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Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

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concomitanza con l’allarme Nato poi scattato in quel periodo. Ad appoggiare il progetto anche la<br />

mafia. Mauro De Mauro, che scopre la connection, pagherà con la morte questo suo scoop. 77 Poco<br />

prima della strage di Piazza Fontana Luciano Liggio scappa con incredibile facilità dalla clinica<br />

romana dove è ricoverato. Ma su questo torneremo.<br />

Il 30 settembre Prospero Colonna dice, come riferisce una nota del Sid che riporta le confidenze<br />

raccolte da un ufficiale, che Borghese ha studiato un piano di “provocazione”, con una “serie di<br />

grossi attentati dinamitardi” per fare in modo che l’intervento armato di destra possa verificarsi in<br />

un clima di riprovazione generale nei confronti dei criminali ‘rossi’ e che “le vittime innocenti in<br />

certi casi sono purtroppo necessarie”. Il 23 novembre tiene un discorso a Fiesole. “Il sistema si sta<br />

demolendo da solo e presto potremo tutti intonare il de profundis. Tuttavia se occorrerà dare una<br />

piccola spinta perché il sistema crolli, noi gliela daremo. Agli industriali – tra i finanziatori, secondo<br />

Guido Giannettini, diversi armatori genovesi, il petroliere Monti, ed Eugenio Cefis dell’Eni -<br />

Borghese aveva chiesto soldi per poter insorgere “con un colpo di Stato onde poter instaurare un<br />

regime nazionalista di tipo gollista”. Anni dopo durante l’inchiesta su Borghese Maurizio Degli<br />

Innocenti, responsabile del Fronte per la Toscana e contatto di Tonino La Bruna, che raccolse la<br />

documentazione per il Sid sul golpe poi data nella versione non purgata e completa al giudice<br />

Salvini e Meroni e Pradella, ha parlato di un incontro avuto a giugno del 1969 con Mario Merlino<br />

già anarchico convertito. Prese botte per i suoi incitamenti ai gruppi marxisti leninisti e si andò a<br />

rifugiare a casa di Degli Innocenti, a Pistoia. In quel caso gli parlò di bombe in arrivo e di progetti<br />

clamorosi. Il 14 dicembre Borghese è a Lucca dove propone di costruire “una forza apartitica, in<br />

grado di affiancare le forze dell’ordine e della giustizia nell’eventualità che ci siano gravi<br />

perturbamenti dell’ordine pubblico”. Forse Borghese, dopo l’annullamento della manifestazione del<br />

14 a Roma aspettava gli eventuali scontri che la presenza operaia massiccia ai funerali delle vittime<br />

della strage impedì. Il 25 dicembre scompare Armando Calzolari, cassiere del Fronte. Lo<br />

ritroveranno a fine gennaio annegato in mezzo metro d’acqua. Mille gli elementi che collegano<br />

questa morte a Piazza Fontana ma i magistrati non si spingeranno mai ad aprire per intero questo<br />

“cassetto” della strage. Nel 1982 <strong>Paolo</strong> Aleandri, pentito ordinovista, rivela che tra i coautori del<br />

piano del golpe Borghese del 7 dicembre 1970 c’è Guido Giannettini. Tra le acquisizioni fatte dal<br />

Sid di Maletti sul golpe Borghese c’è la relazione stesa dall’allora dirigente di An Guido Paglia che<br />

fu consegnata ad Antonio La Bruna. “Per decisione di Delle Chiaie i rapporti tra i due ambienti si<br />

fecero sempre più stretti, tanto che spesso era l’Avanguardia a camuffarsi da ‘Fronte’ per svolgere<br />

azioni di una certa importanza. Borghese poté comunque contare sempre anche sulla disponibilità<br />

dell’apparato”.<br />

Avanguardia nazionale rinasce nel gennaio 1970 mentre On muore nel dicembre del 1969 per<br />

rinascere subito come Movimento Politico Ordine Nuovo.<br />

Ma il 7 novembre c’è a Viareggio una riunione importante. Nello studio dell’avvocato Giuseppe<br />

Gattai si riuniscono Adamo Degli Occhi, poi presidente della “maggioranza silenziosa” a Milano,<br />

l’ex partigiano “bianco” Carlo Fumagalli, il Presidente del Tribunale di Monza Giovanni Sabalich,<br />

il poeta Raffaele Bertoli. Degli Occhi metterà a verbale con il giudice istruttore di Brescia Giovanni<br />

Simoni, alcuni anni più tardi, che la riunione è patrocinata politicamente da Amintore Fanfani e<br />

Randolfo Pacciardi. Così nasce “Italia Unita” che non è che il cartello di “centro” del Fronte<br />

nazionale di Borghese. Il 7 novembre del 1969, mentre si sta giocando la partita tra “il cavallo di<br />

razza” e l’ambasciatore Usa a Roma si costituisce a Viareggio col patrocinio “ più o meno scoperto<br />

di Randolfo Pacciardi e di Amintore Fanfani” la “Lega Italiana Unita”. Il programma è la<br />

formazione di un fronte anticomunista unitario per la Repubblica presidenziale 78 . Il 9 novembre al<br />

vertice della Dc va il fanfaniano Arnaldo Forlani . Tra i presenti alla riunione di Viareggio anche il<br />

contrammiraglio in pensione Giuseppe Biagi. Un rapporto del Sid sul personaggio dice che “si è<br />

detto amico personale di Nicola Picella, della Presidenza della Repubblica e ha comunicato di aver<br />

77 Camillo Arcuri, op.cit.<br />

78 Atti dell’inchiesta del giudice istruttore di Brescia Giovanni Simoni.<br />

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