Messaggi in Bottiglia n.9 - Ais Puglia
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<strong>Messaggi</strong>o da Alessandro LEO<br />
Libera Terra <strong>Puglia</strong><br />
Sui terreni confiscati alla crim<strong>in</strong>alità<br />
organizzata, si coltiva . . . la legalità<br />
Libera Terra <strong>Puglia</strong> è il nome dell’attività vitiv<strong>in</strong>icola<br />
della Cooperativa Sociale Terre di <strong>Puglia</strong> – Libera<br />
Terra che opera sui terreni confiscati alla crim<strong>in</strong>alità<br />
organizzata pugliese, con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali<br />
ispirandosi a pr<strong>in</strong>cipi di solidarietà, sostenibilità e<br />
legalità. Terre di <strong>Puglia</strong>, come le altre cooperative Libera Terra<br />
nel Mezzogiorno d’Italia, costituisce il risultato più concreto<br />
e visibile del percorso culturale promosso dall’associazione<br />
Libera, presieduta da don Luigi Ciotti, che nel 1996 raccolse<br />
oltre un milione di firme aff<strong>in</strong>ché lo Stato italiano prevedesse<br />
la restituzione ai cittad<strong>in</strong>i delle ricchezze accumulate illecitamente<br />
dalle associazioni mafiose.<br />
Dal 2006 il progetto Libera Terra <strong>in</strong> <strong>Puglia</strong> ha messo radici<br />
nelle terre sottratte alla Sacra Corona Unita nella prov<strong>in</strong>cia<br />
di Br<strong>in</strong>disi, partendo dalla città di Mesagne. Oltre a diversi<br />
ettari di sem<strong>in</strong>ativo ed oliveto, la cooperativa Terre di <strong>Puglia</strong><br />
oggi coltiva circa trenta ettari di vigneto negroamaro <strong>in</strong><br />
agro di Torchiarolo e San Pietro Vernotico, confiscati ad un<br />
cassiere dell’organizzazione mafiosa salent<strong>in</strong>a. Il recupero dei<br />
vigneti, dopo alcuni anni di abbandono, ha co<strong>in</strong>volto i soci<br />
viticoltori ed alcuni tecnici piemontesi guidati dall’agronomo<br />
ed enologo Federico Curtaz, dando s<strong>in</strong> da subito l’<strong>in</strong>dirizzo<br />
della coltivazione biologica. Oggi tutto è teso alla massima<br />
valorizzazione delle caratteristiche più tipiche del negroamaro:<br />
gli impianti, dai vecchi filari al tradizionale alberello, sono<br />
impostati f<strong>in</strong> dalla potatura per il raggiungimento di rese<br />
contenute, ben al di sotto dei limiti fissati dai discipl<strong>in</strong>ari.<br />
Le migliori uve sono selezionate preventivamente a luglio<br />
per dare il massimo al momento della vendemmia, quando<br />
vengono raccolte <strong>in</strong> cassette. La gamma dei v<strong>in</strong>i Libera Terra<br />
<strong>Puglia</strong> si compone di due l<strong>in</strong>ee di negroamaro biologico<br />
rosso e rosato salento Igt. La l<strong>in</strong>ea Hiso Telaray è dedicata<br />
ad un giovane albanese sbarcato <strong>in</strong> <strong>Puglia</strong> a lavorare durante<br />
la raccolta estiva del pomodoro ed ucciso dalla violenza<br />
dei caporali. Dalle grandi ambizioni le due selezioni<br />
monovarietali di negroamaro provenienti da un unico vitigno<br />
nell’area archeologica di Valesio, <strong>in</strong> agro di Torchiarolo: si<br />
tratta del Negroamaro Filari de Sant’Antonī Salento IGT<br />
e Negroamaro Rosato Alberelli de la Santa Salento IGT.<br />
V<strong>in</strong>i ottenuti con la passione degli agricoltori impegnati nel<br />
progetto, pieni di impegno ed attenzione alla qualità.<br />
www.liberaterrapuglia.it (onl<strong>in</strong>e a breve)