28° Congresso Internazionale ICOH - Giornale Italiano di Medicina ...
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208 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:2<br />
www.gimle.fsm.it<br />
can partly explain the higher prevalence of M detected in the workers<br />
on study with respect to the one described elsewhere on VDT workers<br />
and general population. The progression of the M seems not to be<br />
related to the professional and personal variables analyzed, but to<br />
depend on the natural evolution of M. Further stu<strong>di</strong>es are needed to<br />
confirm these preliminary data in larger groups of VDT workers.<br />
Key words: visual <strong>di</strong>splay terminals, workers, myopia.<br />
INTRODUZIONE<br />
Dagli anni ’70 si è verificata una <strong>di</strong>ffusione planetaria<br />
dell’uso professionale <strong>di</strong> sistemi elettronici dotati <strong>di</strong> videoterminale<br />
(VDT) a partire dal settore terziario fino, negli ultimi<br />
10-15 anni, a quello industriale, artigianale, commerciale<br />
e delle libere professioni. Anche in Italia il numero dei lavoratori<br />
addetti al VDT (1) è oggi tanto elevato da essere <strong>di</strong>fficilmente<br />
quantificabile. Secondo il Rapporto Assinform, i<br />
personal computer funzionanti in Italia sono passati da 5,3 a<br />
15 milioni dal 1996 al 2003 (www.aitech-assinform.it).<br />
L’impegno visivo dei lavoratori addetti al VDT è ritenuto un<br />
rischio professionale emergente e come tale normato (1).<br />
Due stu<strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>nali, effettuati su 23.000 lavoratori seguiti<br />
per 4 anni (5) e su quasi 6000 lavoratori seguiti per 34-43<br />
mesi (2), non hanno evidenziato significative variazioni dello<br />
stato refrattivo e in particolare della miopia (M) correlate<br />
agli anni o alle ore giornaliere <strong>di</strong> lavoro al VDT.<br />
Considerando l’enorme numero <strong>di</strong> addetti al VDT abbiamo<br />
valutato prevalenza e andamento nel tempo della M<br />
in un gruppo <strong>di</strong> soggetti impiegati nel settore dei servizi.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Lo stu<strong>di</strong>o longitu<strong>di</strong>nale retrospettivo è stato condotto su<br />
230 addetti al VDT. Previo consenso informato dei lavoratori,<br />
sono state raccolte dai libretti sanitari e <strong>di</strong> rischio e dalle<br />
cartelle ergoftalmologiche le informazioni relative alla<br />
storia lavorativa, fisiologica, familiare e patologica. Criteri<br />
<strong>di</strong> ammissione: utilizzo lavorativo <strong>di</strong> VDT per almeno<br />
un’ora al dì, per 5 giorni alla settimana, per almeno 12 mesi<br />
precedenti alla prima visita me<strong>di</strong>ca ed ergoftalmologica<br />
<strong>di</strong>sponibile; una seconda visita, eseguita almeno 5 anni dopo<br />
per i lavoratori che avevano effettuato la prima visita a<br />
un’età ≤45 anni o almeno 3 anni dopo per quelli che l’avevano<br />
effettuata a un’età >45 anni. Criteri <strong>di</strong> esclusione: precedente<br />
esposizione ad altri rischi professionali rilevanti<br />
per l’apparato visivo; patologie sistemiche e farmaci che<br />
alterano la funzione oculare. Sono stati arruolati 209 addetti<br />
al VDT. Sono stati considerati emmetropi i soggetti<br />
che non necessitavano <strong>di</strong> correzione e miopi quelli che necessitavano<br />
<strong>di</strong> correzione sferica negativa >0,25 D. I lavoratori<br />
con altro tipo <strong>di</strong> correzione sono stati considerati insieme<br />
come altri deficit refrattivi. Per ciascun lavoratore<br />
sono stati calcolati due <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> esposizione: numero<br />
me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> uso giornaliero del VDT durante il follow<br />
up; anni complessivi <strong>di</strong> lavoro al VDT (6).<br />
RISULTATI<br />
I 209 addetti al<br />
VDT ammessi allo<br />
stu<strong>di</strong>o, 111 maschi e<br />
98 femmine, svolgevano<br />
mansioni <strong>di</strong> impiegatoamministrativo<br />
(75%) o tecnico<br />
(11%), addetto biblio-<br />
teca (4%), docente (10%). L’età me<strong>di</strong>a dei lavoratori all’inizio<br />
dello stu<strong>di</strong>o era 39,2 anni (DS: 8,7, min-max: 22-<br />
62). La scolarità me<strong>di</strong>a è 14 anni (DS: 2,2). La durata<br />
me<strong>di</strong>a del follow up è stata <strong>di</strong> 5,5 anni (DS: 1,3, minmax:<br />
3-9). Le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita sono rimaste invariate durante<br />
il follow up. In Tabella I sono riportati i dati relativi<br />
all’uso <strong>di</strong> VDT dei lavoratori in stu<strong>di</strong>o. Durante il follow<br />
up questi non hanno manifestato significative mo<strong>di</strong>fiche<br />
della frequenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete mellito, congiuntiviti,<br />
glaucoma, cataratta, uveiti e retinopatie.<br />
Essendo sovrapponibili nei due occhi, i dati sulla M riportati<br />
si riferiscono all’occhio destro (OD). La frequenza<br />
<strong>di</strong> M è risultata all’inizio dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 45,5% e alla fine<br />
<strong>di</strong> 49,8%. Un eccesso <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> M, sia all’inizio (OR<br />
3,66; IC95% 1,96-6,82) che alla fine (OR 3,63; 95%IC<br />
1,93-6,84) dello stu<strong>di</strong>o, è presente nei lavoratori con scolarità<br />
>13 anni (me<strong>di</strong>ana della popolazione in stu<strong>di</strong>o) rispetto<br />
a quelli con scolarità inferiore. La prevalenza <strong>di</strong> M<br />
è inoltre più elevata nei lavoratori con età 5 ore; >19 anni) rispetto ai restanti lavoratori<br />
(test Mann Whitney: n.s.). Essa inoltre non <strong>di</strong>fferiva<br />
tra le classi <strong>di</strong> scolarità né <strong>di</strong> età a fine follow up.<br />
Alla fine dello stu<strong>di</strong>o è stata riscontrata un’incidenza<br />
<strong>di</strong> M <strong>di</strong> 3/32 (9,4%) soggetti emmetropi e 9/70 (12,8%)<br />
soggetti con altri deficit refrattivi all’inizio dello stu<strong>di</strong>o.<br />
DISCUSSIONE<br />
Nei lavoratori in stu<strong>di</strong>o è stata rilevata una prevalenza<br />
piuttosto elevata <strong>di</strong> M, associata con una più elevata scolarità.<br />
Quest’ultima può infatti determinare un aumento<br />
della frequenza <strong>di</strong> M per il prolungato impegno oculare<br />
per vicino richiesto già nelle età in cui si sta compiendo<br />
lo sviluppo morfofunzionale dell’apparato visivo (4). La<br />
stessa scolarità me<strong>di</strong>a dei lavoratori da noi esaminati potrebbe<br />
altresì contribuire a spiegare la più alta prevalenza<br />
<strong>di</strong> M riscontrata in questo follow up, rispetto a quella descritta<br />
su operatori del VDT (16,4%) (2) e su popolazione<br />
generale (26,6%) (3). La frequenza <strong>di</strong> M è risultata<br />
maggiore nel gruppo <strong>di</strong> età