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Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

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Segretario di Stato, William Rogers, che ha in effetti un potere nominale, e la fronda oltranzista di<br />

Kissinger.<br />

Ackley aveva lavorato a lungo con Kennedy..<br />

Martin vuole ora correggere gli errori dei Democratici. Per lui come per Nixon e Kissinger, “i<br />

socialisti italiani non hanno altro ruolo politico che quello di copertura ai comunisti” 25 . Scriverà di<br />

lui Moro durante i 55 giorni: “Dei tre ambasciatori citati (Martin,Volpe e Gardner), quello con cui<br />

ho avuto rapporti semplicemente minimi è il primo, l’ambasciatore Martin, che ho incontrato,<br />

credo, una sola volta, benché fossi allora ministro degli Esteri”.<br />

Martin fa sapere al chief of station della Cia a Roma, Seymour Russel, di voler essere informato nei<br />

dettagli d’ogni operazione, più o meno clandestina, condotta dalla Cia a Roma. Il capo della<br />

stazione Cia parla italiano, è già stato in Italia durante la guerra come ufficiale del Cic, il<br />

controspionaggio dell’esercito americano che troveremo citato a piene mani nell’inchiesta Salvini<br />

come la struttura operativa di controllo e collegamento tra le basi Nato e i gruppi ordinovisti che<br />

ruotano attorno alla strage.<br />

“‘Più che un ambasciatore Martin aveva le caratteristiche del guerrigliero’ conferma un’altra<br />

fonte” 26<br />

Il 28 agosto il Psu riprende con vigore la sua richiesta delle elezioni anticipate. Il 29 il settimanale<br />

Abc esce con un servizio intitolato : “Saremo chiamati a votare sotto il ricatto degli attentati?”. Il<br />

Capo della Polizia Vicari rivolge l’inchiesta sulle bombe sia a destra, sia a sinistra, senza<br />

preconcetti e chiede che non vi siano interferenze politiche, “ma proprio questo atteggiamento<br />

corretto avrebbe già procurato a Vicari qualche noia”. “Il sospetto crescente è che le varie destre<br />

puntino ad elezioni anticipate in un clima di paura e di terrorismo”. “In una situazione d’<br />

emergenza, sotto il ricatto degli attentati, anche il ricorso alle urne e il responso elettorale<br />

risulterebbero falsati”. All’inizio d’agosto si svolge a Padova una riunione. I nomi dei partecipanti<br />

sono in gran parte noti. Angelo Moscon, uno dei tanti presenti ricorda che ad un certo momento si<br />

cominciò a parlare con insistenza dell’autunno caldo e verso mezzanotte del superamento dello<br />

“sterile legalitarismo borghese” e di gesti dimostrativi. Un giovane del Sud, forse napoletano, disse<br />

che si doveva “mettere in atto una strategia globale per far affogare nel sangue il centrosinistra”, e<br />

che “se il fronte clerico marxista cerca i morti, li avrà”. 27 Un quadro allarmante che ebbe poi<br />

qualche altra conferma.<br />

Nel 1974 i giornali parlano a lungo di Enzo Salcioli, imparentato con l’ex Capo dello Stato<br />

Giovanni Gronchi, indicato come un ex agente del Sid ufficialmente scomparso da 4 anni. Lo<br />

scossone di quell’anno, quando tante realtà finiscono e tanti conti si presentano, lo fa uscir fuori<br />

prima con un memoriale a Der Spiegel, e forse ha un senso la scelta di un settimanale tedesco, come<br />

vedremo, e poi con una serie di interviste in Italia. In pratica Salcioli, dice di sapere chi ha ‘gestito’<br />

la strage di Piazza Fontana. “E’ un colonnello del Sid, il cui nome di codice nel 1969 era ‘Penna<br />

nera’. Lui faceva da collegamento fra la potenza occulta che ordinava l’azione e l’azione stessa. In<br />

tutta la preparazione e l’organizzazione dei fatti che portarono all’eccidio di Piazza Fontana<br />

s’incontra la presenza di quest’uomo: il colonello nero”. Salcioli mischia sapientemente elementi<br />

vari, più o meno credibili o veritieri (alcuni palesemente falsi), il “suicidio del colonnello Rocca” (il<br />

primo a entrare nella stanza per decidere cosa portare via fu l’avvocato Fusco di Ravello),<br />

“l’omicidio di Enrico Mattei”, e poi i contatti con il Mar del “partigiano bianco” Carlo Fumagalli.<br />

Perché l’elemento centrale di questa storia e che a livello operativo non ci si divide solo tra referenti<br />

politici, servizi militari e civili, appoggi stranieri o non, ma anche sulla logica fascista-antifascista.<br />

Ci sono cordate “bianche” che stanno cercando di soppiantare quelle “nere” supervisionate<br />

politicamente da Junio Valerio Borghese, l’ex comandante della X Mas che ha contrattato con gli<br />

della necessaria flessibilità”, Henry Kissinger, Gli anni della Casa Bianca, SugarCo<br />

1980,p.103<br />

25 Gatti, Rimanga tra noi. L’America, l’Italia, la questione comunista: i segreti di 50 anni<br />

di storia, Leonardo Editore, Milano, 1991, p.82.<br />

26 Ibidem,p.83<br />

27 “Bollettino da Malta”, L’Espresso , 8 aprile 1973<br />

24<br />

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