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Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

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‘disperati’ della struttura, gli emarginati cercano di rientrare nel ‘gioco’ puntando sulla creazione di<br />

uno stato permanente di agitazione in Europa, a cominciare dall’Italia e dalla Francia. E’ un gioco<br />

pesante ma si vanno a toccare assetti che resistono dall’immediato dopoguerra, interessi economici<br />

consolidati, traffici immensi (armi, soprattutto) che alimentano la politica.<br />

Le preoccupazioni per l’apertura ad Est in Germania, frontiera dell’Occidente, si sommano con i<br />

grandi timori che si hanno per l’Italia , vero e proprio “fianco molle della Nato, se la linea di Moro,<br />

omologa alle iniziative di Brandt a Bonn, si dovesse pienamente affermare a Roma.<br />

E’ una situazione incandescente. Che rischia di travolgere i due Paesi “cerniera’’ della Nato.<br />

Inoltre bisogna capire il ruolo del Pci in questa trattativa Germania Ovest-Urss.<br />

Vediamo i riscontri. Un documento dei servizi spagnoli indica Freda e Ventura, che si è rifugiato in<br />

Argentina, terminale storico degli ex nazisti, come agenti tedeschi. Guido Giannettini, la spia del<br />

Sid che teneva i collegamenti con il gruppo Ordinovista va nell’autunno del 1969 in viaggio in<br />

Germania dove visita le fabbriche dei carri armati tedeschi. L’appoggio ricercato dai ‘disperati della<br />

ex Ghelen’ passa per la Paladin, potente organizzazione neonazista e per l’Aginter Press, di fatto la<br />

legione straniera del neonazismo internazionale che ricalca moduli, operatività e obiettivi dell’Oas.<br />

L’uomo che più si spinge in avanti nell’analisi della pista tedesca in Italia (traffici di armi ed<br />

esplosivo che servono anche sia per finanziare sia per alimentare i gruppi eversivi a fini di<br />

destabilizzazione) è Luigi Calabresi. Guido Giannettini arriverà a sostenere che a uccidere (o<br />

concorrere) all’uccisione del commissario sono stati gli ex uomini dei servizi segreti tedeschi che<br />

intendevano reagire all’era Brandt come l’Oas aveva reagito all’era De Gaulle. A fine 1969 sarà<br />

l’ambasciata Usa a Roma, tramite Peter Bridges, a intavolare contatti informali con il Pci attraverso<br />

Giuseppe Boffa per cercare di avere informazioni di prima mano.<br />

Ma torniamo alla Germania. E’ un fatto che alcune delle persone chiamate in causa subito dopo la<br />

strage si rifugiano in Germania. Nel momento del suo “crollo” nel 1973, quando è lì lì per<br />

confessare, Giovanni Ventura dice a verbale di aver saputo che la strage era stata eseguita da cinque<br />

persone provenienti dai campi di addestramento della Nato della Germania occidentale. Sono ampi i<br />

contatti della destra con la Germania e con le molte strutture e organizzazioni che fanno capo a<br />

Monaco di Baviera durante gli anni della guerra fredda: lì c’è Radio Free Europa, la Lega<br />

internazionale degli anticomunisti, la “National Zeitung”, il giornale neofascista che stampa oltre<br />

100.000 copie, le organizzazioni politiche e terroristiche degli esiliati dai Paesi socialisti (a<br />

cominciare dagli Ucraini di Jaroslaw Stetzko), c’è la Csu di Franz Josef Strauss, c’è il Bnd, il<br />

servizio segreto oltre a gran parte delle industrie delle armi pesanti. Si è parlato più volte di<br />

finanziamenti della Csu a Guido Giannettini e dei legami di tanti estremisti di destra con la<br />

Germania dell’Ovest.<br />

Le indagini condotte dagli investigatori che hanno lavorato con il Pm Salvini, così come le analisi<br />

dei periti che hanno esaminato le carte che emergevano dagli archivi legali e illegali o<br />

“dimenticati”, hanno evidenziato che se Yves Guerin Serac, che vive libero nelle Azzorre, era un ex<br />

ufficiale francese aderente all’Oas, la struttura operativa dell’Aginter Press non era niente altro che<br />

una “mutazione” genetica della ex rete Ghelen e del Bnd, il servizio segreto tedesco guidato da<br />

Ghelen.<br />

L’Aginter Press nacque dalle ceneri della organizzaione Ghelen, utilizzando come interfaccia tra le<br />

due strutture operative Robert Henry Leroy, cioè la mente politica della struttura mentre Guerin<br />

Serac ne rappresentava il vertice operativo-militare. Molti uomini della destra estrema, anche<br />

impegnati in un fecondo traffico di armi, lavoravano in Italia per la ‘rete’ tedesca.<br />

Nel 1968 a Ghelen, allontanatosi per i contrasti con i socialdemocratici tedeschi che “aprono” a<br />

Mosca e entrano nel governo, subentra il suo braccio destra Gerhard Wessel, anch’egli ex nazista.<br />

La continuità è assicurata .<br />

E’ facile identificare con l’Aginter Press e con parte della sua rete gli “sbandati” della ex rete<br />

Ghelen, spiazzati e preoccupati di perdere il controllo dei ricchi traffici di armi ed esplosivi che<br />

hanno sviluppato proprio nei Paesi oggetto dei grandi mutamenti politici in atto e cioè Francia (al<br />

centro delle attenzioni dell’Aginter già nel 1968), l’Italia del 1969 e la Germania della Ostpolitik. E<br />

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