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La strada del formaggio - Gustolocale

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40<br />

Terra Madre 2006:<br />

cinque giorni di pace, amore e ... terra<br />

Vicentino<br />

Così, parafrasando un altro fatto che nel 1969 aveva segnato una svolta fondamentale nella politica e nella società e senza<br />

paura di essere irriverente con il paragone fra Woodstock e Terra Madre, quest’ultima è destinata, a sua volta, a segnare una<br />

svolta nei rapporti fra popoli e fra questi e la gastronomia e l'agricoltura.<br />

Slowfood sostiene la (ri)scoperta <strong>del</strong>la produzione tipica e legata al territorio, contrastando e combattendo la imposizione <strong>del</strong>la globalizzazione<br />

alimentare, conscia <strong>del</strong> fatto, sconosciuto ai più, che la maggior fonte di inquinamento mondiale è l'agricoltura intensiva e l'industria che le ruota<br />

attorno. Lo sfruttamento dei suoli e dei mari e le inevitabili ripercussioni nell'atmosfera <strong>del</strong>le emissioni nocive stanno impoverendo la terra e<br />

minando il nostro futuro.<br />

Quello che non ci stancheremo mai di sottolineare è che il futuro <strong>del</strong> mondo, non solo di quello agricolo, ma <strong>del</strong> mondo intero, passa anche<br />

attraverso questi cinquemila rappresentanti <strong>del</strong>la produzione agricola ed alimentare sostenibile che si sono trovati a Torino per cinque giorni. Passa<br />

attraverso loro che sono e devono sempre più diventare testimoni <strong>del</strong> fatto che è se la produzione agricola mondiale puntasse sulla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le produzioni locali, non solo si risolverebbero i problemi di malnutrizione e sottonutrizione, ma si risolverebbero gran parte dei problemi<br />

ambientali che ci affliggono.<br />

Il Salone <strong>del</strong> Gusto<br />

Con la sua cadenza biennale Il Salone <strong>del</strong> Gusto è diventato ormai un evento di massa e un irrinunciabile appuntamento per gastronomi, esperti,<br />

studiosi o semplici appassionati <strong>del</strong> mangiar bene e <strong>del</strong>le produzioni di nicchia.<br />

Leit motiv conduttore di tutto il salone sono state le tre parole che identificano il Manifesto <strong>del</strong>la<br />

qualità secondo Slow Food: buono, pulito e giusto. “Buono” perché un prodotto alimentare deve<br />

essere buono, altrimenti perde una <strong>del</strong>le principali caratteristiche che lo devono contraddistinguere.<br />

“Pulito”, perché la sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari è ormai un fatto<br />

irrinunciabile. Non ci è più consentito avere prodotti alimentari non “puliti”: ne va <strong>del</strong> nostro<br />

futuro e di quello dei nostri figli. Infine “giusto” perché la sostenibilità sociale è un fatto altrettanto<br />

imprescindibile. Slow Food ritiene quindi che buono, pulito e giusto siano le basi per poter<br />

costruire un nuovo concetto di qualità alimentare e ha deciso costruire le direttive comuni a cui<br />

far riferimento, indicando una via virtuosa che tutti i soggetti <strong>del</strong>la filiera alimentare (da chi<br />

produce fino a chi consuma) dovrebbero seguire.<br />

Quasi duecentomila persone hanno visitato il Salone nei cinque giorni di apertura: un successo<br />

senza precedenti e che ha sottolineato come la ricerca di prodotti di qualità e che siano<br />

espressione <strong>del</strong>la biodiversità <strong>del</strong> territorio, non siano più una moda o un argomento per pochi<br />

eletti, bensì un’esigenza che sempre più si fa <strong>strada</strong>, a scapito <strong>del</strong>l’omologazione <strong>del</strong> gusto e <strong>del</strong>la standardizzazione <strong>del</strong>la produzione alimentare.<br />

Mauro Pasquali

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