La strada del formaggio - Gustolocale
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Natale tra i fornelli<br />
Tra le luci <strong>del</strong>la Festa più bella <strong>del</strong>l’anno<br />
e le ombre di chi la passa a lavorare<br />
Addobbi appesi al soffitto,<br />
can<strong>del</strong>e dei centritavola accese,<br />
personale vestito per le grandi<br />
occasioni.<br />
Manca qualcosa?<br />
Ah, si: che si prepara in<br />
cucina?<br />
Con tutta l’attenzione che si ripone sui dettagli per il Pranzo di Natale, non ci si dimenticherà per<br />
caso di cucinare? Se infatti le aspettative degli avventori per un’occasione così speciale si<br />
moltiplicano, crescono al pari le difficoltà di chi deve rispondere a queste esigenze. Abbiamo<br />
cercato di capirne di più sentendo l’opinione di alcuni ristoratori vicentini.<br />
Anzitutto c’è chi il giorno di Natale preferisce abbassare la saracinesca. “A noi piace passarlo in<br />
casa – spiega Elena Balbi <strong>del</strong>l’ “Antico Guelfo” di Vicenza – crediamo che sia così anche per i nostri<br />
clienti, così teniamo chiuso e ci godiamo la festa”.<br />
Per tutti gli altri che si cimentano nella non facile competizione la scelta d’obbligo è quella di non<br />
discostarsi dalla tradizione. Concordano tutti che Natale è per definizione la festa <strong>del</strong>la famiglia e<br />
nel preparare i menù non si deve mai dimenticare che si siederanno attorno al tavolo nonni,<br />
genitori, zii e nipotini.<br />
Le feste rappresentano anche un’occasione di uscita per chi durante l’anno non si muove da casa.<br />
Si deve pertanto tenere in considerazione di avere di fronte persone molto diverse per fascia<br />
sociale, gusti e abitudini. Vittorio Dal Sasso <strong>del</strong> ristorante Casa Rossa di Asiago gioca la carta <strong>del</strong>la<br />
flessibilità: meglio dare da subito al cliente la possibilità di personalizzare il menu, soprattutto per<br />
venire incontro alle esigenze di bambini e anziani.<br />
Condivisa da tutti i ristoratori interpellati è poi l’attenzione al prezzo: sono passati i tempi in cui a<br />
Natale non si badava a spese. “L’austerity si fa sentire - confessa Guerrino Maculan <strong>del</strong><br />
ristorante “Il Tinello” di Solagna – e una certa reticenza nelle prenotazioni ci mette in<br />
difficoltà”. Secondo Guerrino, infatti la gente aspetta sempre più l’ultimo momento per<br />
prenotare “poi arriva, ma intanto ci lascia incerti fino all’ultimo”.<br />
“Il Natale come la Pasqua – spiega Sergio Dussin <strong>del</strong> ristorante “Il Pioppeto” di<br />
Romano d’Ezzelino – rappresentano un test molto importante per un ristoratore:<br />
se non si riesce a riempire il locale in queste occasioni, con un menu scelto dalla<br />
casa, è opportuno fare qualche riflessione”.<br />
Per chi invece a Natale il locale non lo riempie è bene ricordare che il<br />
pranzo natalizio è sempre più una ricorrenza in cui gustare, provare,<br />
conoscere. Un’occasione in cui regalarsi un piccolo sfizio e<br />
concedersi una giornata da gourmet. Magari valutando,<br />
apprezzando, criticando.<br />
Una sorta di trampolino di lancio che può<br />
trasformare il cliente occasionale di<br />
Natale in un cliente abituale<br />
<strong>del</strong>l’intero anno.<br />
Michele Bertuzzo