16.06.2013 Views

La strada del formaggio - Gustolocale

La strada del formaggio - Gustolocale

La strada del formaggio - Gustolocale

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Riflessioni sulla forma<br />

FORME TRASFORMATE<br />

Il più comune intervento di trasformazione consiste certamente nel tagliare o sminuzzare: le verdure, la carne, in genere gli alimenti di grandi<br />

dimensioni. Anche qui, alcune regole di base inducono a rispettare determinate modalità, al fine di salvaguardare l’integrità <strong>del</strong>l’alimento per il<br />

successivo consumo: ad esempio, è opportuno trinciare pollame e conigli agendo sulle articolazioni ossee. In ogni caso, affettando o tagliando<br />

un prodotto, soprattutto quando lo si prepara per un contorno o per una guarnizione, è preferibile conservare il più possibile la forma originaria:<br />

i funghi andranno sezionati longitudinalmente, i peperoni arrostiti saranno ridotti in falde; i broccoli e il cavolfiore saranno serviti a cimette. Mode<br />

abbastanza recenti ci hanno abituato, soprattutto nel campo <strong>del</strong>le crudità, a grattugiare i vegetali di consistenza più compatta, così nelle insalate<br />

vediamo spesso carote o zucchine a fiammifero. Si tratta di una tendenza a regolarizzare le forme per ridurre il più possibile l’intervento <strong>del</strong><br />

commensale sul cibo. E’ una questione di scelte, che andranno valutate di volta in volta. Tuttavia, è innegabile il piacere di riconoscere l’identità<br />

degli alimenti, anche se ciò comporta il piccolo sforzo di usare il coltello, peraltro sempre presente nell’apparecchiatura <strong>del</strong>la tavola. Nelle<br />

macedonie di frutta, poi, tagliare gli ingredienti in pezzi non troppo piccoli permette di distinguere i singoli sapori nell’armonia <strong>del</strong> tutto.<br />

FORME CREATE<br />

Alcuni cibi, poi, di consistenza fluida, possono essere plasmati e mo<strong>del</strong>lati a piacere: basta munirsi di contenitori e stampi che si trovano in<br />

commercio in un’ampia gamma di forme e dimensioni; al limite, sono sufficienti <strong>del</strong>le strisce di cartoncino da piegare secondo l’estro. <strong>La</strong> polenta,<br />

gli sformati e molti dolci al cucchiaio possono essere facilmente preparati entro piccoli recipienti monoporzione, da rovesciare poi sul piatto di<br />

presentazione. Altri contenitori, che risulteranno poi commestibili, possono essere costruiti mo<strong>del</strong>lando e cuocendo la pasta da pane, oppure<br />

sfoglie di <strong>formaggio</strong>, di patata o di croccante: si otterranno cestini, coppette e cornucopie adatte a servire carni in spezzatino o in umido, insalate<br />

di crudità o di legumi, composte di frutta. Le terrine e gli sformati con carni, pesce, formaggi e verdure possono essere preparate entro stampi<br />

di forme diverse: una volta tagliate a fette, riveleranno la composizione e il colore degli ingredienti e avranno, sul piatto, forme piacevoli e<br />

regolari, anche perfettamente geometriche.<br />

BISCOTTI CASERECCI CON CONFETTURA DI CACHI<br />

I biscotti, l’elemento principale <strong>del</strong>la<br />

preparazione, sono collocati al bordo <strong>del</strong> piatto,<br />

leggermente sormontati: in questo modo non<br />

riempiono la superficie <strong>del</strong> supporto e non<br />

bloccano, con una posizione dominante, l’intera<br />

struttura visiva. Viene così valorizzata la<br />

confettura di cachi, qui conformata a stella per<br />

mezzo di un semplice stampino, ma gradevole<br />

anche se disposta a macchia. Piccoli segni chiari<br />

e scuri spezzano le superfici troppo unite: le<br />

scaglie di mandorla e le uvette; queste ultime<br />

hanno anche la funzione di aprire la<br />

composizione verso l’esterno. <strong>La</strong> gamma<br />

cromatica è armonica, su tonalità calde; il<br />

colore grigio chiaro <strong>del</strong> piatto, col suo tono<br />

medio, valorizza tutti gli ingredienti addolcendo<br />

i contrasti di chiaro e scuro. Il piccolo fuoco<br />

visivo <strong>del</strong>la cucchiaiata di ribes rosso acceso<br />

attira l’attenzione e interviene a movimentare<br />

la struttura percettiva.<br />

Arte in tavola<br />

Confettura di cachi<br />

Ingredienti<br />

• 1 kg di cachi “ragno” ben sodi e dolci<br />

• 700 gr di zucchero<br />

• qualche stecca di cannella o baccello di<br />

vaniglia<br />

• 1 bicchierino di rum<br />

<strong>La</strong>vare i cachi, assaggiare ogni frutto per<br />

verificare che non sia troppo astringente<br />

(eventualmente eliminare i frutti inadatti),<br />

tagliare a pezzi la polpa sbucciata, eliminare i<br />

semi e collocare il tutto in una casseruola con lo<br />

zucchero. Portare a ebollizione e far cuocere<br />

fino a che la confettura risulti densa e vellutata<br />

(circa 30 minuti). Qualche minuto prima di<br />

togliere dal fuoco, aggiungere la cannella intera<br />

o la vaniglia. Invasare la confettura bollente,<br />

ricoprire con un filo di rum e chiudere ermeticamente.<br />

Conservare in luogo fresco e asciutto,<br />

possibilmente buio.<br />

Sandra De Lucia<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!