheeler HH. A review of nurse occupational stress research. Br J Nurs 1997; 6: 642-5. 3) Walters V, Hains T. Workload and stress in nursing. Can J Nurs Res 1989; 21: 49-57. Tabella I. Media, minimo-massimo (min-max) e intervello di confidenza (95% CI) delle differenze di gruppo (PS - ME) dei punteggi delle scale del NIOSH somministrate e delle s-IgA. Confronto eseguito con test T per campioni indipendenti e GLM (Adj **) Infermiere (PS) (n=17) Infermiere (ME) (n=40) Media Min-max Media Min-max PS-ME 95% CI p* Adj p** Scale NIOSH JSQ Carico lavorativo 3.72 2.35-4.45 3.12 2.20-4.80 0.39 - 0.92 0.031 0.039 Conflitti con i colleghi 3.18 2.40-4.40 2,66 1.80-3.40 0.45 - 1.00 0.021 0.028 Autostima 3.42 3.00-3.38 3.58 2.80-3.80 -0.48 - 0.24 0.50 0.48 Conflitti di ruolo 2.66 1.86-3.15 2.85 2.29-3.29 -0.76 - 0.55 0.798 0.780 s-IgA Concentrazione (µg/ml) 123.3 50.1-381.5 221.49 54.28-49 5.90 -95.66 -23.61 0.002 0.002 Secrezione (µg/min) 49.1 5.38-247.67 68.2 29.84-220.13 -28.75 -0.71 0.001 0.038
G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2 221 www.gimle.fsm.it 4) Triolo PK. Occupational health hazards of hospital staff nurses. Part I: overview and psychological stressors. AAOHN J 1989; 37: 232-7. 5) Boey KW, Chan KB, Ko YC, et al. Work stress and psychological well being among the nursing profession in Singapore. Singapore Med J 1997; 38: 256-60. 6) Evans P, Clow A, Huckebridge FH, Doyle. A secretory immunoglobulin A as a convenient biomarker in heath survey work. In: Rodrigues M. (Ed), Health psychology and quality of life research. Health psychology Dept, University of Alicante, Spain, 1995. 7) Evans P, Clow A, Huckebridge FH. Stress and the immune system: current issues and direction in research. The Psychologist 1993; 10: 303-307. 8) Brennan FX, Charnetski CJ. Stress and immune system function in a newspaper’s newsroom. Psychol Rep. 2000; 87: 218-22. 9) Ng V, Koh D, Chan G, Ong HY, Chia SE, Ong CN. Are salivary immunoglobulin A and lysozyme biomarkers of stress among nurses? J Occup Environ Med 1999; 41: 920-7. 10) Zeier H, Brauchli P, Joller-Jemelka HI. Effects of work demands on immunoglobulin A and cortisol in air traffic controllers. Biological-Psychology 1996; 42: 413-423. 11) Ng V, Koh D, Chan G, et al. Are salivary IgA and lysozyme biomarkers of stress among nurses? J Occup Environ Med 1999; 41: 920-7. 12) Henningsen GM, Hurrell JJ Jr, Baker F, et al. Measurement of salivary immunoglobulin A as an immunological biomarker of job stress. Scand J Work Environ Health 1992; 18 (suppl 2): 133-6. 13) Dunn AJ. Psychoneuroimmunology, stress, and infection. In: Psychoneuroimmunology, stress, and infection. New York: CRC Press, 1996: 25-46. Richiesta estratti: Prof. Francesco Mocci, Istituto di Medicina Legale e di Medicina del Lavoro, Università di Sassari, Via Matteotti 58, 07100 Sassari, Italy (telefax +3979228296 E-mail: mocci@uniss.it) CS-31 LA PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI NEL LAVORO A TURNI R. Morreale, G. Ghiglioni, B. Bregoli, M. Corli IFM FERRARA S.c.ar.l. - “Integrated Facility Management” RIASSUNTO. Il nostro studio ha riguardato un campione di 50 lavoratori turnisti sottoposti, dopo adeguati controlli sanitari di base, a un programma di regolare attività fisica e di alimentazione equilibrata con l’obiettivo di promuovere stili di vita salutari, orientati alla prevenzione delle malattie cardiocircolatorie, da alterazioni del metabolismo lipo-glucidico, da stress, da abuso di alcool e fumo. Parole chiave: lavoro a turni, stili di vita ABSTRACT. A group of 50 shift workers were subjected to a programme of physical activity and balanced diet. The aim of this study was to promote a healthy lifestyle thus helping to prevent cardiovascular diseases, stress and to reduce alcohol and smoking habits. Key words: shift work, healthy lifestyle. INTRODUZIONE L’obiettivo del nostro studio è la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie, da alterazioni del metabolismo lipo-glucidico, da stress, da abuso di alcool e fumo nella popolazione lavorativa in turno, attraverso l’acquisizione di uno stile di vita orientato al benessere psico-fisico, l’educazione ad una regolare attività fisica, ad un’a- limentazione equilibrata ed a un approccio mentale positivo. Lo studio, svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, nell’ambito del progetto MaSTem (master in Ambiente e Risorse rinnovabili), nella sua fase preliminare, è stato presentato al Management aziendale, ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali. MATERIALI E METODI Per la nostra indagine sono stati reclutati, su base volontaria, 50 soggetti di cui il 90% uomini e il10% donne. I criteri di inclusione prevedevano i seguenti punti: lavoro in turno, età compresa tra 30 e 50 anni, BMI > 25, riscontro di alterazioni del metabolismo lipoglucidico ed epatico, ipertensione arteriosa (1). Il campione di lavoratori è stato sottoposto ad anamnesi lavorativa (numero di infortuni), anamnesi fisiologica (tipo di alimentazione, attività sportiva, abitudine al fumo, consumo di alcool e caffè) e valutazione antropometrica (peso, altezza, circonferenza vita e BMI). Il campione di lavoratori è stato inoltre sottoposto a: – un test sullo stress, tramite l’utilizzo di un questionario definito in accordo a standard internazionali – esami chimico-clinici (assetto lipo-glucidico) – ECG da sforzo (test di funzionalità cardiocircolatoria e metabolica). A valle dei controlli sanitari di base, in collaborazione con lo specialista Medico dello sport, è stato definito per ciascun soggetto un programma personalizzato di: • attività fisica (camminata veloce della durata di 40 minuti per 3 volte la settimana) • controllo dell’alimentazione (proposta di schemi dietetici a moderato contenuto di lipidi e glucidi). A distanza di 1 e 2 mesi dall’avvio dei programmi personalizzati, i lavoratori sono stati sottoposti a WALKING TEST, una prova di marcia di 2 Km, praticata alla maggiore velocità che il soggetto sia in grado di mantenere costante, senza avvertire disagio fisico. Tale test, attraverso l’elaborazione di parametri quali altezza, peso, età, sesso, tempo impiegato ad eseguire il percorso e frequenza cardiaca a fine test è utilizzato per la valutazione di: Indice di fitness cardiocircolatorio (IFCC) Consumo massimo di ossigeno (VO 2 max) RISULTATI La compilazione volontaria del questionario sullo stress è stata effettuata dall’88% dei soggetti appartenenti al campione. Le risposte relative al test non hanno fatto apprezzare quote significative di ansia. L’intero programma della campagna di prevenzione è stato completato dal 72% dei lavoratori aderenti all’iniziativa. L’esecuzione del WALKING TEST ha consentito di raccogliere dati per la valutazione in ogni singolo soggetto di: • Indice di fitness che fornisce una indicazione sulla forma fisica cardiocircolatoria (IFCC) • Consumo massimo di ossigeno (VO 2 max) che rappresenta la massima quantità di ossigeno che un soggetto può utilizzare nel corso di un esercizio fisico
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