2. DIFFERENZE TRA LO SPAGNOLO E L'ITALIANO DAL ... - Theses
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58<br />
3.7.5 Alcune osservazioni sulle differenze riguardo ad alcuni tempi<br />
e modi verbali<br />
Futuro e condizionale 41<br />
In tutte e due le lingue questi tempi si formano dall’infinito (togliendo la e<br />
finale) a cui si aggiungono le desinenze corrispondenti. In italiano però nella prima<br />
coniugazione la A dell’infinito cambia in E:<br />
futuro: parlare → parlerò, parlerai, parlerà.. (it.) = hablar → hablaré, hablarás,<br />
hablará.. (sp.)<br />
condizionale: parlare → parlerei, parleresti, parlerebbe, parleremmo... (it.) = hablar →<br />
hablaría, hablarías, hablaría... (sp.)<br />
In italiano non esiste il futuro perifrastico come in spagnolo di tipo vas a<br />
aprender. In questi casi l’italiano usa il futuro:<br />
Verás que vas a aprender = Vedrai che imparerai.<br />
Voy a decidirlo yo = Deciderò io.<br />
Paragonando l’italiano con lo spagnolo, in italiano le forme composte si<br />
usano più spesso. Per esempio:<br />
per esprimere la probabilità nel passato:<br />
A che ora è tornato? Non lo so, sarebbe arrivato alle tre = ¿A qué hora ha<br />
vuelto? No lo sé, llegaría a las tres.<br />
per riferirsi a qualche azione che si potrebbe realizzare nel futuro ma per<br />
qualsiasi motivo è vista come irrealizzabile:<br />
Questo fine settimana sarei andata al mare, ma sono un po’ raffreddata<br />
(it.) = Este fin de semana iría al mar, pero estoy un poco resfriada (sp.).<br />
Nelle proposizioni coordinate suppositivo-concessive, quando per il parlante<br />
l’unità di tempo è già conclusa (in spagnolo si usa il condizionale semplice):<br />
Sarà stata una buona macchina, ma era troppo cara (it.) = Sería un buen<br />
coche, pero era demasiado caro (sp.).<br />
41 M. C. DÍAZ, Grammatica spagnola, Editori Larenza, Bari 2004, pp. 240-246, 324-331.<br />
M. C. DÍAZ, Curso de gramática italiana (Parte teórica), Ariel, Barcelona 1992, pp. 229-235, 309-316,